Nursery Crymeè un album fondamentale per
comprendere l'evoluzione dei Genesis e il
loro posizionamento nel mondo del progressive rock più complesso e articolato.
L'album ricevette una risposta mista dalla critica e non fu
inizialmente un successo commerciale; non entrò nella classifica del Regno
Unito fino al 1974, quando raggiunse il suo picco al n. 39. Tuttavia, ebbe
piena luce nell'Europa continentale, in particolare in Italia.
È il loro terzo lavoro in studio, evoluzione del precedente Trespass
(1970), che rappresentò un enorme passo avanti per la band rispetto al
debutto, più “leggero”, From Genesis to Revelation.
La svolta in questo caso è legata al cambio di formazione, un
nuovo volto che resterà quello a cui si fa riferimento quando si parla del
momento d’oro dei Genesis.
L’evoluzione della lineup riguardò l’abbandono del
chitarrista fondatore Anthony Phillips, che fu vinto da una paura di esibirsi
che divenne per lui insopportabile. Fu sostituito da un altro uomo timido,
Steve Hackett, chitarrista elegante e innovativo.
Furono altri i motivi che portarono invece all’avvicendamento
del drummer, in quanto John Mayhew dovette andarsene perché il resto della band
non era soddisfatto delle sue performance. Il sostituto, Phil Collins, fu una
vera scoperta, e qualche anno dopo sarebbe diventato uno dei migliori
batteristi Rock della sua generazione. Sospendiamo l’argomento “voce”,
sicuramente di grande appeal, ma direttamente collegato alla fase di declino
qualitativo dei Genesis e in generale del prog.
Pubblicato nel 1971, Nursery Cryme rappresenta una
svolta decisiva per la band. Con l'arrivo di Collins e di Hackett i Genesis
abbandonano definitivamente le sonorità più pop degli inizi e si immergono in
un universo sonoro ricco di sfumature, atmosfere oniriche e strutture musicali
complesse.
L’album è costituito da brani che diventeranno epici nella
loro discografia.
"The Musical Box" è un esempio lampante. Con i suoi
oltre dieci minuti di durata, è una vera e propria suite che introduce
l'ascoltatore in un mondo fantastico e oscuro, basato su cambi di tempo,
armonie intricate e testi surreali.
L'album è permeato da un'atmosfera cupa e misteriosa, che si
riflette sia nei testi che nelle musiche. Brani come "The Fountain of
Salmacis" e "Harlequin" sono pregni di sonorità evocative e
testi carichi di simbolismo.
I Genesis dimostrano di non aver timore nello sperimentare,
utilizzando gli strumenti tipici del genere che producono effetti sonori
particolari, creando così un sound unico e riconoscibile. Non a caso l’album è
considerato uno dei pilastri del progressive Rock degli anni '70, insieme agli
altri loro capolavori Selling England by the Pound e Foxtrot.
Nursery Cryme rappresenta un'esperienza musicale completa, che richiede un
ascolto attento e concentrato, ma che ripaga con emozioni intense e
un'immersione in un mondo sonoro affascinante.
Per chi si avvicinasse per la prima volta ai Genesis, risulta
un ottimo punto di partenza per scoprire la complessità e la bellezza della
loro musica.
Ma quale fu l’impatto di Nursery Cryme sulla scena
musicale dell’epoca?
Come già sottolineato l'album è entrato di diritto nel
pantheon dei capolavori del progressive Rock, influenzando generazioni di
musicisti e band.
I Genesis, con Nursery Cryme e gli album successivi,
hanno dimostrato che il rock poteva andare oltre i soliti schemi, esplorando
territori musicali più ampi e articolati.
L'influenza del disco si avverte ancora oggi in molte band
progressive contemporanee, che si ispirano al sound e all'approccio compositivo
dei Genesis.
Peter Farrelly ha guidato la band
prog nordirlandese dei Fruupp durante la lunghezza della loro vita, sei anni,
nei primi seventies
Peter Farrelly, cantante, flautista e bassista deiFruupp, gruppo nordirlandese di rock progressivo,
è scomparso questo fine settimana all'età di 76 anni. I Fruupp sono stati
attivi per sei anni, negli anni '70.
La notizia è stata annunciata dal suo ex compagno di band, il
chitarrista dei Fruupp Vincent McCusker, sul gruppo Facebook della band.
McCusker si è recentemente impegnato per la ripubblicazione della musica dei
Fruupp.
