sabato 17 marzo 2012

Arianna Antinori-L'intervista



Arianna Antinori è una giovane cantante che mi è stata segnalata come grande interprete del mondo di Janis Joplin.
Non è l’unica nel mettere cuore e anima per “disegnare “ nella maniera corretta un grande e controverso personaggio musicale come Janis, ma come Arianna sottolinea più volte nel corso dello scambio di idee, c’è spazio per tutti, perché non siamo al cospetto di una gara canora, ma di  una libera espressione che, purché sia ”onesta”, permette di evidenziare caratteristiche personali che sono uniche per ogni artista.
L’intervista, oltre a raccontare il modo di intendere la musica di Arianna Antinori, permette anche di ripercorrere le tappe fondamentali della sua giovane vita.       
             

L’INTERVISTA

Innanzitutto… quale percorso artistico ti ha condotto sino alle performance con la band di Janis Joplin?
La mia fortuna principale è di essere nata in una famiglia di artisti, in quanto mio padre è musicista e compositore, noto nella scena musicale romana degli anni ’60, mentre mia madre è una grande appassionata di musica da sempre.
Ho sempre avuto un rapporto naturale con la musica, che ho sempre vissuto come una cosa quotidiana e indispensabile della vita. Da bambina suonavo il pianoforte e a tredici anni ho iniziato a suonare la chitarra, perché cantavo già da quando ero bambina. Tutto cambiò nel 1996, a Livorno, quando “conobbi” Janis, in un momento molto particolare della mia vita, e fu un mio caro amico a farmela conoscere, Tommaso Scalsi. Rimasi folgorata dalla sua voce, e riuscii a trovare una perfetta collocazione per la mia, di per se già molto “invadente”.
Il ‘96 è stato un momento particolare per me perché da Velletri, paese nella provincia di Roma, mi sono trasferita a Vicenza, e da li è nato il mio Blues, perché per cantarlo bisogna viverlo. Ho cominciato a mettere in piedi le prime band con cui sfogare la mia passione per la musica e la rabbia del mio presente. Grazie a Janis la mia vita in quel travagliato periodo è stata più semplice, perché in lei ho trovato un’amica, una donna vera e una persona che con il canto mi avrebbe aiutato a tirare fuori quello che avevo dentro. Il mio sogno di cantare le sue canzoni  divenne profondamente vivo e sempre più forte, al punto di avere tre importantissimi desideri da realizzare: conoscere la Band di Janis; far sentire alla famiglia Joplin la mia interpretazione e l’amore che provavo per Janis; cantare almeno una volta con i Big Brothers & The Holding Company.
La cosa fondamentale nella mia riuscita artistica è stato entrare a far parte dei Turtle Blues con Giovanni De Roit, che mi ha fatto conoscere molta musica, Danilo Guarti batterista dei Nema Problema, gruppo punk anni 80/90, Alessandro Rigibello al basso grande appassionato di musica, e Davide Marangoni, giovane e talentuoso chitarrista, nei “Turtle Blues”, esiste un rapporto d’amicizia e fratellanza da diversi anni; con i “Turtle” canto e mi diverto riproponendo le canzoni di Janis Joplin e non solo, essendo una cover band di Blues e Rock Blues psichedelico anni 60/70. Con noi da qualche mese collaborano con Alessandro Lupatin batterista dei Mistonocivo, Andrea Bevilacqua grande bassista che collabora con tantissimi artisti e Davide Repele giovane chitarrista dal grandissimo talento.. Oltre le cover interpreto i  brani inediti di mio padre, che sono di altro stile, ma di grande intensità, e che mi hanno permesso di  conoscere un altro lato della mia voce.

Nel tempo ho avuto l’onore e la fortuna di essere ospite su grandi palchi con grandi artisti di fama internazionale, come Bob Margolin-chitarrista storico di Muddy Waters, Steve Arvey-bassista di Bo Diddley, Damon Fowler, Marco Pandolfi, Richard Ray Farrell, Ruben Minuto, Michael Tarbox  e altri, il tutto sempre conquistato solo ed esclusivamente dalla mia simpatica invadenza. Ma ciò che mi ha portato sul palco con i BBHC è stato l’aver vinto il concorso  "Cheap Thrills: You - inspired by Janis Joplin", nel febbraio del 2010, dove sono stata “l'italiana” vincitrice  del 1° premio a livello mondiale indetto via web dalla famiglia di Janis, Michael e Laura Joplin, come miglior interprete della celeberrima canzone “Mercedes Benz”, vincendo così, oltre a questa importantissima nomina, una maglietta originale dagli archivi della famiglia Joplin, più una copia del libro "Love Janis", praticamente introvabile, scritto e autografato da Laura Joplin e con dedica personale e autografata da Michael Joplin.


