domenica 4 maggio 2025

Prog Legends al Teatro Govi di Genova (3 maggio)

 


Genova, Teatro Govi, sono di scena i Prog Legends, di cui conosco solo quello che di loro ho letto. Ho però visto, ascoltato e consumato tutto ciò che propongono e quindi, con una buona dose di curiosità, mi sono preparato all’evento proposto da un ensemble che ha ormai raggiunto una discreta fama.

A dire il vero non avevo dubbi sulla qualità, sulle singole skills, giacché preparare in modo fedele “Aqualung”, tanto per citare i miei amati Jethro Tull, non è come proporre una qualsiasi “Canzone del sole” del pur mitico Battisti; occorrono conoscenze, preparazione, talento e tanto studio… insomma, non bastano tre accordi!

Incontro spesso giovani appassionati di prog, e ogni volta mi interrogo sull'origine di una tale dedizione per un genere di nicchia, la cui epoca d'oro si è consumata nello spazio di un lustro nei primi anni Settanta. Quasi sempre, dietro a queste attitudini, c’è l’opera genitoriale, volontaria o casuale, ma al di là della mia continua ricerca di una sterile verità, restano i fatti e, in questo caso, un meraviglioso riassunto del meglio dei nomi prog del passato e, in alcuni casi, ancora in attività.

Dal palco ci viene raccontato che la set list è molto dinamica, in aggiornamento annuale, scelte dettate, sicuramente, anche, da amori personali, per cui non mi pare utile metterla in discussione… tutto perfetto, un bignami del prog ’70, a cui personalmente aggiungerei un tocco di Gentle Giant e di Van der Graaf, ma sono particolari da super esterno, che non possono tenere conto di mille variabili di cui non sono a conoscenza, per cui lascio da parte il cuore e rilevo la bellezza di un concerto lunghissimo, circa due ore e mezza, che mi ha permesso di conoscere nuovi musicisti, bravissimi, in grado di fare spettacolo oltre la musica. Dalla mia posizione non era possibile realizzare adeguati video, ma a seguire propongo uno spezzone emozionante, realizzato quando verso la fine spettacolo il frontman Fabio Dessi ha spinto tutto il pubblico ad alzarsi per realizzare in modo osmotico una magnifica “21st Century Schizoid Man” di crimsoniana memoria.

Ed è proprio sul “cantante” che i miei pensieri si sono soffermati alla fine del concerto: se è vero che dei fantastici strumentisti possono essere cloni degli originali (cioè quello che si aspettano gli spettatori da una tribute band), per chi propone la propria vocalità le cose appaiono più complicate. Sottolineando che i Prog Legends sono in realtà un tributo ad un’epoca e ad un genere, e tenendo conto che, per loro stessa ammissione, ai singoli brani viene aggiunto il tocco personale, resta il fatto che le grandi band proposte avevano una voce caratterizzante, spesso il primo elemento di riconoscimento. Ma il timbro di Gabriel, Lake, Anderson -Jon e Ian- appartengono solo a loro.

Dessi non cerca la similitudine ma si presenta con le sue caratteristiche, con una notevole presenza scenica, e il tutto appare convincente.

Vediamo la scaletta ufficiale:

 

Tarkus – ELP

In the Flesh – Pink Floyd

Sheep – Pink Floyd

Tom Sawyer – Rush

6:00 – Dream Theater

Wondrin’ Aloud – Jethro Tull

Aqualung – Jethro Tull

Roundabout – Yes

And You and I – Yes

Medley Italiano – Surprise

È Festa – PFM

Epitaph + The Court of the Crimson – King Crimson

21st Century Schizoid Man – King Crimson

Horizons – Genesis

Supper’s Ready – Genesis

 

Qualcuno direbbe “tanta roba!”

A metà show arriva un medley italiano, oltre alla citata PFM; vado a memoria e potrebbe essermi sfuggito qualcosa, ma ricordo profumo di New Trolls (omaggio alla città?), Goblin, Banco, Area, Orme.

Accennavo allo show, davvero ben costruito, molto coinvolgente, e attento anche ai dettagli che solo il prog sapeva e sa dare, come gli assoli, nello specifico quello di batteria di Andrea Cecchetto, di basso di Lorenzo Di Prima, di pianoforte di Marco Zago, esilerante quando ha indossato un luccicante mantello alla Wakeman. Cito anche Marco Baldi, solitario con l’acustica su “Horizons”, con cui si arriva alla fine del concerto. 

Poteva mancare il bis? Ovviamente no, e per chi non conosceva la scaletta, sarà sicuramente stata una grande sorpresa trovare un brano da… 23 minuti, ovvero la magnifica! Supper’s Ready!!

Un concerto davvero godibile in un teatro sold out, a riprova che la musica progressiva ha raggiunto lo status dell’immortalità e anche il pubblico giovane può essere protagonista del suo mantenimento.

Nel sito di riferimento è possibile fruire di tutte le informazioni sul progetto e sulla band: 

https://proglegends.com/it/la-band/