Farrelly ha anche realizzato le copertine dei primi due album
della band: Future Legend del 1973 e Seven Secrets
dell'anno successivo.
Robert Cochrane, biografo dei Fruupp e autore di
"Masquerades - The Story of Fruupp", ha reso omaggio a Farrelly:
"Peter Farrelly è stato una figura elegante nei
giorni entusiasmanti del prog. La sua voce caratterizzante e le sofisticate
linee di basso meritano un riconoscimento supplementare per la loro tecnica
superba. Poteva passare da un sussurro a un urlo con facilità e senza sforzo e sapeva
anche scatenarsi quando necessario.
I quattro album dei Fruupp hanno ottenuto un maggiore
riconoscimento negli ultimi anni rispetto a quando sono stati pubblicati. Le
distintive opere d'arte di Peter che adornavano le loro prime due copertine,
"Future Legend" e "Seven Secrets", e i primi poster e
volantini promozionali, sono state fondamentali per la loro immagine. Fu solo
il rigoroso programma di tournée a porre fine al suo ruolo di "visual
merchandiser" della band. Semplicemente, non aveva il tempo di realizzare
altre copertine.
Come molti talenti naturali era umile. Un elemento visivo
distintivo e forte, fondamentale per la brillantezza eclettica che lo
circondava: le fioriture classiche di Stephen Houston, le successive
sovrapposizioni elettroniche del compianto John Mason, le linee di chitarra infuocate
di Vincent McCusker in tandem con le fioriture di batteria eclettiche e guidate
di Martin Foye. Ciò che rendeva Farrelly unico era la sua capacità di cantare
in modo squisito mentre eseguiva progressioni di basso pulsanti e appropriate.
Il suo strumento preferito era la chitarra acustica, ma nelle sue mani il basso
regnava sovrano.
Dopo i Fruupp, formò i The Crowd, un ibrido new wave ispirato
ai Doors e agli Stranglers, che con un po' più di fortuna avrebbe potuto
sfondare. Sebbene Peter Farrelly avesse abbandonato la musica, la musica non ha
mai abbandonato lui. Ha continuato a scrivere canzoni, sviluppando un interesse
per la musica classica dopo aver iniziato a suonare il pianoforte. Il suo
talento continuerà a portare gioia e meraviglia a coloro che già lo conoscono e
a coloro che devono ancora scoprire il suo lavoro registrato. Dopo mezzo
secolo, affascina ancora, rimanendo un esempio di buon gusto, eleganza e grazia".
Eric Clapton, Bonnie Bramlett, Delaney Bramlett e
George Harrison
Leggendo l'autobiografia di Eric Clapton emerge l'enorme importanza che
Delaney e Bonnie hanno avuto nella
vita del chitarrista, tanto che Eric attribuisce a loro "la colpa"
del fallimento del supergruppo dei Blind Faith.
Ecco alcuni passaggi del libro, che fanno emergere il senso
di frustrazione di Clapton, che confronta la qualità della musica di Delaney e
Bonnie con la "perfetta freddezza" del suo gruppo, fatto da singoli
non amalgamati:
"Per me, andare
sul palco dopo Delaney a Bonnie era molto duro, perchè pensavo che fossero
parecchio più bravi di noi."; "... il loro approccio musicale era
contagioso. Tiravano fuori le chitarre sul bus e suonavano per tutto il
viaggio, mentre noi tendevamo a isolarci di più... cominciai a viaggiare e
suonare con loro, e io ne ero irresistibilmente attratto, anche se sapevo che
questo avrebbe distrutto la band nella quale avevamo riposto tanta ‘fiducia
cieca’.... se Delanie e Bonnie non avessero mai suonato ai nostri concerti forse i Blind Faith sarebbero sopravvissuti, ma la tentazione rappresentata da
Delanye era irresitibile...".
Le note trovate su wikipedia, inserite da chissà quale
"critico" musicale, fornisco un'immagine diversa:
Delaney e Bonnie,
marito e moglie, godono di una fama ben superiore al loro reale valore. Le loro
canzoni, classificabili all'interno del genere "Southern Rock" anni
'70, risultano in realtà una combinazione di gospel, country, funk e soul. Sono
più che altro celebri per le prestigiose collaborazioni che rendono i loro
dischi piccoli gioielli di un R'n'B ben costruito: fra le tante, vanno
senz'altro ricordate quelle di Eric Clapton, Leon Russell, Dave Mason, George
Harrison e Duane Allman. La voce di Bonnie ricorda molto quella di Janis Joplin
e lo stesso Delaney può vantare precedenti collaborazioni di rilievo, fra cui
si segnala quella col celebre bluesman dell'Oklahoma J.J. Cale. Ingaggiati come
gruppo spalla dei Blind Faith di Eric Clapton e Steve Winwood per l'infruttuosa
tournée americana del 1969, si trasferiscono in Inghilterra per la
realizzazione di "On Tour", il loro album più famoso.