Janis Jam -Cheap Thrills: You - inspired by Janis Joplin- We would like to announce our congratulations to @Arianna Antinori, the winner of the "Mercedes Benz" cover contest! Through a combination of "like" votes, and judging by the Joplin family, Arianna has been determined to have best brought forth the spirit of Janis on this song. Make sure to check out her video on the... videos page. Thank you to everyone who participated and submitted your phenomenal covers of this song. Stay tuned, and congratulations again, Arianna!”.


Io, grande fan di Janis e dei BBHC, ho sempre seguito i loro concerti europei nei primi anni del 2000 ,conoscendoli e instaurando con loro un bel rapporto d’amicizia, ma non avendo mai la faccia tosta di esibirmi davanti a loro. L’aver vinto questo concorso indetto dalla famiglia Joplin è stato ai loro occhi una grande sorpresa, perché i suoi familiari sono sempre stati riservati nei confronti di Janis, non avendo mai organizzato concorsi del genere, perchè delusi nel veder scimmiottare Janis da molte ragazze, in ogni parte del mondo, senza amore e rispetto, ma  rendendo alle generazione odierne una brutta caricatura di Pearl, invece che rispettare questa  donna che ha sofferto e che ha fatto della sua vita un monito per tante donne e salvezza per  loro anime . Dopo questo ho avuto la possibilità, sia dalla band che dal suo manager, di poter organizzare con la mia grande amica Antea Salmaso, il tour invernale italiano  del 2010, organizzando il concerto nella mia città, Vicenza, e nell’occasione ho potuto cantare con loro tre brani, tra i quali appunto la famosissima “Mercedes Benz”, realizzando cosi il mio terzo ed ultimo desiderio. Da li sono stata ingaggiata per essere promoter e cantante ufficiale della band per l’Italia e l’Europa.

Ho osservato con attenzione il tuo modo di approcciarti ad una cover di Janis e mi pare che alla base ci sia molto di più di una bella voce e della tecnica. Per entrare in un personaggio del genere occorre assorbire un po’ della sua anima, un po’ come un attore di qualità che al momento opportuno entra nella parte, cedendo del suo e assorbendo “ il nuovo”. Nel tuo caso, c’è uno studio tenace o è… un dono di natura? E… quanto c’è di lei in te?
Premettendo che non ho mai studiato canto, a parte qualche parentesi durata qualche mese con il maestro Fattambrini, e un seminario a Farasabina a Roma, direi che è tutto farina del mio sacco e Janis è stata la mia unica vera insegnante.
Per me è difficile esprimere cosa provo quando canto Janis,  ma sento che non è un rifacimento studiato  dei suoi brani, ma un vero e proprio essere e vivere le sue canzoni. Janis non si può studiare, perché lei era vera e unica e aiuta tutti a tirar fuori solo se stessi. Siamo molto simili nel modo di affrontare la vita, perché prendiamo di petto ogni situazione. Le cose che sento in comune con lei sono l’amore per la vita, l’odio verso le ingiustizie, l’allegria e la frustrazione nel non riuscire a eliminare i pregiudizi delle persone e una forte ed incolmabile energia. Cose che vanno oltre la musica.

