lunedì 2 dicembre 2024

Talking about "We Used to Know" by Jethro Tull

 


"We Used to Know" - Jethro Tull 

The most experienced melomaniacs will be used to the juxtaposition between "We used to know" by Jethro Tull and "Hotel California" by the Eagles.


In fact, the Eagles' song  is very reminiscent of Jethro Tull's, being the chord progression the same. In any case, there is a time difference: '69 for the JT and '77 for the Eagles, so, if there was an influence, it goes in a precise direction.

The Eagles and Jethro Tull toured together in the early 70s and the Eagles got to hear this song. Ian Anderson, however, in an interview, generously excludes plagiarism and speaks rather of a tribute by the Eagles to the song in question.

But let's try to tell something about "We Used to Know", present in the album "Stand Up", a song that, despite its apparent simplicity, hides remarkable lyrical and musical depth. The song, composed by Ian Anderson, has become a classic, praised for its melancholic melody and evocative lyrics.

The lyrics of the song provide clear references to a type of disadvantaged life, common to the members of the band before achieving great success, and there is a clear reference to the old companions who decided to leave the group to return home (Barriemore Barlow, John Evan and the two saxophonists Neil Valentine and Tony Wilkinson),  to which Anderson addresses with a friendly greeting and a wish for good luck. As is well known, Barrie and John will later give... a big hand!

But as it happens with lyrics in general (I challenge anyone to reveal the cryptic nature of certain texts in Italian without the help of the author!), it is possible to provide a personal interpretation, which is then the way to interact with those who created. And then the sound impact will be decisive in influencing the general mood and therefore the conclusions.

The first thing that strikes you listening to "We Used to Know" - and this is an objective fact - is the nostalgic atmosphere that pervades the entire song. The melody, characterized by a slow rhythm and a start in a minor chord (E), evokes a sense of spleen linked to the story of a now distant past. Anderson's flute, a distinctive element of Jethro Tull's sound, has here a mainly solo role and a conjunction between the verses.

The lyrics are full of references to the past and childhood. The use of phrases such as "bad old days" and "shillings spent" creates a vivid image of a time now lost and the song seems to be a reflection on growth, the passage of time, and the way we remember the past.

Many fans interpret the song as a simple expression of regret for the now distant childhood, a period of life characterized by lightheartedness and innocence. Others see "We Used to Know" as a deeper reflection on life and mortality. The phrases "Fears of dying, getting old" and "Then to revisit stony grounds" suggest an anxiety about the future and an awareness of the finiteness of existence.

The song could also be interpreted as a regret for a past that cannot be recovered, for a lost friendship or love. In short, there are many food for thought and all of them have been achieved, even if perhaps within the exact scope of the exact objective.

Musically, "We Used to Know" is a song that demonstrates Jethro Tull's versatility. The song combines elements of folk rock with blues and jazz influences, creating a unique and recognizable sound. Anderson's flute role is crucial, as it gives the song a complexity that sets it apart from the more commercial songs of the time.

So what... all that remains is to listen to it!











domenica 1 dicembre 2024

Renata Rusca Zargar e gli YES: tutto ciò accade alla UniSavona!


Ali di luce

Di Renata Rusca Zargar

Liberamente ispirato al testo e all'animazione della canzone AND YOU AND I degli Yes



Tommaso e Octavia si addormentavano ogni sera affiancati nel letto tenendosi per mano.

Quella notte, per la prima volta, Tommaso aveva fatto un sogno e la mattina lo ricordava ancora bene. Loro due apparivano come esseri trasparenti, forse dei robot con capo, braccia, gambe.  All’interno, però, erano pieni di luci brillanti che respingevano il buio nero nero che si stendeva ovunque, dentro e fuori di loro.

Ormai Octavia era molto debole e non riusciva quasi più a stare in piedi. Forse, avevano litigato e lei si era inginocchiata e chiusa su se stessa. Oppure si stava staccando da lui. Mentre andava via, Tommaso si era girato a guardarla. No, non l’avrebbe lasciata, lui l’amava, non aveva mai desiderato nessun’altra, lei sarebbe rimasta la sola compagna delle sue emozioni per sempre.

-Come stai? - le aveva chiesto appena sveglio.

-Mi sento stanca, tanto stanca. -

L’amore infinito che li aveva sostenuti per tutta la vita doveva servire ora a dar loro la forza di affrontare l’ultimo tratto del cammino, la destinazione finale.