Qualunque sia la verità le parole di Clapton, scritte a
distanza di anni regalano un'immagine precisa, che lascia poco spazio
all'immaginazione.
Ricorre oggi, 19 marzo, l’anniversario
della morte diPaul Kossoff, professione chitarrista, fondatore dei Free. Nato in Inghilterra,
ad Hmpstead, il 14 settembre del 1950, aveva solo 26 anni quando il 19 marzo
del 1976 morì a seguito di un’overdose di eroina, durante un volo aereo.
Kossoff era da tempo eroinomane.
Lo stile di Paul Kossoff è di chiara matrice blues,
pieno di feeling ed espressività, con largo uso di “bending” e del vibrato.
Suonava principalmente Chitarre Gibson Les Paul, e dal vivo con due
o più amplificatoriMarshall. Nessun effetto a pedale, wha o fuzz con
controllo del “guadagno” con i due potenziometri del volume sulla Les Paul.
Ma chi furono i Free?
I Free nascono a Londra nel 1968 quando Paul
Kossoff e Simon Kirke, rispettivamente chitarrista e
batterista dei Black Cat Bones, contattano il cantante Paul
Rodgers dopo averlo visto in azione con la sua blues band, i Brown
Sugar. Come bassista viene reclutato il sedicenne Andy Fraser. Con
la protezione di Alexis Korner (responsabile anche della
scelta del nome), i quattro fanno serate in piccoli club creandosi un certo
seguito, e firmano così per la Island Records, pubblicando al loro esordio
l’album Tons of Sobs. La voce graffiante di Rodgers e i
grintosi assoli di Kossoff personalizzano un sound che negli anni a venire non
sarà più così energico. Nel secondo album, Free, i toni si
fanno infatti più morbidi e pacati concedendo largo spazio alle armonie vocali.
Il grande successo arriva comunque con Fire and Water, contenente
il brano All Right Now, caratterizzato
da un riff di chitarra e un ritornello che li porterà in cima alle classifiche
di USA e Regno Unito. I Free si separano al culmine della carriera, nel1971,
per dedicarsi a progetti diversi con scarso successo per tutti e quattro. Si
rimettono quindi insieme nel 1972, e, dopo ripetuti cambi di formazione e i
problemi di droga di Kossoff, pubblicano Free at Last(1972)
e Heartbreaker (1973). Fraser lascia il gruppo formando
la Andy Fraser Band, lasciando il posto al bassista giapponese Tetsu
Yamauchi; entra anche il tastierista texano John “Rabbit” Bundrick già
con Johnny Cash, tuttavia il gruppo britannico non riesce a
trovare la stabilità a causa dell’abbandono di Kossoff prima della conclusione
di Heartbreaker (in alcune date è Rodgers a improvvisarsi
chitarrista). In seguito Rodgers e Kirke ritrovano la gloria con i Bad Company,
Tetsu si unisce ai Faces e Bundrick intraprende la carriera
solista diventando dal 1979 tastierista live degli Who.
Kossoff, dopo due anni di cure intensive, quando
sembrava essere tornato al meglio (pubblica un album da solista e due con i
Back Street Crawler), muore nel 1976 sull'aereo che lo stava portando a New
York. Dal 1974 al 2002 vengono pubblicate antologie dei Free rimasterizzate e
arricchite di inediti, e versioni alternative dei loro successi.
Conclusa l'esperienza Bad Company, Paul Rodgers
intraprende l'attività come solista e nel 2005; dall'incontro con Brian
May e Roger Taylor dei Queen, nasce
il progetto Queen +Paul Rodgers, che porta la formazione ad
esibirsi in tutto il mondo con un repertorio celebrativo comprendente i
successi di entrambi, anche se con un taglio principalmente 'Queen'.
Il tour 2005-2006, sull'ondata emotiva post-Freddy
Mercury, riscuote enorme successo e da origine ad un doppio CD live
dal nome Return ofthe Champions.
