29-30 ottobre 2009:
racconto volutamente poco tecnico di una due giorni indimenticabile.
Come
consuetudine dovrei descrivere il concerto appena visto, quello degli Osanna,
di David Jackson,
di Sophya Baccini, di Gianni Leone e di G.C. Neri.
Un
evento partito da lontano, fortemente voluto da Black Widow,
in collaborazione col Comune di Savona, un’occasione per
registrare il DVD del gruppo.
Ma
raccontare la due giorni appena vissuta richiede molto di più di un semplice
commento pseudo tecnico, e dividerò in almeno tre episodi (tre post) il
materiale che ho raccolto, nella mente e nella videocamera.
Prima
gli Osanna e gli ospiti della Prog Family, poi qualcosa di specifico su David Jackson e terza parte per G C Neri.
All’ultimo
minuto…
Le
cose speciali nascono per caso, quasi sempre.
Un
paio di settimane fa Lino Vairetti mi chiede se è possibile utilizzare la
neonata sala prove dell’Artisi, da me pubblicizzata su facebook.
Lo
scopo è quello di riprovare assieme a David i pezzi suonati l’ultima volta a
luglio.
Ci
organizziamo e con la piena collaborazione di Fulvio Marella, gestore della
sala, non solo si realizza una inusuale serata di prove, ma si riesce a mettere
su una cena, per gruppo e seguito, festeggiando così il compleanno di Lino.
Qui
si realizza l’alchimia.
Dopo
una bella tavolata, infarcita di pasta al forno, fotografie e dischi
autografati, si parte con la musica… e non si smette più.
Due
ore filate con tutti i protagonisti in tiro e noi, pubblico attento, in
visibilio.
Mai
mi era capitato di sentire/vedere un ambiente così carico di emozioni, e la
soddisfazione dei musicisti è apparsa la stessa nostra, pubblico incredulo.
Conoscevo Lino e
Sophya, grandi artisti, ma non avevo mai sentito dal vivo i ragazzi del gruppo,
della grande Prog Family.
Leone
si ricorda di avere suonato l’ultima volta a Savona, al festival di
Altare, quello in
cui io ero presente in formato "sedici anni", ma già preso dalla musica.
A
Jackson dedicherò un capitolo a parte.
Difficile
poter spiegare cosa si prova ad avere vicino l’uomo che per primo vidi dal vivo, il 30 maggio del 1972 a Genova, concerto pomeridiano all’Alcione, con i Van der
Graaf Generator.
Provo
a evidenziarlo e lui sorride, anche se di certo non riesce a immaginare cosa
voglia dire per me poter avere uno scambio di battute .
Fulvio
gongola: dopo avere messo tanto impegno per far nascere questa sala prove, la
soddisfazione di vederla “usare” da cotanto talento deve essere grande.
Siamo
tutti euforici, e anche chi aveva intenzione di scappare subito dopo la cena
non riesce a staccarsi dall’Artisi.
Sophya
Baccini e Gianni Leone si dimostrano grandi musicisti e persone disponibili e
alla mano.
Per
qualche ora anche noi siamo nella Prog Family.
Arrivo a casa all’una, dopo aver fatto provare a Gennaro Barba, il batterista,
il mio scooter, e mia moglie si sveglia. Le racconto di come a un certo punto,
durante “A zingara”, un
brivido mi sia partito dal collo e sia sceso sino in fondo, ma non sono certo
che riesca davvero a capirmi!
Il
concerto…
Sono in teatro attorno alle 17 ed è in corso il soundcheck, con il service di Mazzitelli impegnato a far quadrare i suoni.
E’
presto e con Sophya e Gennaro si entra nel budello del centro storico.
Savona
pare piaccia a tutti!
Quando
inizia il concerto la platea è quasi piena.
Si
ritrovano gli amici di sempre, i soliti afecionados che difficilmente perdono
eventi simili.
Dopo
Neri, di cui parlerò in post dedicato, arrivano gli Osanna.
Lino
ha la sua maschera da palcoscenico, e David fa miracoli con tutti i fiati
possibili.
Gianni
Leone ci ricorda cosa vuol dire abbinare tecnica e spettacolo mente Sophya si
dimostra ancora una volta cantante incredibile.
Elio
Eco si unisce con la sua
tamorra.
Che dire dei ragazzi
del gruppo, Irvin Luca Vairetti, Fabrizio Fedele, Sasà
Priore, Nello D’Anna, Gennaro Barba, Fabrizio Fedele… talentuosi !
Sento
i commenti e tutti sono entusiastici e molti si sbilanciano parlando di uno dei
migliori concerti degli ultimi tempi a Savona.
Sono
sicuro che per il “perfezionista” Vairetti, la soddisfazione non è totale, ma
la risposta e il giudizio del pubblico hanno profondo significato.
Io,
ancora stordito dal giorno precedente, sono colpito nel profondo, e ancora
oggi, a distanza di una settimana, ho tutto in giorno in testa i brani del
disco.
La
serata (la nottata) prosegue in una brasserie di fronte alla fortezza del
Priamar e Jackson non perde occasione per fotografare a ripetizione.
I ”giovani
Osanna” attraversano la strada sulle strisce, con me intruso, e David immortala con la sua camera una nuova “Abbey Road”.
Forse
siamo in 50 al tavolo, pieno di amici e musicisti, con frammenti di storia del
prog italico.
Sono
le 4 del mattino quando telefono a Fabrizio Cruciani e gli chiedo se il suo pub, il Van Der
Graaf, è ancora aperto… lui ci sta aspettando… anche se ormai aveva perso la
speranza di vedere Jackson da vicino, nel miglior contesto possibile.
Savona
è vuota, tutti dormono quando entriamo al pub.
Qui
si respira musica e tutti sembrano gradire.
Di
sicuro gradisce l’ex sassofonista dei VDGG, che vede l'esistenza di un locale aperto in onore
del suo antico gruppo.
Alle 5 del mattino
cerco la via di casa, con mia moglie accanto, mentre la Prog Family resiste nel
pub.
Un
grande due giorni, fatta di musica e di nuove amicizie. Parola grossa
“amicizia”? La musica può davvero tutto.
1 commento:
Complimenti! è grazie agli appassionati come te che c'è ancora speranza per la musica di qualità! al prossimo evento! dov'è il Pub Van Der Graaf? mazz
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