domenica 16 febbraio 2025

Thom Yorke svela la nuova collaborazione con l'artista elettronico Mark Pritchard


Pubblicato il nuovo video psichedelico di Back In The Game di Thom Yorke e dell'artista elettronico Mark Pritchard...

 

Thom Yorke, frontman dei Radiohead e The Smile, ha nuovamente collaborato con il musicista elettronico Mark Pritchard su un nuovo singolo, Back In The Game, e insieme hanno condiviso un video musicale particolarmente psichedelico.

Yorke presentò Back In The Game nel suo primo spettacolo da solista a Christchurch, in Nuova Zelanda; la canzone rimase parte del suo set dal vivo durante il suo successivo tour in Australia, Giappone e Singapore.

Yorke e Pritchard hanno collaborato per la prima volta al brano Beautiful People, tratto dall'album Under The Sun del 2016 di Pritchard. In precedenza, Pritchard, che ha remixato artisti del calibro di Depeche Mode, Slowdive e Aphex Twin, aveva remixato Bloom dei Radiohead nel 2011.

L'artista visivo Jonathan Zwanda, che aveva già collaborato con Pritchaerd in precedenza, ha anche diretto il video di accompagnamento.

"Quando ho ascoltato per la prima volta la demo originale di “Back In The Game” sono rimasto subito colpito dalla linea di basso squilibrata che mi ha fatto pensare alla scena finale di “Staying Alive” in cui John Travolta si pavoneggia sfacciatamente per le strade di New York, ma l'ho vista con una sovrapposizione più sinistra", dice. "Lentamente una versione di quell'immagine è nata attorno a un personaggio che indossava una specie di testa da parata gigante, con un'espressione maniacale fissa impressa sul viso, tanto che non si poteva dire se la sua marcia infinita fosse aggressiva o celebrativa. Più prestavo attenzione al testo, più i dettagli iniziavano a riempirsi e il concetto generale ha iniziato a formarsi di una sfilata di molti personaggi che marciavano davanti a un edificio dall'interno del quale tutto veniva gettato fuori da una finestra e in un gigantesco falò. Alla fine, il film per ”Back In The Game” ha finito per rappresentare una sorta di celebrazione cieca che si svolgeva mentre la civiltà si deteriorava lentamente intorno a essa, una specie di progressione attraverso la regressione. A tutto questo si aggiunge un'esplorazione di come e dove scegliamo di attribuire valore alla nostra espressione culturale collettiva e di come affrontiamo assieme i principali cambiamenti culturali del XXI secolo".