Ultima formazione
Paul Rodgers - voce, chitarra, piano (1968-1971, 1972-1973)
The Lemon Pipersè stato un
gruppo musicale psichedelico statunitense di Oxford, Ohio, noto
principalmente per il brano "Green
Tambourine", che raggiunse la posizione numero 1 negli
Stati Uniti nel 1968. La canzone è stata accreditata come la prima bubblegum
pop chart-topper.
The Lemon
Pipers comprendevano il batterista William (Bill) E. Albaugh
(1946-1999), il chitarrista Bill Bartlett (nato nel 1946), il
cantante Dale "Ivan" Browne (nato nel 1947), il tastierista
Robert G. Nave (1944-2020) e il bassista Steve Walmsley (nato nel 1948,
Wellington, Nuova Zelanda) che sostituì il bassista originale Bob
"Dude" Dudek.
La band fu
formata nel 1966 da studenti di Oxford, che avevano suonato nei bar del college
con i loro gruppi precedenti.
Il loro
repertorio era fatto di blues, hard rock e folk rock, con alcune cover dei
Byrds e degli Who.
Dopo un po’
di gavetta nei bar del luogo pubblicarono un singolo per l'etichetta Carol
Records, "Quiet Please".
Il gruppo
originale - un quartetto - guadagnò notorietà raggiungendo le finali nella Ohio
Battle of the Bands al Cleveland Public Auditorium nel 1967, perdendo contro la
James Gang.
La band
reclutò quindi uno studente della Miami University come frontman - Dale "Ivan"
Browne - e ingaggiò anche l'impresario musicale Mark Barger, che guidò i The
Lemon Pipers alla Buddah Records, allora gestita da Neil Bogart.
Affidandosi
ai consigli di Barger, accettarono così di stipulare un contratto discografico
e distributivo con Buddah.
Il gruppo
iniziò a suonare in grandi sale auditorium e da concerto negli Stati Uniti,
inclusa un'apparizione al Fillmore West di Bill Graham a San Francisco sullo
stesso palco con i Traffic, Moby Grape e Spirit, il 21 marzo 1968.
I piani di Buddah
per il gruppo si concentrarono sul bubblegum pop piuttosto che sulla musica
rock, e i The Lemon Pipers si unirono a un settore aziendale che conteneva già
Ohio Express e la Fruitgum Company. Paul Leka fu assegnato come loro produttore
discografico.
Buddah non
sapeva inizialmente come gestire la band e li fece debuttare con una
composizione di Bartlett, "Turn Around and Take a Look".
Visto lo
scarso successo della canzone l'etichetta chiese a Leka e al suo compagno di
scrittura, Shelley Pinz, che stavano lavorando in un ufficio di Brill Building
a Broadway, di creare una canzone adatta. La coppia produsse "Green
Tambourine", che la band registrò senza entusiasmo.
La canzone
entrò nella Billboard Hot 100 alla fine del 1967 e raggiunse la posizione numero
1 nel febbraio 1968 nelle classifiche Billboard e Cashbox.
Arrivò alla
posizione numero 7 nella UK Singles Chart e diventò un successo in tutto il
mondo. Vendette oltre due milioni di copie e fu premiata con un disco d'oro
dalla Recording Industry Association of America (R.I.A.A.) nel febbraio 1968.
Il successo
di "Green Tambourine" fece sì che l'etichetta mettesse sotto
pressione il gruppo per rimanere nel genere bubblegum, e nel marzo 1968 la band
pubblicò un'altra canzone di Leka/Pinz, "Rice Is Nice", che raggiunse
la posizione numero 46 nelle classifiche di Billboard, la numero 42 nelle
classifiche Cashbox statunitensi e la numero 41 nel Regno Unito a maggio. La
band nutriva poco entusiasmo per entrambe le canzoni, tuttavia, superarono il
disagio considerandola "musica divertente", soprattutto sapendo che
sarebbero stati abbandonati da Buddah se avessero rifiutato.
“Ordinary
Point of View", scritto da Eric Ehrmann e con un assolo country di
Bartlett, fu registrato, ma rifiutato da Buddah. Disincantato da Buddah e
dall'industria musicale, Ehrmann smise di scrivere canzoni e si diede al
giornalismo musicale.
Come è comune
nel caso della musica degli anni '60, alcuni problemi di copyright e royalties
collegati al precedente proprietario della Buddah Records, ereditati dagli
attuali proprietari del catalogo editoriale musicale Kama Sutra e delle canzoni
dei The Lemon Pipers rimasero irrisolti.
