Ma dove va il tempo?
Ognuno di noi crea la sua visione,
spesso dinamica, variabile a seconda del momento di vita.
Certo è che ascoltare una canzone
come “Who Knows Where The Time Goes?”
dalla voce di Sandy Denny induce a serie riflessioni e spinge verso attimi di malinconia
acuta; fa altresì pensare che una ragazza di 20 anni si sia potuta porre certi quesiti esistenziali in una età in cui dovrebbe trovare largo spazio la spensieratezza e magari un po' di sana superficialità giovanile, giacché il tempo delle preoccupazioni, oggi come allora, è dietro l'angolo, probabile compagno per il resto della vita.
La canzone fu scritta dalla cantante
folk-rock inglese, che originariamente la registrò come demo, nel 1967,
cantando e suonando la chitarra nel brano. Nello stesso anno si unì brevemente
alla band folk The Strawbs e la registrò nuovamente, ancora una volta solo voce
e chitarra, per quello che divenne l'album “All Our Own Work”,
che non fu pubblicato fino al 1973.
La cantante folk americana Judy Collins ascoltò un nastro della registrazione demo originale nel 1968 e decise di reinterpretare la canzone, pubblicandola prima come B-side della sua versione di "Both Sides, Now", e poi come title track del suo album “Who Knows Where the Time Goes”, entrambi pubblicati nel 1968. La sua fu la prima registrazione ampiamente disponibile della canzone.
Nel 1968 Denny si unì alla band
folk-rock dei Fairport Convention e il brano venne ripreso nel loro secondo album rilasciato nel 1969, “Unhalfbricking”, una versione
decisamente influenzata dal rock.
I Fairport Convention diedero l’avvio
alla corrente folk rock inglese, realizzando la fusione tra musica tradizionale
e sonorità rock. La band è tutt’ora attiva nonostante le molteplici mutazioni,
ma certo è che la versione con la Denny risulta una delle migliori, per via di una
vocalità unica, cupa e dolce a seconda delle occasioni: non è un caso che la vocalist sia stata l’unica interprete femminile a collaborare con i Led Zeppelin,
nella celebre The Battle of Evermore.
Con la scomparsa prematura della Denny, avvenuta nel 1978 a causa di un incidente domestico - ma la storia dell’epilogo è in realtà un po' più complicata - la sua fama postuma è cresciuta smisuratamente, tanto da farla entrare di diritto nella storia della musica inglese.
Proviamo a descrivere il pensiero di Sandy Danny contenuto nel brano, prendendo in prestito il pensiero di Ivan Cenzi…
La meditazione sull’inevitabile
scorrere del tempo trova spunto dalla contemplazione di una spiaggia deserta e degli
stormi di uccelli che stanno prendendo il largo, iniziando l’annuale
migrazione. Sostenuta dalla delicata
progressione di accordi della chitarra, l’autrice si stupisce dell’enigmatica
ed innata conoscenza che gli animali sembrano possedere delle stagioni; eppure,
tutto, nel quadro dipinto dalle parole della canzone, è immerso nello stesso
senso di meraviglia e di sospeso incanto. Perfino la costa solitaria pare a suo
modo vivere e respirare, tanto che l’autrice si rivolge direttamente ad essa,
per confortarla; e su tutto domina il tempo, che scandisce i mutamenti della
natura in modo inconoscibile.
Anche per Sandy Denny siamo circondati da misteri più grandi di noi che ci governano, ma sono misteri colmi di bellezza e, suggerisce il testo, di amore: perché ostinarsi a volerli controllare? Il segreto è sotto gli occhi di tutti, sembra dire l’autrice. È nella resa e nell’abbandono all’incessante fluire delle cose. Si tratta di accordarsi in modo semplice e istintivo al ritmo universale, che dissolve ogni dubbio, qualsiasi timore e tutte le nostre sterili domande sul futuro e sull’inevitabile fine: la morte è simile alla partenza degli stormi di uccelli, un movimento naturale che avviene quando deve avvenire (until it’s time to go); non vi è più angoscia, soltanto un commosso e sognante abbandono.
A mio giudizio una delle più belle
canzoni mai scritte, capace di rappresentare il mix perfetto tra atmosfera
musicale e importanza della lirica.
"Who Knows Where the Time Goes?" è diventata una canzone simbolo, sia per Denny che per i Fairport Convention, ed è stata reinterpretata da molti artisti.
Nel 2007, la versione
“Unhalfbricking” è stata votata "Favorite Folk Track Of All Time"
dagli ascoltatori di BBC Radio 2.
Non resta che ascoltarla…
Who
knows where the time goes?
Tutti gli uccelli stanno andando via
nel cielo della sera,
ma come fanno a sapere che è il
momento di partire?
Prima del fuoco d’inverno, starò
ancora sognando.
Non ho pensiero del tempo
Perché chi sa in che direzione va il
tempo?
Chi lo sa dove va il tempo?
Coste deserte e tristi, i tuoi
volubili amici stanno andando via
Ah, ma stavolta sai che è tempo che
vadano
Ma io sarò ancora qui, non ho
intenzione di partire
Io non faccio conto sul tempo.
Perché chi sa in che direzione va il
tempo?
Chi lo sa dove va il tempo?
Ed io non sono sola mentre il mio
amore è vicino a me
so che sarà così finché sarà il tempo
di andare,
per questo vengono le tempeste in
inverno e ritornano gli uccelli a primavera
Io non ho paura del tempo.
Perché chi sa come cresce il mio
amore?
Chi lo sa dove va il tempo?”