Il 6 ottobre 2020 ci lasciava Eddie Van Halen,
chitarrista e co-fondatore della band Van Halen. La sua scomparsa è avvenuta
all'età di 65 anni, dopo aver combattuto a lungo contro il cancro.
Eddie Van Halen è stato un rivoluzionario in ambito
musicale. È universalmente riconosciuto per aver ridefinito il modo di suonare
la chitarra elettrica, introducendo tecniche e suoni che hanno cambiato per
sempre il rock and roll.
La sua tecnica più iconica è senza dubbio il "tapping"
(suonare le corde con entrambe le mani sulla tastiera), resa celebre dal
capolavoro strumentale "Eruption" (1978). Quella breve,
folgorante traccia divenne un vero e proprio manifesto, spingendo innumerevoli
chitarristi a imparare e imitare il suo stile frenetico e innovativo.
Oltre alla tecnica, Eddie era un ingegnere del suono autodidatta.
Non soddisfatto degli strumenti disponibili, creò la sua chitarra iconica, la "Frankenstrat",
assemblando componenti di diverse marche per ottenere il suono aggressivo e
personale che desiderava. Questo approccio pionieristico al modding
degli strumenti e degli amplificatori è parte integrante del suo lascito.
Insieme al fratello Alex alla batteria, Eddie fondò i Van
Halen nel 1972, una band che dominò le classifiche per decenni. Con il
carismatico frontman David Lee Roth, la band sfornò successi intramontabili che
spaziano dall'hard rock energico a inni pop più orecchiabili:
L’impatto di Eddie non si limitò solo ai brani della band.
Celebre fu il suo contributo all'album Thriller di Michael
Jackson, dove l'assolo di chitarra in "Beat It" aggiunse un
tocco di rock incisivo a un brano pop, dimostrando la sua versatilità e il suo
tocco inconfondibile.
Il suo stile, un misto inconfondibile di tecnica fulminea e pura gioia, non è svanito con l'ultimo accordo. È rimasto impresso nel DNA stesso del rock, un modello sonoro che le future generazioni non potranno ignorare.