L'evoluzione
dei The Lemon Pipers dalla musica rock degli anni '60 verso una bubblegum band da disco d'oro creò una dualità all’interno
del gruppo: "Eravamo una band rock 'n' roll stand-up e all'improvviso
ci ritrovammo in uno studio con qualcuno che ci diceva come e cosa suonare".
Il divario
tra le aspirazioni dell'etichetta e i gusti musicali della band divenne
evidente nell'album di debutto “Green Tambourine”. Prodotto da Leka, il disco
conteneva cinque canzoni di Leka/Pinz, così come due extended tracks scritte
dalla band, "Fifty Year Void" e "Through With You"
(quest'ultima, scritta da Bartlett, con influenze dei Byrds e, secondo
l'etichetta originale LP, lunga 8:31). Fu inclusa anche "Ask Me If I
Care" scritta da Ehrmann.
Registrarono un secondo album per Buddah, “Jungle Marmalade”, che mostrò ancora il
duplice volto della band.
La band
lasciò l'etichetta nel 1969 e successivamente si sciolse. Bartlett,
Walmsley e Nave formarono gli Starstruck, la cui registrazione di una canzone
dei Lead Belly, "Black Betty", fu rielaborata dai produttori della
Super K Productions Jerry Kasenetz e Jeffry Katz, e pubblicata nel 1977 dai Ram
Jam.
Browne si
trasferì in California per continuare a suonare, Walmsley si fermò a Oxford a
suonare il basso e Bartlett perse motivazione e diventò solitario dopo la morte
della moglie Dee Dee. Nave divenne un disc jockey jazz su WVXU a Cincinnati,
suonando occasionalmente l'organo con i Blues Merchants nei locali
sud-occidentali dell'Ohio.
Il batterista
Bill Albaugh morì il 20 gennaio 1999 all'età di 53 anni. Il tastierista Bob
Nave è morto il 28 gennaio 2020, all'età di 75 anni.
Si registra
una reunion nel 2017 denominata “Summer
of Love 50th Anniversary Reunion Madison Theater”.
Riassumo oggi la storia dei The Pretenders, prendendo
spunto da informazioni trovate su siti esteri.
L’articolo è
oggettivamente un po' schematico, ma vorrei dare un’idea di cosa abbiano rappresentato,
proponendo un po' della loro musica, fruibile con un semplice clic sul titolo
azzurro.
Da scoprire o
riscoprire, un bel rock che soddisfa…
I The Pretenders
sono un gruppo rock anglo-americano formatosi nel marzo del 1978. La band
originale era composta dalla fondatrice e compositrice principale Chrissie
Hynde (voce, chitarra ritmica), James Honeyman-Scott (chitarra solista,
cori, tastiere), Pete Farndon (basso, cori) e Martin Chambers (batteria, cori,
percussioni). Dopo la morte di Honeyman-Scott nel 1982 e di Farndon nel 1983,
la band subì numerosi cambiamenti di organico; Hynde è stato l'unico membro
costante della band.
I Pretenders
si formarono dopo che Dave Hill della Anchor Records ascoltò alcuni
demo della musica di Hynde, musicalmente attiva sin dal 1973.
Venne
organizzata a Londra una sessione di prove con tre elementi - Hynde, Mal Hart
al basso e Phil Taylor dei Motörhead alla batteria - e fu suonata una selezione
di canzoni originali di Hynde. Hill rimase impressionato e organizzò una
giornata allo Studio 51 per registrare un'altra demo. Anche se era un azzardo,
sentiva di aver visto e sentito abbastanza "potenziale stellare" da poter suggerire a Hynde di formare una band più permanente per registrare per la sua
nuova etichetta, la Real Records.
Hynde mise assieme un gruppo composto da Pete Farndon al basso, James Honeyman-Scott alla chitarra
e Gerry Mcilduff alla batteria. Pur senza un nome, registrarono cinque tracce al Regents Park Studio nel luglio 1978, inclusa una cover della
canzone dei Kinks "Stop Your Sobbing". Poco dopo, Gerry Mcilduff fu
sostituito alla batteria da Martin Chambers. Hynde chiamò la band
"Pretenders" dopo la canzone dei Platters "The Great Pretender", che era la canzone preferita di uno dei suoi ex fidanzati.
