Il 28 aprile celebriamo il compleanno di un musicista visionario e polistrumentista d'eccezione: Edwin "Eddy" Jobson. La sua impronta nel panorama del progressive rock e della fusion è tanto profonda quanto sofisticata, unendo virtuosismo tecnico, audacia sperimentale e una rara sensibilità melodica. Jobson non è stato semplicemente un esecutore, ma un architetto del suono, capace di plasmare paesaggi sonori complessi e affascinanti con i suoi violini elettrici, le sue tastiere all'avanguardia e la sua mente musicale acuta.
Nato a Middlesbrough, in Inghilterra, nel 1955, il talento precoce di Jobson si manifestò fin dalla giovane età. La sua formazione classica al violino gli fornì una base tecnica impeccabile, ma fu la sua apertura mentale e la sua curiosità verso le nuove sonorità elettroniche a spingerlo verso territori musicali inesplorati.
La sua carriera decollò rapidamente negli anni '70, un decennio d'oro per il progressive rock. Il suo ingresso nei Curved Air nel 1972 portò una ventata di freschezza e sperimentazione al suono della band, come testimoniato dall'album Air Cut. Tuttavia, fu con i Roxy Music che Jobson raggiunse una maggiore visibilità. Sostituire Brian Eno nel 1973 non era un compito facile, ma Jobson non solo colmò il vuoto, ma aggiunse una dimensione strumentale inedita al sound elegante e art-rock della band, contribuendo a capolavori come Stranded, Country Life e Siren. Il suo uso distintivo del sintetizzatore e del violino elettrico divenne un marchio di fabbrica del periodo più acclamato dei Roxy Music.
Dopo quell’esperienza, Jobson continuò a esplorare nuove frontiere musicali. La sua collaborazione con Frank Zappa nel 1975 fu un banco di prova per la sua incredibile versatilità e la sua capacità di improvvisazione. Suonare al fianco di un genio musicale come Zappa richiese una padronanza tecnica e una prontezza intellettuale fuori dal comune, qualità che Jobson dimostrò ampiamente.
Gli anni successivi lo videro protagonista in progetti
seminali come gli UK, una superband progressive che vedeva la
partecipazione di John Wetton, Bill Bruford e Allan Holdsworth. Gli album UK
e Danger Money sono considerati pietre miliari del prog rock
degli anni '70, caratterizzati da composizioni intricate, virtuosismo
strumentale e l'inconfondibile tocco di Jobson alle tastiere e al violino.
Un altro capitolo significativo nella sua illustre carriera
fu la sua partecipazione ai Jethro Tull per l'album A del
1980. In quel periodo, Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, dichiarò: "Eddy
portò con sé una brillantezza elettronica e una sofisticazione armonica che
diedero al disco un sapore decisamente moderno per i Jethro Tull. La sua
capacità di creare trame sonore complesse con i sintetizzatori fu fondamentale
per definire il suono di quell'album."
Questa breve ma intensa collaborazione evidenziò ancora una
volta la capacità di Jobson di integrarsi perfettamente in contesti musicali
diversi, arricchendoli con il suo talento unico.
La sua carriera solista, seppur meno prolifica, ha regalato gemme come Zinc: The Green Album, un lavoro interamente strumentale che mette in luce la sua abilità compositiva e la sua maestria nell'integrare elementi classici ed elettronici.
Negli anni '80, Jobson continuò a sperimentare con le nuove
tecnologie musicali, dimostrando una costante evoluzione e un rifiuto di
rimanere confinato in un unico genere. La sua influenza si estende ben oltre i
confini del progressive rock, toccando la fusion e la musica elettronica.
Nel 2019 viene inserito nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Roxy Music.
Oggi, nel giorno del suo compleanno, ricordiamo Eddy Jobson non solo come un virtuoso strumentista, ma come un vero innovatore, un artista che ha saputo fondere tecnica e creatività in un linguaggio musicale unico e inconfondibile. La sua capacità di spaziare dal lirismo del violino alle sonorità futuristiche dei sintetizzatori lo ha reso una figura leggendaria per chiunque apprezzi la musica che sfida i confini e celebra l'ingegno artistico. Lunga vita a questo straordinario architetto del suono!

