mercoledì 11 giugno 2025

Brian Wilson: il genio dei Beach Boys muore a 82 anni

 


Scompare il visionario dei Beach Boys: la vita, la musica e le lotte di un'icona che ha plasmato il suono di un'epoca


Il mondo della musica piange la scomparsa di Brian Wilson, co-fondatore e mente creativa dei leggendari Beach Boys, autore di successi come "God Only Knows". Wilson si è spento all'età di 82 anni, lasciando un'eredità musicale che ha profondamente influenzato la musica popolare americana.

La sua famiglia ha annunciato la notizia oggi, 11 giugno 2025, tramite i social media, esprimendo un profondo dolore. Wilson lascia le figlie Carnie e Wendy (delle Wilson Phillips) e cinque figli adottivi avuti con la seconda moglie, Melinda Ledbetter.

La carriera di Wilson è stata un mix di straordinarie creazioni pop e lunghe battaglie contro la malattia mentale. Nonostante decenni di allontanamento dal mainstream negli anni '70 e '80 a causa dei suoi problemi psicologici, la sua influenza è rimasta intatta. Le sue armonie iconiche in brani come "California Girls" e "Little Deuce Coupe" hanno definito l'essenza della California del sud. L'album Pet Sounds, da lui prodotto, fu così innovativo da ispirare persino i Beatles per il loro Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Sua figlia Carnie lo ha definito "la persona più forte che conosca".

Wilson mostrò un talento musicale precoce nonostante una significativa perdita dell'udito all'orecchio destro, forse dovuta a un difetto congenito o abusi paterni. Nato a Inglewood, California, nel 1942, da adolescente sviluppò una passione totale per la musica, dedicando ore al pianoforte e all'apprendimento di composizione e ingegneria del suono.

Nel 1961, ispirato da gruppi vocali come i Four Freshmen, formò una band con i fratelli Carl e Dennis, il cugino Mike Love e l'amico Al Jardine. Inizialmente Pendletones, furono ribattezzati Beach Boys dalla loro etichetta discografica, un nome che catturò perfettamente lo spirito dell'epoca.

Nei quattro anni successivi, i Beach Boys dominarono le radio. Wilson, influenzato da Phil Spector, creò inni pop di tre minuti, ricchi di armonie, celebrando auto, surf e amori adolescenziali. Brani come "Surfin' USA" e "California Girls" sgorgarono dalla sua penna prolifica. Già nel 1963, il ventiduenne prodigio aveva prodotto, arrangiato e diretto decine di canzoni per altri artisti, dimostrando ambizioni ben oltre il successo del suo gruppo.

L'arrivo della Beatlemania negli Stati Uniti spinse Wilson a intensificare i suoi sforzi in studio, vedendo nei Beatles formidabili rivali. Questa competizione, tuttavia, evidenziò anche le prime crepe nella sua psiche fragile. A metà degli anni '60, Wilson si ritirò dalla maggior parte dei tour dei Beach Boys per concentrarsi sulla produzione, sentendosi frustrato dall'essere etichettato come "surf band". In questo periodo, aumentò anche il consumo di droghe.

Nonostante le difficoltà, nel maggio 1966, Wilson presentò il capolavoro Pet Sounds. L'album, che includeva classici come "Good Vibrations" e "God Only Knows", non fu subito un successo tra i fan, ma lasciò sbalorditi i Beatles, che lo usarono come ispirazione per creare il loro album di riferimento, "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", nel maggio 1967. Wilson tentò di rispondere con il suo album Smile, che però venne pubblicato solo nel 2011.

Dopo "Pet Sounds", Wilson si ritirò in isolamento. Negli anni successivi gli fu diagnosticato un disturbo schizoaffettivo, caratterizzato da allucinazioni, depressione e paranoia. Voci lo assillavano e la sua vita era segnata da droghe e cibo in eccesso. Le sue condizioni peggiorarono dopo la morte del padre nel 1973, con resoconti di comportamenti eccentrici.

Nel 1976, tentò un ritorno sotto le cure del controverso psicologo Eugene Landy, ma la relazione si rivelò distruttiva, con Landy che prese il controllo quasi totale della sua vita e dei suoi affari.

L'album solista Brian Wilson del 1988 segnò un suo ritorno, ma fu oscurato dal successo di "Kokomo" dei Beach Boys, brano a cui Wilson non aveva contribuito. Le sue uscite da solista evidenziarono la frattura con il cugino Mike Love, che spesso denigrava Wilson e in seguito ottenne i diritti sul nome dei Beach Boys.

Tuttavia, gli anni '90 videro Wilson riprendere gradualmente il controllo della sua vita. Una causa di tutela intentata dalla famiglia liberò Wilson dal controllo di Landy. Collaborò a un documentario sulla sua vita nel 1995 e intraprese il suo primo tour da solista nel 1999.

Nel nuovo millennio, grazie a cure e medicina tradizionali, Wilson riuscì a esprimere nuovamente il suo genio. Nel 2010 pubblicò un album di reinterpretazioni di George Gershwin. La sua vita fu celebrata nel film biografico "Love & Mercy" del 2014, acclamato dalla critica.

Negli ultimi anni, Wilson era tornato in tour, eseguendo "Pet Sounds" per intero nel 2016 e continuando a esibirsi prima e dopo la pandemia di COVID-19. Nonostante l'età, non aveva alcuna intenzione di ritirarsi. "Pensione? Oh, cavolo. Niente pensione," disse a Rolling Stone nel 2016. "Se andassi in pensione non saprei cosa fare del mio tempo... Preferirei mettermi in viaggio."