mercoledì 24 luglio 2013

Active Heed-Visions from Realities



Da alcuni giorni non riesco a staccare l’orecchio dalla musica di Umberto Pagnini, il cui progetto, Active Heed, ha portato alla realizzazione del suo primo album, Visions from Realities. Eppure, stando alle parole di Umberto, il suo impegno in campo musicale è relativamente recente, e il risultato sembrerebbe al contrario il frutto di un lungo percorso alla ricerca, anche, dell’originalità.
Gli ho chiesto: “Se dovessi definire a parole la tua musica che termini useresti?”.
“Tentativo di sviluppare un’idea creativa musicale che risulti piacevole da ascoltare, ma allo stesso tempo faccia meditare e ragionare. Mai frivola”.
Genialoide? Toccato dalla fortuna sotto una qualsiasi spoglia o denominazione?
Senza il mio solito gioco basato su di un questionario, tutto sommato standard, sarebbe stato difficile inquadrare Active Heed.
Tutto si basa sulla curiosità, del protagonista della storia e di chi l’ha concepita, e ogni singola nota, ogni singola parola, diventano lo stimolo per attivare una reazione verso l’effetto domino che potenzialmente non ha una fine certa, ma potrebbe essere alimentato dal contributo determinante di nuovo know how musicale.
Musiche e liriche sono di Pagnini, artista capace di creare un concept album, in lingua inglese, che faccio estrema fatica - fatto positivo -  nell’incasellare e definire.
Abbastanza facile di questi tempi trovare il modo per inserire il termine “Prog”, che in questo caso mi pare perfetto se lo si traduce come ricercatezza, impegno, innovazione e recupero di un po’ di storia, anche classica, ma resta comunque l’unicità di un prodotto che mi porta al British, ma non ad una comparazione certa.
Quindici tracce molto varie, utili a raccontare il sogno di chi, beato lui, supera l’elemento terreno riuscendo a comprendere la verità trascendente, preparandosi a ulteriori livelli di piena conoscenza/coscienza.
Un album toccante per chi apprezza le sfumature, anche intellettualoidi… ma anche una musica capace di colpire all’impatto, senza che venga in mente di ricercarne i significati reconditi, sempre presenti in ogni lavoro di impegno.
Il secondo album è già in cantiere, e viene naturale aspettare la prossima puntata.
Certo è che qualche bel live diventerà un obbligo!
Interessante il pensiero di Umberto Pagnini.
L’INTERVISTA

Come nasce musicalmente Umberto Pagnini? Qual è il tuo percorso personale?
Umberto Pagnini nasce musicalmente circa due anni fa, nel momento in cui decide di regalarsi una silent guitar. Da quel momento ha cominciato a comporre musica raffinando la tecnica sullo strumento e nello stesso tempo la tecnica di creazione dei brani. Da sempre i suoi riferimenti sono stati il Symphonic Prog ed il Progressive Metal, ma in realtà i brani di Visions from Realities sono molto variegati e forse li si potrebbe catalogare nel Neo-Prog.

Esistono influenze precise che ti hanno formato, consce o casuali?
Ascolto di tutto basta che sia “progressivo” in senso ampio del termine. C’è del progressivo in molti generi musicali ed in altri, qualsiasi cosa tu possa ascoltare, non ce n’è per niente. Mi piacciono le opere musicali sofisticate in cui, ad esempio, sei costretto ad andarti a leggere i testi per capire il messaggio dell’artista. Mi piace tutto ciò che dimostra originalità senza diventare però astruso e stucchevole.

Mi parli del progetto Active Heed?
Active Heed si potrebbe tradurre in Italiano come “Attenzione Attiva”. Ho scelto questo nome per indicare un atteggiamento sempre attento e curioso, mai soddisfatto, che spiega bene il mio approccio alla creatività musicale. Con Active Heed vorrei entrare in contatto con artisti diversi dai quali attingere il loro peculiare talento per produrre insieme brani di qualità.

Stai presentando il tuo primo album, Visions from Realities: mi racconti qualcosa della costruzione, del messaggio e qualche dettaglio utile per chi lo ascolterà?
Visions from Realities è la storia di Forest the Fly che è un semplicissimo (e qualunque) essere vivente che, non soddisfatto delle spiegazioni che altri gli e ci danno del perchè esistiamo (in senso ampio), cerca (e ci riesce) di trovare una sua spiegazione, la spiegazione di tutto (o del Tutto). Attraverso un percorso a tappe riesce a raggiungere la presa di coscienza della vera Realtà, e riesce a superare il livello di Realtà della vita terrena per passare al successivo. Il secondo album racconterà dei seguenti tre livelli di Realtà.

E’ prevista una pubblicizzazione dal vivo?
Al momento non sono previsti concerti dal vivo.

Quali sono i musicisti e i collaboratori che ti aiutano nel tuo progetto?
Gli amici che mi hanno aiutato nella realizzazione di Visions from Realities sono tutti elencati qui: http://www.activeheed.com/friends.htm

Apprendo dalle tue note che hai già materiale per un nuovo album: hai già le idee chiare su come si svilupperà?
Sì, ho parecchio materiale già pronto su cui sto lavorando, ed ho già cominciato a preparare alcuni brani per il nuovo album. Si svilupperà come il proseguimento di Visions from Realities in cui Forest the Fly affronta il livello del Tempo, quello Matematico e poi quello Duale della Realtà, superandoli ovviamente, e quindi arrivando alla fase successiva del Gioco della Vita.

Testi e musica: che peso dai ai due elementi?
Nel mio caso prima nasce la musica e la melodia della parte vocale insieme ad un’idea di base del momento della storia. Per cui direi che la melodia ha prevalenza in fase creativa anche se poi l’intreccio di parole che determina il testo, a brano completato, aggiunge un valore di unicità facendolo forse prevalere. Credo comunque che in generale si possa dire che testi e musica si bilancio esattamente al centro per importanza.

L’ultima domanda di solito riguarda i progetti futuri, nel tuo caso ti chiedo invece di esprimere un sogno, da realizzare in un tempo brevissimo.
Trovare i musicisti giusti con i quali entrare in sintonia ed insieme portare i miei brani ad un livello qualitativo superiore.