lunedì 16 ottobre 2023

Alberto Fabbris-“The New Journey”


 

Alberto Fabbris-“The New Journey”


Da poco più di un mese è in circolo l’album di debutto di Alberto Fabbris, cantautore country/folk/rock che propone “The New Journey”, nove tracce con caratteristiche ben precise che sarà facile decodificare già al primo ascolto.

Per realizzare un’immagine adeguata ad un esordio, a fine articolo propongo la sua biografia musicale e, nel corso del commento, un paio di video che hanno anticipato il disco.

Come spesso accade in questi casi, il termine esordio fa riferimento ad un atto ufficiale e concreto, ma la storia del pur giovane Fabbris inizia oltre trent’anni fa, quando i primi studi di chitarra chiarirono all’impatto che la passione per strumento e musica erano roba seria. Trasformare il tutto in un mestiere resta purtroppo quasi sempre un fatto confinato nell’ambito onirico.

Nonostante i logici ausili da studio - e si spera live -, viene facile accostare la musica e l’atmosfera proposta agli intenti di un one man band in giro per la sconfinata America, perché è quella l’ambientazione dichiarata.

Dice Fabbris: “Attraverso i brani che lo compongono, The New Journey racconta le tappe di un viaggio in mezzo a luoghi inesplorati. Ogni canzone è un incontro e una rivelazione. Un percorso verso Ovest alla ricerca di un nuovo orizzonte da scoprire e contemplare”.

È il sogno di molti… un’auto decapottabile ritirata a Chicago, 4000 chilometri sulla Route 66 sino ad arrivare a Los Angeles, attraversando stati e culture, motel e campeggi, alla ricerca di un pub o un po' di verde in cui suonare, un colpo e via.

Forse i percorsi idealizzati da Fabbris sono diversi… le occasioni e le predisposizioni personali portano a sentieri inaspettati, sempre differenti da persona a persona, ma resta la voglia di raccontare e raccontarsi con la propria voce, il proprio strumento e quella necessità di condivisione che arriva subito dopo l’atto creativo.

Alberto Fabbris è dunque un cantautore, uno che si racconta e si propone in modo decisamente autarchico, e gli episodi del suo itinerario diventano canzoni, roba di nicchia, musica non per tutti, perché per poter apprezzare certe sfumature bisogna aver dentro amori, passioni e talenti che sono spesso doni di Dio e non il frutto di uno studio specifico.

Ascoltando i suoi episodi sonori - attraverso la chitarra acustica, la voce, il banjo, la resofonica, il contrabbasso e l’armonica - sono diventato parte attiva entrando nel progetto, e se è vero che la mia predisposizione al viaggio e il mio amore per l’America mi rendono forse poco oggettivo, ho l’impressione che qualsiasi ascoltatore scevro da pregiudizi potrebbe provare sensazioni positive e sentire una certa ebbrezza, quella magari avvertita attraverso le immagini di uno schermo.

Se il messaggio sintetico riporta alla conseguenza di incontri itineranti, dal punto di vista musicale emergono skills di prim’ordine che potrebbero far pensare ad una lunga “navigazione professionale” precedente.

I brani sono sufficientemente variegati e ho apprezzato particolarmente il timbro vocale, che ad apertura d’album, nel brano forse più “pop” intitolato “I Am the Wind” mi ha ricordato Chad Kroeger e i suoi Nickelback. Non male!

A seguire “The New Journey”, e qui il bottleneck spinge in una direzione precisa, dando carattere e chiave di lettura al “nostro” viaggio sonoro. La scelta della title track fornisce sempre dettagli sul pensiero di chi ha creato.

Big River” è una ballad che si immagina suonata sulla riva di un fiume, al calar del sole, con una natura selvaggia che diventa il focus dell’aggregazione dei potenziali viaggiatori.

Desert Town” è un altro pezzo molto evocativo e si fregia della presenza di un video che fornisce un’altra dimensione utile al coinvolgimento e che propongo a seguire…



A metà album troviamo il rock lento “Shaman”, con un inciso di chitarra solista lancinante, utile a disegnare figure carismatiche, ispirate, dalle capacità comunicative superiori. Meraviglioso!

Che cosa può scaturire all’improvviso da un vecchio vaso dimenticato? La delicata “The Ancient Jar” conduce al sogno, e il saggio arpeggio unito alla vocalità fanno di questo brano un momento catartico imperdibile.

