Le luci stroboscopiche del Sunset Strip alla metà degli anni
'60 illuminavano un panorama musicale in fermento, dove sogni audaci e suoni
inediti si mescolavano nell'aria satura di ambizione. In questo crogiolo di
creatività, una coppia improbabile stava per emergere dalle retrovie, non come
un fulmine a ciel sereno, ma come una lenta e inesorabile alba: Sonny Bono e
Cherilyn Sarkisian LaPierre, meglio conosciuti come Sonny & Cher.
La loro storia non iniziò sotto i riflettori abbaglianti, ma
in un anonimo studio di registrazione dove Sonny, un aspirante
cantautore e produttore con un passato un po' turbolento e un'incrollabile
fiducia in sé stesso, lavorava per il leggendario Phil Spector. Cher,
una ragazza timida e dalla bellezza esotica con una voce profonda e vibrante,
era lì quasi per caso, portata dalla sua amicizia con la moglie di Spector.
Inizialmente, il suo ruolo era marginale, una corista tra le tante che
contribuivano al celebre "Wall of Sound".
Fu Sonny a intravedere in quella giovane donna un potenziale
unico, un timbro vocale che si distingueva nella cacofonia pop dell'epoca.
Iniziò a scriverle canzoni, melodie semplici ma orecchiabili che mettevano in
risalto la sua voce intensa. Sotto lo pseudonimo di "Caesar &
Cleo", tentarono i primi passi, ma fu con il cambio di nome in Sonny &
Cher che la loro stella iniziò timidamente a brillare.
Il 1965 fu l'anno della svolta. Con la pubblicazione di
"I Got You Babe", un duetto semplice e diretto che celebrava
l'amore incondizionato e la reciproca dipendenza, Sonny & Cher
conquistarono le classifiche mondiali. La canzone divenne un inno
generazionale, un simbolo dell'amore hippie e della controcultura nascente. La
loro immagine, con Sonny dal look un po' goffo e i baffi inconfondibili e Cher
con i suoi lunghi capelli corvini e gli abiti stravaganti, divenne
immediatamente iconica.
Il successo di "I Got You Babe" aprì loro le porte
di un mondo di opportunità. Album, tour mondiali, apparizioni televisive: Sonny
& Cher divennero un fenomeno pop. La loro musica, un mix di pop melodico
con influenze folk e rock, era orecchiabile e accessibile, ma era la loro
dinamica sul palco e fuori che catturava veramente il pubblico. Sonny, il buffo
e un po' egocentrico "marito", e Cher, la moglie sarcastica e dallo
spirito libero, incarnavano un'insolita ma affascinante chimica.
Negli anni successivi, inanellarono una serie di successi
come "Baby Don't Go", "The Beat Goes On" e
"Little Man", consolidando la loro posizione nel panorama
musicale internazionale. La loro popolarità crebbe ulteriormente con il lancio
del "The Sonny & Cher Comedy Hour" nel 1971. Questo show
televisivo divenne un cult, unendo sketch comici, numeri musicali e
l'irresistibile botta e risposta tra i due protagonisti. Il pubblico amava la
loro ironia pungente e il modo in cui si prendevano in giro a vicenda, celando sotto
una patina di litigiosità un affetto palpabile.
Tuttavia, dietro le luci scintillanti e le risate registrate,
il rapporto tra Sonny e Cher iniziò a incrinarsi. Le dinamiche di potere
all'interno della coppia, con Sonny che esercitava un controllo quasi totale
sulla loro carriera, iniziarono a pesare su Cher, un'artista con ambizioni e un
desiderio di esprimersi in modo più autonomo. Le differenze creative e
personali si acuirono, portando a tensioni sempre più difficili da gestire.
Nonostante il successo professionale, il loro matrimonio
naufragò e nel 1975, Sonny & Cher si separarono, sia sentimentalmente che
artisticamente. La fine della loro unione fu un evento mediatico di grande
risonanza, lasciando i fan orfani di quella strana ma affascinante alchimia che
li aveva resi unici.
Il capitolo di Sonny & Cher si chiudeva così, lasciando
dietro di sé un'eredità musicale e televisiva indimenticabile. Entrambi
intrapresero carriere soliste, con Cher che raggiunse vette ancora più alte
come cantante e attrice, dimostrando la forza e il talento che forse erano
stati in parte oscurati dalla figura ingombrante del suo ex partner. La loro
storia rimane un racconto emblematico dell'ascesa fulminea, del successo
planetario e della fragilità dei rapporti umani, anche quando illuminati dai
riflettori più brillanti. Il sole e la luna, pur orbitando nello stesso
firmamento, alla fine presero strade separate, lasciando una scia luminosa
nella storia della musica pop.

