ENRICO ROCCI - “IO STO CON WILLY
COYOTE”
C.C. DAI THAT'S ALL FOLKS! AGLI ANUSEYE
EDIZIONI VALLESCRIVIA (2024)
Circa dodici anni fa, nel corso di una presentazione di un
libro in terra piemontese, entrai in contatto con un mondo musicale a me
completamente sconosciuto, quello che fa riferimento ad Acqui Terme e dintorni,
un luogo che mi è stato descritto così: “Non ho mai trovato nel corso della
vita nessun luogo così pieno di fervore musicale, una città dove il rapporto
abitanti/musicisti è elevatissimo (forse il più alto d’Italia), eppure… le
caratteristiche personali di chi è nato e vissuto nella zona, la cultura del
luogo, oggi come trent’anni fa, potrebbero essere il freno a mano tirato, messo
lì a posta per impedire l’evoluzione totale.”
Visionando il progetto di Mario Andrea Morbelli (coordinatore
della presentazione), “Indagine in 5/4”, ovvero 3 DVD con booklet
annessi, scoprii un mondo musicale, a pochi passi da casa mia, che non avevo
idea esistesse.
E io che pensavo che ad Acqui esistessero solo gli Yo Yo Mundi!
Mi perdonerà Enrico Rocci per
questa divagazione che anticipa le mie impressioni sul suo libro “IO STO CON WILLY COYOTE” ma, mentre le pagine da
lui scritte scorrevano, il mio senso di smarrimento aumentava: nomi e
situazioni totalmente nuove, fatto accettabile per un qualsiasi lettore, ma non
per chi, come me, si occupa di musica da tutta la vita.
Ma il fondo l’ho toccato alla fine della storia, quando l’autore
fornisce una “piccola guida allo stoner/heavy psych/doom italico”, con
la citazione e presentazione di oltre 170 band, di cui ne conosco solo… tre!!!
Beh, ci vuole un po’ di umiltà e autoironia, e diciamo che il
book, oltre ad essere gradito ai fan del genere, sarà utile a chi, come me,
bazzica altre strade ma vive la musica con curiosità e con modus “open mind”.
E in questo modo ho individuato la tipologia di un paio di
possibili acquirenti: il sapientone e il curiosone.
Certo è che non saprei spiegare con parole povere ai miei discenti all’UniSavona (con cui si parla soprattutto di prog) il significato di stoner/heavy psych/doom!
Il sottotitolo del libro risulterà icastico per molti, quel “C.C. DAI THAT’S ALL FOLKS! AGLI ANUSEYE che
indirizza verso un artista preciso e due band specifiche.
Il “C.C.” sta per Claudio Colaianni, ovvero “personaggio chiave della scena underground pugliese e protagonista, assieme a tanti valenti compagi nonché amici, di una storia esaltante di heavy psych al Sud. Un uomo schietto, passionale, con una invidiabile capacità di raccontare e l’attitudine a schierarsi sempre con i perdenti...”, insomma uno che sta sempre dalla parte di Willy Coyote.
Provo a dare luce al resto del titolo, partendo dai That's All Folk!, una
delle band più importanti della scena stoner/psych rock barese e italiana degli
anni '90 e inizio 2000, punto di riferimento per molti appassionati del genere
e, ovviamente, guidata da Colaianni.
Attivi sin dagli anni '90, i That's All Folk! hanno
pubblicato diversi album ed EP, riscuotendo un buon successo sia in Italia che
all'estero, diventando così una delle band pioniere della scena stoner
italiana, contribuendo a diffondere questo genere musicale nel nostro paese,
mantenendo sempre una propria identità sonora, sperimentando e innovando
all'interno del genere.
Dalla lettura si apprende come i loro concerti fossero
caratterizzati da un'energia esplosiva e da un'intensità che coinvolgeva
totalmente il pubblico.
Ne parlo al passato perché esiste un’evoluzione di cui “C.C.”
è anello di congiunzione, ovvero gli Anuseye,
che rappresentano il prolungamento della vita musicale precedente,
semplicemente perché le esperienze e i casi della vita producono mutazioni
profonde che si riversano sull’arte e sulle azioni quotidiane.
Gli Anuseye sono un must per gli amanti dello stoner rock che cercano un sound più oscuro e sperimentale, una musica perfetta per chi ama le atmosfere dense e oppressive, capaci di esplorare le diverse sfaccettature del rock pesante.
Enrico Rocci ci porta dietro le quinte, svelando aneddoti,
curiosità e dettagli sulla nascita, l'evoluzione e l'impatto di questi due
progetti musicali che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama underground
italiano.
Il libro offre uno spaccato autentico della scena musicale
pugliese, raccontando storie di amicizia e creatività, proponendo in
primis la storia di Claudio Colaianni, fatta di passione, determinazione e
amore per la musica. Di più… un racconto che ispirerà chiunque abbia un sogno
da realizzare.
Rocci, scrittore e saggista dalle mille esperienze e sfaccettature,
analizza la musica dei That's All Folk! e degli Anuseye, svelandone le
influenze, le caratteristiche e l'impatto sulla scena musicale.
Il libro è ricco di aneddoti e storie che rendono la lettura
ancora più appassionante, con l’autore spesso presente in prima persona - senza
dimenticare l’apporto del mio concittadino Davide Pansolin - ad illuminare
percorsi spesso privi di luce continuativa.
Testo didattico, storie di musica e amicizia, luoghi
inesplorati per i più, con la certezza che esistano perle sonore da scoprire in
ogni tempo e in ogni luogo.
La scrittura di Enrico Rocci è esperta e sicura, e la sua
conduzione narrativa ha il pregio della sintesi, intesa come unione di
molteplici significati in un unico contenitore: esiste il racconto, l’insegnamento
occulto e quello esplicito, il coinvolgimento personale e la voglia di team
work, ma ciò che l’autore ha realizzato, almeno per quanto mi riguarda, è il
donare una chiave in grado di aprire una porta al di là della quale, come
emerge dalla lettura, si è certi di trovare un percorso mai battuto e quindi
una totale novità che vale la pena scoprire.
Impossibile non rimanere affascinati da una galleria fotografica a colori di oltre quaranta pagine che racchiudono un lungo periodo di vita e musica
L’ultimo atto del libro propone quello che viene definito “CONTENUTO EXTRA”, ovvero “L’ORRORE DI SPINAZZOLA”, ispirato all’Alta Murgia.
Ma per poter conoscere il “terrificante” contenuto occorrerà compare il libro!
Enrico Rocci è nato a Torino e ha lavorato come medico. Da trent’anni
vive a Novi Ligure.
Ha pubblicato con Chinaski Edizioni i seguenti romanzi noir: Nuar bolognese (2007), Volevo solo uccidere i Porcupine Tree (2009), Cartoline in bianco e nero (2013) e Non fa per te (2015).
Sempre con Chinaski è uscita la prima edizione de Il culto dell’Albero Porcospino. Storia, sproloqui e ricordi dei Porcupine Tree (2018). Con Officina di Hank ha pubblicato Acid Queens. Viaggio tra le voci femminili della musica psichedelica (2021) e la riedizione, aggiornata e ampliata, de Il culto dell’Albero Porcospino (2022).
Infine, nel 2024 è uscito per Edizioni Vallescrivia il
romanzo Nozze Chimiche coi fichi secchi.