Anche in questo caso possiamo usufruire di un contributo supplementare…




A Walk on the Rainbow” permette di cambiare registro, si alza il ritmo, la positività di pensiero viene “raccontata” dal virtuosismo chitarristico e dalle immagini che fuoriescono spontanee dalla musica: una camminata sull’arcobaleno deve per forza essere portatrice di allegria!

Il viaggio sta per finire, almeno per il momento; alziamo gli occhi e ci lasciamo guidare da una stella, e la ballad “Western Star” ci racconta come si può essere guidati dalla sola osservazione, quella che dall’estremo est americano ci sta portando a toccare il versante opposto. Commovente!

A chiusura “To the Sun” e l’impressione di aver viaggiato con Alberto diventa vivida. Il suo modo di fare musica, la sua voce, la sua idea di utilizzo dello strumento rendono “The New Journey” l’album di ogni potenziale viaggio, diventando qualcosa in più, forse nemmeno cercato dall’autore, ma arriva prepotente la voglia di dare molteplici chance di ascolto, nella speranza che numerosi saranno i viaggi a seguire.

Un gran bel disco, e si fa fatica a pensare che sia solo il primo di un cantautore che appare invece maturo da ogni punto di vista.

Consiglio vivamente l’ascolto che, ne sono certo, sarà oggetto di ripetuti giri di giostra!



Un po' di info ufficiali… 


“The New Journey” è uscito il 25 settembre 2023 per DELTA Records & Promotion, ed è disponibile su tutti i Digital Store mondiali. 

È tato registrato e auto-prodotto presso l’home studio personale tra il 2020 e il 2021 e finalizzato nel periodo seguente.

  

Lista delle tracce (cliccare sul titolo per ascoltare):

1-I am the Wind

2-The New Journey

3-Big River

4-Desert Town

5-Shaman

6-The Ancient Jar

7-A Walk on the Rainbow

8-Western Star

9-To the Sun

 

Testi e Musica: Alberto Fabbris - eccetto traccia 3 Alberto e Daniele Fabbris

Produzione e arrangiamenti: Alberto Fabbris

Supporto al missaggio e Mastering: Marco Chierichetti

Tutti gli strumenti suonati da Alberto Fabbris ad eccezione del basso nelle tracce.2,3,7 suonato da Gabriele Cerutti

Grafiche: Aram Kalaydjian

 


Chi è Alberto Fabbris?

Chitarrista, cantante e cantautore, Alberto Fabbris inizia il suo percorso musicale nel 1990 attraverso lo studio della chitarra classica. Con il passaggio alla chitarra elettrica, tre anni più tardi, cominciano le prime esperienze in varie cover band del Lago Maggiore, in provincia di Verbania, tra le quali figurano Raving Mad (1995-2010), FLC (2005-2008) e MezzaKiara (2007-2010).

Nel 2007 esordisce in veste di cantante, oltre che chitarrista, con la band di sempre, i Raving Mad, eseguendo dal vivo, in trio, un repertorio rock anni ‘60 - ‘70.

Le innumerevoli esibizioni live della prima decade degli anni 2000 forniscono quindi le basi e l’esperienza per poter affrontare una nuova tappa del suo percorso, costituita dalla scrittura e dall’esecuzione di brani originali. Questa importante opportunità gli viene offerta dalla formazione di un nuovo gruppo, i Bonies and Hot Sausages. Brani dalle molteplici influenze, ma con chiaro stampo Rock, gli consentono di sperimentare e di mettersi alla prova nel proporre brani originali in un contesto live. All’attivo della band la registrazione dell’EP “Ancient Jar”, realizzato in presa diretta nel 2013.

Parallelamente ai progetti “elettrici” intraprende, attorno al 2010, un graduale avvicinamento alla musica acustica tramite lo studio della chitarra fingerpicking e del banjo. La chitarra acustica, in particolare, diviene lo strumento ideale per la scrittura di brani originali, compagna di mille trasferte lavorative in giro per il mondo.

Nel 2015 fonda, insieme al fratello Daniele (percussioni e chitarra), il gruppo Los Fab Bros, che propone brani cover in stile country e bluegrass. Alla band, tuttora attiva, si unisce nel 2019 Gabriele Cerutti a completare il trio folk con contrabbasso e mandolino.

Nel 2021 inizia la registrazione e la produzione del primo disco da solista presso il proprio home studio.

 

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