La
band originale (1978-1982)
Il primo
singolo della band, una cover della canzone dei Kinks "Stop Your Sobbing" (prodotta da Nick Lowe e registrata alle sessioni di luglio al
Regents Park) fu pubblicato nel gennaio 1979 e ottenne l'attenzione della
critica.Fu seguito da "Kid"
nel giugno 1979. Nel gennaio 1980 la band raggiunse il numero 1 nel Regno
Unito con "Brass in Pocket", che ebbe successo anche negli Stati
Uniti, raggiungendo il numero 14 nella Billboard Hot 100.
Il loro album
di debutto omonimo fu pubblicato nel gennaio 1980 e fu un
successo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, sia commercialmente che per
la critica.
Prodotto da
Chris Thomas, è considerato uno dei migliori album di debutto di tutti i tempi.
Il 18
settembre 1981, i Pretenders furono gli ospiti musicali dello show comico
statunitense Fridays. La band eseguì "The Adultress",
"Message of Love" e "Louie, Louie". Andy Kaufman fu l'ospite del programma.
A causa
dell'aumento dell'abuso di droghe, Farndon fu licenziato dalla band il 14
giugno 1982. Due giorni dopo Honeyman-Scott morì di insufficienza cardiaca a
causa dell'intolleranza alla cocaina. Farndon stava formando una nuova band
quando fu trovato morto il 14 aprile 1983 da sua moglie: dopo aver assunto
eroina ed essere svenuto, Farndon era annegato nella sua vasca da bagno,
lasciando i Pretenders con solo due membri viventi.
Ri-raggruppamento
(1983-1989)
Hynde e
Chambers, dopo la morte di Honeyman-Scott, continuarono l’attività. Nel luglio
1982 fu assemblato un nucleo formato da Hynde, Chambers, il chitarrista dei
Rockpile Billy Bremner e il bassista dei Big Country Tony Butler per registrare
il singolo "Back on the Chain Gang". La canzone fu pubblicata in
ottobre e divenne il loro più grande successo negli Stati Uniti, rimanendo al
numero 5 per tre settimane consecutive. Il lato B del singolo, "My City Was Gone" fu (tranne che per un breve periodo nel 1990) il tema musicale
usato per il Rush Limbaugh Show sin dal suo inizio.
Hynde creò
quindi una formazione più solida per la band, mantenendo Chambers e aggiungendo
Robbie McIntosh alla chitarra e Malcolm Foster al basso.
"Middle of the Road" fu il primo singolo di questa formazione,
pubblicato negli Stati Uniti nel novembre 1983, e raggiunse la top 20. Il
lato B statunitense, "2000 Miles", fu pubblicato come singolo nel
Regno Unito. Il terzo album dei Pretenders, “Learning to Crawl”, fu prodotto
dal "quinto pretendente" Chris Thomas e pubblicato nel gennaio 1984.
Nel luglio
1985, la band (incluso Rupert Black alle tastiere) suonò al Live Aid.
Poco dopo
l'inizio delle sessioni di registrazione per l'album successivo, con una
traccia già completata, Hynde dichiarò che Chambers non stava più suonando bene
e lo licenziò. Scoraggiato per la perdita del suo compagno di band, Foster
lasciò, e Hynde e McIntosh registrarono il resto dell'album in varie sessioni a
New York e Stoccolma, con session men assortiti. Verso la fine del lavoro Hynde
assunse due dei musicisti ospiti, il bassista T.M. Stevens e l'ex batterista
degli Haircut One Hundred Blair Cunningham, come nuova sezione ritmica dei
Pretenders. L'album Get Close, pubblicato nel 1986, includeva i primi 10
singoli, "Don't Get Me Wrong" dal film Gung Ho (aiutato da un popolare
video omaggio alla serie televisiva The Avengers) e "Hymn to Her", un
successo che arrivò al numero 8 nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, sia
"Don't Get Me Wrong" che "My Baby" raggiunsero il numero 1
nella classifica Billboard Mainstream Rock.
Per il Get
Close tour, Bernie Worrell fu aggiunto alla formazione dal vivo alle
tastiere. Durante il tour, Hynde sentì che il suono della band si era
allontanato dalle sue radici rock new wave e credeva di essere ora la frontwoman
di una nuova band che "non erano i Pretenders". A metà del tour prese
provvedimenti drastici: Stevens e Worrell furono entrambi licenziati, Malcolm
Foster fu reintegrato al basso e Rupert Black tornò alle tastiere.
