Un capitolo si chiude, una leggenda continua:
Silvana Aliotta offre un'opportunità unica ai collezionisti e amanti della musica
Un'occasione unica per gli amanti della musica e i collezionisti: Silvana Aliotta, l'indimenticabile voce dei Circus 2000, storica band progressive rock italiana degli anni '70, mette in vendita due pezzi iconici della sua collezione personale: le sue inconfondibili tumbe e uno straordinario gong Paiste.
Questi strumenti non sono semplici oggetti, ma veri e propri testimoni di un'epoca d'oro della musica e di una carriera artistica leggendaria.
Le tumbe di Silvana Aliotta arrivarono alla fine del
1968, segnando l'inizio di un'avventura sonora. Furono suonate per la prima
volta con i Best Genius (la band che sarebbe poi diventata i Circus 2000)
durante una stagione al mitico Voom Voom di Torino. Il loro suono,
inconfondibile, ha impreziosito tutti i dischi dei Circus 2000 e diverse
collaborazioni di rilievo, tra cui l'LP Non farti cadere le braccia
di Edoardo Bennato e Canto nomade per un prigioniero politico
del Banco del Mutuo Soccorso.
Nel 1973, le tumbe furono restaurate e riverniciate di un caldo marrone, e oggi continuano a vibrare al Vocalstudio, mantenendo intatto il loro fascino e la loro potenza.
Il gong Paiste, un altro pezzo da collezione, fu
acquistato da Silvana nel 1970 a Torino, presso Ricordi Strumenti Musicali. Con
un diametro di 71 cm, questo strumento ha contribuito in maniera determinante
alle sonorità dei Circus 2000, con il suo timbro potente e d'impatto. La sua
risonanza è immortalata in momenti indimenticabili, come l'ultimo colpo al
termine di "Need" al Foro Italico, un'eco che scatenò un'ovazione
memorabile.
Sul retro del gong è ancora visibile il timbro "Circus 2000", apposto nel 1972 dall'organizzazione di Ezio Radaelli per l'ultima edizione del Cantagiro sotto la sua guida. Dopo oltre 55 anni, il suono di questo gong è rimasto intatto, anzi, il tempo lo ha reso ancora più profondo e affascinante. Presente il supporto originale, il gong è in ottime condizioni e continua a fare bella mostra di sé.
Questi sono gli unici strumenti a percussione usati e
posseduti da Silvana Aliotta dalla fine degli anni '60 ad oggi, dai primi passi
con i Best Genius fino ai palchi più importanti dei Festival Pop con i Circus
2000. Strumenti essenziali, amatissimi, che hanno preso parte a un sogno unico,
in un'epoca incredibilmente magica.
Come afferma Silvana stessa: "In questa mia richiesta non c'è tristezza. So che la persona che si farà avanti porterà con sé un pezzo di vita e di energia di una ragazza ribelle dai capelli rossi, che con gioia, passione e coraggio — tra collanine colorate e jeans — si avventurava, senza saperlo, per cambiare la storia della musica, non solo italiana. E so che più di chiunque altro, ne avrà cura e ne apprezzerà l'energia. E questo mi basta."
Per ulteriori informazioni e per esprimere il vostro interesse nell'acquisto di questi pezzi unici, si prega di contattare direttamente l'artista all'indirizzo e-mail:
Nota di Silvana:
“A te che mi scriverai, chiedo — insieme a un’offerta che
senti giusta — un pensiero, un ricordo, un’emozione. Questi strumenti non sono
solo oggetti: sono parte della mia storia. E vorrei che continuassero a vivere
con chi saprà accoglierli come qualcosa di più di semplici percussioni.”
LO STATO ATTUALE: con un po’ di cure amorevoli e un po’ di olio di gomito, le mie percussioni sono tornate ad avere la bellezza di 57 anni fa! Le tumbe suonano perfettamente e hanno davvero una grande personalità!
Il gong
che già aveva un canto armonico potente e corposo, ora completo del suo
supporto originale, e anche della sua mazza (o mazzuola) originale, è tornato
allo splendore di allora! Restano qua e là solo alcuni segni del tempo che,
come le mie rughe, danno il valore a quelli che sono stati per me, i gioielli
di cui più con orgoglio mi sono adornata.
La sigla di Teatro 10, dove usavo le tumbe, è stata un grande successo che mi ha dato il privilegio di cantare una sigla di Canzonissima, ed è inoltre un bel ricordo. “Regalami un sabato sera” fu un brano scritto su misura per me dal maestro Gianni Ferrio che si divertì a farmi fare un bel po’ di evoluzioni, sia ritmiche che vocali, gioco che mi divertì alla grande!