Non erano stati sempre facili gli anni: uniti alle gioie, ai traguardi raggiunti, alla comprensione, alla solidarietà e alla condivisione c'erano stati anche i dispiaceri, le malattie, i dolori, i litigi, i dissapori. Ma tutto, dolce e salato, era stato vissuto e superato insieme, stringendosi l’uno all’altra per trovare pace e conforto. Null’altro aveva più importanza di loro due, and you and I.

La notte scura era alla finestra. Tutto taceva nella via mentre, lontano, una luna rotonda attirava verso di sé la marea e i grilli nella campagna emettevano il loro amoroso cri cri.

Il mondo non entrava più in quella camera, restava distante e l’unico suono percepibile era il respiro affaticato di Octavia. Lei non si rialzava, le luci che le rilucevano dentro si stavano attenuando e presto si sarebbero spente, almeno per lui.

Tommaso l'aveva abbracciata e lei si era appoggiata sulla sua spalla.

Dunque, era giunto il momento, il viaggio di Octavia sulla Terra stava per concludersi.

Staccandosi dolcemente, lui si era allontanato per un attimo e, quando era tornato, aveva due ali di luce tra le mani.

-Non avere paura, amore, presto potrai volare libera nell’Universo, libera dal male e dal dolore. -

Octavia l’aveva guardato negli occhi, gli stessi occhi dolci che un giorno l’avevano incantata con quel colore morbido di bosco: -E tu?

-Io verrò presto, ti raggiungerò e saremo ancora and you and I per sempre, nell’Eternità del tutto. Le ali di luce sono pronte anche per me. Ora indossa le tue, vedrai che ti accompagneranno nel blu di tutto ciò che è Perfetto. Vai! -

L’amore gli riempiva il cuore e, se avesse potuto, avrebbe preso il suo posto perché lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.

Intanto, Octavia aveva aperto le sue nuove ali e, come una stupenda farfalla scintillante di mille colori, si era diretta lassù, nella beatitudine perenne.

Sapeva che sarebbe tornata presto in quella stessa stanza a prendere Tommaso e che sarebbero stati due farfalle sfavillanti. Le loro ali di luce si sarebbero sfiorate e le loro antenne non avrebbero mai smesso di sorridere fino alla fine dei Tempi.

 





Pentangle: "The Albums: 1968-1972" box set uscirà per la prima volta in vinile


Il nuovo cofanetto deluxe da 14 LP dei Pentangle contiene 22 registrazioni inedite su vinile


Il cofanetto dei Pentangle The Albums: 1968-1972 verrà pubblicato per la prima volta in vinile dalla Svart Records il 16 aprile.

Pubblicato originariamente nel 2017, The Albums: 1968-1972 contiene i primi sei album della band, tratti dall'incarnazione originale, The Pentangle e Sweet Child, entrambi del 1968, Basket Of Light (1969), Cruel Sister (1970), Reflection (1971), tutti pubblicati dall'etichetta Transatlantic, e Solomon's Seal del 1972, pubblicato dalla Reprise.

Ogni album è stato ampliato con una grande quantità di materiale bonus, comprendente 22 registrazioni inedite in vinile. Sono contenute in una scatola rigida con cofanetto, insieme a una speciale copertina apribile contenente un libro di 64 pagine pieno di immagini rare e oltre 20.000 parole di note di copertina, una lunga cronologia e dettagli traccia per traccia.

"Sono onorata di vedere il nostro lavoro come Pentangle celebrato con questa speciale uscita di boxset in vinile", afferma la cantante Jacqui McShee. "La collezione rappresenta un viaggio attraverso un capitolo significativo della storia della musica, in cui abbiamo cercato di sperimentare ed esplorare i reciproci talenti e semplicemente divertirci a fare musica insieme. Ogni canzone e album occupano un posto speciale nel mio cuore, non solo per la musica in sé, ma anche per gli incredibili ricordi ed esperienze che abbiamo condiviso come band. Spero che questa release porti agli ascoltatori, sia vecchi che nuovi, la stessa gioia e connessione che abbiamo provato mentre creavamo questa musica insiemeA tutti i nostri fan che hanno supportato la nostra musica nel corso degli anni, grazie. State mantenendo viva l'eredità dei Pentangle e spero che questo cofanetto serva come celebrazione di tutto ciò che abbiamo realizzato insieme."