Anni Novanta
Nel 1990,
Hynde assunse dei turnisti (tra cui Bremner e Cunningham e il bassista John
Mckenzie) e registrò un nuovo album dei Pretenders,Packed! Hynde era
l'unica persona raffigurata in qualsiasi parte dell'album, ed era l'unico
membro ufficiale della band.
Nel 1993,
Hynde si unì all'ex chitarrista dei Katydids Adam Seymour per formare una nuova
versione dei Pretenders. Il team di Hynde e Seymour assunse quindi un certo
numero di musicisti turnisti per registrare Last of the Independents,
tra cui l'ex bassista degli Smiths Andy Rourke, l'ex bassista dei Primitives
Andy Hobson e l'ex “pretendente” e batterista/scrittore/produttore James Hood,
precedentemente con gli Impossible Dreamers e i Moodswings. Ma alla fine delle registrazioni
dell'album (e per il tour successivo) la formazione ufficiale della band era
composta da Hynde, Seymour, Hobson e il batterista Martin Chambers.
Quando Last
of the Independents fu rilasciato nel 1994, arrivò ad ottenere il disco
d'oro negli Stati Uniti. Il singolo "Night In My Veins" fu un
successo minore negli Stati Uniti, raggiunse la metà classifica nel Regno Unito
e un successo da top 10 in Canada. Il secondo singolo fu la ballata centrale
dell'album "I'll Stand by You", che ricevette un notevole airplay e
fu un successo top 10 nel Regno Unito, e top 20 negli Stati Uniti (n. 16 nella
Billboard Hot 100| Billboard Hot 100) e in Canada.
Il 10 aprile
1999, Hynde organizzò il concerto commemorativo "Here, There and Everywhere - A Concert for Linda" per la sua defunta amica Linda
McCartney alla Royal Albert Hall di Londra, organizzato da Hynde e Carla Lane.
I Pretenders erano la band di supporto per tutti gli artisti.
Viva el Amor è stato pubblicato nel 1999, così come la loro
collaborazione con Tom Jones nell'album Reload.
Anni 2000
I Pretenders
si unirono a Emmylou Harris in Return of the Grievous Angel: A Tribute to Gram Parsons, eseguendo la canzone "She". Una compilation
Greatest Hits seguì nel 2000. Durante il 2002 fu rilasciato dalla Artemis
RecordsLoose Screw, il primo disco dei Pretenders ad essere pubblicato da
una etichetta diversa dalla WEA.
Nel marzo
2005 i Pretenders sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel corso della cerimonia
eseguirono "Precious" e "Message of Love". Durante il suo
discorso di accettazione, Hynde nominò e ringraziò tutti i membri sostitutivi
del gruppo, poi disse:“So
che i Pretenders sono sembrati una tribute band negli ultimi 20 anni, e stiamo
rendendo omaggio a James Honeyman-Scott e Pete Farndon, senza i quali non
saremmo qui. E d'altra parte, senza di noi, non avrebbero potuto essere qui, ma è
così che funziona nel rock 'n' roll".
Nel settembre
2012 i Pretenders si riuniscono (Hynde, Chambers, Heywood, Walbourne,
Wilkinson) come parte della line-up di intrattenimento per il Gran Premio di
Singapore 2012. Vengono raggiunti dal tastierista/chitarrista acustico Carwyn
Ellis nell'autunno 2012. Il 6 settembre 2016 Stevie Nicks annuncia che i
Pretenders sarebbero stati il suo supporto in un tour di 27 città negli ultimi
tre mesi del 2016. La band dal vivo era composta da Hynde, Chambers, Heywood,
Walbourne, Wilkinson, come prima.
Il 21 ottobre
del 2016 pubblicano il loro decimo album in studio, Alone. Tuttavia, come
inPacked!, Hynde era l'unico “pretendente” dell'album, altrimenti
suonato interamente da musicisti occasionali. Nel maggio 2017, Ellis ha ripreso
il tour con i Pretenders che hanno girato l'Australia e la Nuova Zelanda con
Nicks.
Anni
2020
Il programma
della band prevedeva originariamente la pubblicazione del loro 11° album in
studio, “Hate for Sale”, per il 1° maggio 2020; il singolo principale, "The Buzz", uscì il 17 marzo 2020. Tuttavia, il 24 marzo l'uscita fu posticipata al 17 luglio. Lo stesso giorno (il 24
marzo), fu rilasciato il secondo singolo, la title track "Hate for Sale".
Un tour
nordamericano di cinque mesi con i Journey era originariamente previsto per il
15 maggio 2020, ma a causa della pandemia di COVID-19 è stato
cancellato.
