giovedì 11 dicembre 2014

Posto Blocco 19-“Motivi di Sempre”


Posto Blocco 19 si presenta all’esordio discografico con l’album Motivi di Sempre”.
Band di giovanotti? Niente di tutto questo, sto parlando di un gruppo seminale accostatosi alla Musica Progressiva agli albori del genere, dopo il solito iter fatto di beat e cover Beatles/Stones anni ’60. Viene da chiedersi il perché di un ritardo così marcato, e per chiarirsi le idee è bene leggere il pensiero del leader, Raimondo Fantuzzi, che alcuni giorni fa ha soddisfatto qualche mia curiosità, sintetizzata nell’intervista fruibile al seguente link:


Nell’occasione chiedevo a Raimondo…

Come racconteresti il contenuto dell’album?
Beh, rispecchia abbastanza questi oltre quarant'anni di musica Prog vissuti sul palco tra cover, collaborazioni, composizioni e tanto tanto lavoro faticoso ma per noi divertente.

Siamo quindi al cospetto di un lavoro “sacro”, perché oltre alla validità dell’opera in sé, lo si può considerare il sunto musicale di una vita, e la testimonianza di un’evoluzione che abbraccia parecchi lustri.
Sono sei le tracce che compongono “Motivi di Sempre”- per un totale di circa 34 minuti -  ed è lo stesso Raimondo, nel corso dell’intervista, a raccontarne la genesi.
Due sono i pezzi strumentali - la suite in due parti “A un passo dal cielo”, che apre e chiude il disco -, tre quelli con la presenza di liriche suddivise tra la voci di Fantuzzi e quella di Francesca Campagna (E la musica va, All'alba del giorno dopo e Scandendo il tempo), ed una bonus track tratta da il “Paradiso III parte” (“La Divina Commedia”), opera mastodontica realizzata nel 2010 dalla Colossus: “L’ultima Acqua”, brano che prevede un ospite d’eccezione, Bernardo Lanzetti.
Gli amori musicale di Posto Blocco 19 sono dichiarati, perché le radici non si possono rinnegare, soprattutto se consolidatesi col passare del tempo, e quindi sarà abbastanza facile ritrovare profumo di PFM e BMS, ma la differenza rispetto a chi non ha bazzicato direttamente il periodo d’oro - e quindi lo ripropone dopo averlo “studiato”- sta proprio nell’autorevolezza derivante dall’esperienza vissuta in prima persona, che in questo caso si traduce in un prog che mantiene gli stilemi anni ’70, non disegnati con un sovraumano sforzo di copiatura, ma bensì proponendo sé stessi, riammodernati, naturalmente, ma lasciando in evidenza le fondamenta, che restano il marchio di fabbrica di P.B.19.
Il restyling a cui accennavo passa anche attraverso l’uso della melodia, guidata con naturalezza dalla nuova vocalist Francesca Campagna, inserita perfettamente nel contesto preparato dallo zoccolo duro della band.
Atmosfere sognanti condotte da ideali trame tastieristiche costituiscono un tappeto musicale dove i giochi di chitarra ed una precisa sezione ritmica completano un progetto che considero “da palco”, luogo in cui il matrimonio tra idee e azione dovrebbe trovare piena soddisfazione.
Certo, avere Bernardo Lanzetti con continuità sarebbe l’ideale, ma in questo caso il concetto andrebbe esteso ad ogni tipologia di gruppo musicale.
Un passo avanti anche le liriche, se si pensa che “E la musica va” risale al 1981 e tratta un tema molto attuale, quello della multi etnia.
Fantastico l’art work, realizzato con l’aiuto del pittore De Palma.
Il tutto sotto la regia di Loris Furlan, ovvero di Lizard Records.
Sintetizzo: un prog verace, condito con elementi nuovi e “rinfrescanti”, una miscela tra storia e presente.
Un postulato di carattere psicologico afferma che “… il tutto è più della somma delle singole parti…”. Rubando l’assioma e applicandolo al disco di P.B.19, posso affermare che ciò che ho provato dopo l’ascolto ripetuto di “Motivi di Sempre” si traduce in un feeling di generale emozione, comune ad ogni episodio, e alla fine mi pare che la suddivisione in “atti” assuma importanza relativa - sebbene sia ovvia l’utilità - perché il risultato globale oltrepassa quello che si potrebbe attribuire al singolo step.
E ora la speranza è quella che non occorra attendere un’altra vita per poter ascoltare il prosieguo di “Motivi di sempre”.



Tracks:

1- A un passo dal cielo (suite 1)
2- E la musica va
3- All'alba del giorno dopo
4- Scandendo il tempo
5- A un passo dal cielo (suite 2)
6- L'ultima Acqua


BIOGRAFIA

Il gruppo vede la luce nel 1972, e già dall'inizio si dedica allo studio del Progressive Rock, in particolare italiano, per esprimerlo in concerto dall'anno seguente, dopo aver attinto, in buona parte, dai temi musicali di PFM e BANCO, gruppi di riferimento anche in seguito. Nel
1978 la band inizia a comporre brani propri, e, parallelamente, a collaborare con alcuni cantautori, fino al 1981, anno di uscita del primo singolo, per conto dell'etichetta Pubbliart Bazar, la cui copertina diverrà il logo ufficiale della band stessa. Dopo un periodo altalenante segnato da collaborazioni  varie e produzioni individuali, nel 2005  si torna all'attività concertistica. Spicca, sul palco, la collaborazione saltuaria con Bernardo Lanzetti, concretizzata discograficamente nel 2010 in una copartecipazione a un progetto musicale della Colossus Magazine. Dopo questo cameo, si segnala nell'anno successivo un'altra copartecipazione discografica, indi il grande concerto celebrativo dei quarant'anni di attività live, per approdare a oggi, a essere prossimi all'uscita, per la Locanda del Vento, side-label della Lizard Records (dedita a prog-rock italiano con affinità seventies), di questo album, dal titolo altamente veritiero, realmente Progressive italiano, registrato in diretta in studio, interamente composto e arrangiato dai componenti il gruppo stesso. Da segnalare la presenza, special guest, di Bernardo Lanzetti nel brano L'ultima acqua.


La formazione di Posto Blocco 19 è la seguente:
Francesca Campagna - voce solista
Massimo Casaro - basso
Graziano De Palma - tastiere
Raimondo Fantuzzi - chitarra e voce solista
Stefano Savi - percussioni
Vittorio Savi - batteria