Il 3
settembre 2022 i Pretenders si sono esibiti al Taylor Hawkins Tribute Concert
allo stadio di Wembley con Dave Grohl al basso. Hanno eseguito
"Precious", "Tattooed Love Boys" e "Brass In Pocket".
Formazione attuale
Chrissie Hynde – voce, chitarra
(1978-presente)
Martin Chambers – batteria
(1978-1986, 1994-presente)
I Big Big Train ripubblicheranno il
loro album del 2002, “Bard”, in vinile e CD a marzo
I Big Big Trainhanno
condiviso una nuova clip live di "The Last
English King". La canzone è presente sia in versione live che in studio
nella prossima ristampa del loro album del 2002, "Bard",
che verrà ripubblicato tramite English Electric Recordings il 21 marzo.
Contemporaneamente, la band pubblicherà un nuovo EP, "Scop",
come accompagnamento a "Bard". L'EP conterrà cinque demo dalle
sessioni di registrazione di "Bard" più "The Sundial".
"Nel tour dell'autunno scorso e nei nostri prossimi
spettacoli di aprile e maggio, ci siamo concentrati sul suonare canzoni dal
nostro album in studio più recente, 'The Likes Of Us'", spiega il
cantante solista Alberto Bravin. "Ma vogliamo anche celebrare il grande
catalogo dei Big Big Train e quindi abbiamo deciso di rispolverare 'The Last
English King', una canzone che la band non aveva mai suonato dal vivo
fino allo scorso settembre. È stato fantastico immergersi nella storia
antica con 'The Last English King'", aggiunge il batterista Nick
D'Virgilio. "Mi è piaciuta molto la canzone la prima volta che l'ho
ascoltata e sapevo che questa formazione avrebbe potuto fare qualcosa di molto
speciale con l'arrangiamento. Adoro il modo in cui inizia acusticamente e poi
ha una sezione molto psichedelica prima dell'enorme e potente finale".
"'The Last English King' è molto divertente da
eseguire", commenta il tastierista Oskar Holldorff. "Gli
assoli di tastiera estesi mi hanno dato la possibilità di sgranchirmi le gambe
e suonare qualcosa di leggermente diverso ogni sera. Spero che suoneremo la
canzone molte altre volte in futuro".
I Big Big Train daranno il via al loro prossimo tour di
aprile negli Stati Uniti in Florida il 2 aprile e saranno co-headliner al
Cruise To The Edge di quest'anno. La band farà anche la sua prima apparizione
dal vivo in Canada e si esibirà per la prima volta in Portogallo all'inizio di
maggio al Gouveia Art Rock Festival.
"Scop" verrà pubblicato esclusivamente come download digitale
tramite la pagina Bandcamp di Big Big Train.
Il cantante del Kansas Ronnie Platt
ringrazia i fan per il supporto mentre rivela che si sta riprendendo da un
intervento chirurgico riuscito per il cancro alla tiroide
Il cantante del KansasRonnie
Plattsi sta riprendendo dopo un
intervento chirurgico riuscito per curare un cancro alla tiroide.
Platt, 63 anni, rivela la sua situazione in una dichiarazione
pubblicata su Facebook: i suoi medici riferiscono che l'operazione è andata
molto bene e lui afferma di essersi riposato e di non vedere l'ora di tornare
al lavoro.
Afferma Platt: "Sono a casa! Il dottore ha detto che
la mia operazione non avrebbe potuto andare meglio. Ho sentito il potere delle
preghiere di tutti e la loro energia positiva. Mi avete aiutato tutti. Come
posso, o posso, ringraziarvi tutti per questo?
Non vedo l'ora di tornare a fare ciò che so fare meglio,
cantare, ma il mio vero lavoro è intrattenervi tutti e aiutarvi almeno per un
paio d'ore a dimenticare i vostri problemi e a ricaricare le batterie.
Di questo sono molto orgoglioso. Grazie ancora a tutti,
continuate così!"
Di recente, i Kansas hanno cancellato una serie di spettacoli
dal vivo in seguito alla diagnosi di Platt. Hanno ancora in programma molti
concerto nel corso del 2025, e la prossima esibizione è prevista per i primi di
aprile.
L'anno scorso, il batterista Phil Ehart si era ritirato dalle
esibizioni dal vivo con i Kansas mentre si riprendeva da un grave infarto. Il
suo posto è stato temporaneamente occupato dal tecnico della batteria Eric
Holmquist.