Ancora una domanda sulla Joplin. Io l’ho sempre “osservata” con un po’ di riserve, perché anche per chi come me ha vissuto gli anni ’70, annegato in un mondo impossibile da spiegare, certi comportamenti autodistruttivi sono sempre sembrati ingiustificati. Tu, che idea ti sei fatta di Janis Joplin donna?
In un mondo come quello degli anni ’70 dove tutto era in evoluzione, nel bene e nel male, dove ogni cosa  si poteva fare ma nulla era consentito, quest’istinto autodistruttivo nasceva  dalla sconfitta di vedere un mondo nuovo, ma allo stesso tempo molto vecchio e restrittivo, che stentava a fiorire; situazione per lei difficile da gestire, donna di forte personalità, ma fuori dai canoni classici femminili.
È stata una donna che ha profondamente sofferto sin da bambina, ha dovuto sempre lottare  contro le ingiustizie  che le venivano gratuitamente inferte per il suo aspetto e per il suo modo di essere.
Purtroppo gli effetti della droga non erano ancora cosi ben conosciuti come oggi, e le sue debolezze l’hanno scaraventata nella parabola del mito. A differenza di oggi, che si conoscono  tutti i danni provocati dalla droga è insensato vedere un’artista o una qualsiasi persona  che ignora i suoi effetti devastanti come la grande Amy Winehouse, purtoppo.
Per me Janis rimane senza ombra di dubbio una grande donna di bellezza ammaliante.

Il mondo dei vocalist, soprattutto il lato femminile, è pieno di bellissime voci, che brillano per estensione, tonalità ed espressività. Difficile invece trovare chi si distingue tra i tanti e alla fine, da qualche talent show, viene a galla chi, magari ha meno qualità, ma ha qualche aspetto “originale” che può interessare il pubblico. Dando per scontato che non esiste l’equazione “bravura = successo”, che cosa significa per te essere una grande cantante?
Essere onesti con se stessi, essere un tramite degno della musica, l’umiltà, una passione vera per  quello che si fa e il credere in se stessi sono, secondo me, le leggi fondamentali in cui un cantante deve credere. Il cantante ha un grandissimo dovere nei confronti della musica e della vita, perché se non si è veri, umili e semplici non si trasmette il vero senso della musica. Anche se una performance non è tecnicamente perfetta, l’importante è il trasmettere se stessi agli altri in modo che anche gli altri trovino in loro se stessi. Tutti siamo unici ed inimitabili.

Ho accennato ai “Talent Show?” Che giudizio ne dai?
Purtroppo mi sembra che fare il cantante al giorno d’oggi non derivi più da un bisogno dell’anima, ma dalla voglia di apparire per predicare il vangelo del dio denaro.

Quale è stato il musicista, la cantante, il gruppo, che ti ha fatto capire quale fosse la tua strada?  E  qual è la tua cantante di riferimento?
Da bambina ballavo e cantavo tutte le canzoni di Michael Jackson, Tina Turner e Cat Stevens, ma quando mio padre mi portò al mio primo concerto live dei Pink Floyd a Roma, rimasi rapita dai suoni forti di quella musica e in particolare dalla luce che si rifletteva su ogni singolo strumento. Sentii una forte sensazione di mio.
Molti sono i cantanti che stimo Etta James, Mahalia Jackson e molti, molti altri, specialmente quelli poco conosciuti dalla massa, come Jimmy Yancey e Sister Rosetta Tharpe ...ecc
Ma quando sentii Janis nel 1996 per la prima volta, ricordo un vero e proprio stato di trance che mi paralizzò completamente, derivante dalla sua voce e dall’immagine di un’entità tangibile di pura e accecante  energia. Mio zio è americano, del Texas, e lui andò a scuola con lei. Non avevo mai visto Janis ma poi scoprii che era come mi si presentò la prima volta che la sentii, e da lì tutto cambiò, e io non mi sentii più sola a piangere nella notte.

Esiste l’amicizia nel tuo mondo (mi riferisco alla parte di vita”musicale”).
L’amicizia è, anche in questo campo, fondamentale per la buona riuscita  della musica e per il rispetto di essa. La competitività non mi è mai piaciuta e non è sana, perché nella musica non stiamo facendo una gara, ognuno ha il suo talento e la sua personalità. Bisogna rispettarsi a vicenda, tutti aspetti che nella mia vita coltivo e che fortunatamente riscontro negli altri; ho tantissimi amici fuoriclasse che stimo e che mi stimano perché abbiamo la consapevolezza dell'unicità dell'essere; chi compete sa già dentro di se di non avere nulla, solo invidia e questa porta a sterili percorsi artistici.

Qual è il genere musicale in cui più ti riconosci?
Il genere nel quale più mi identifico è il Blues e il Rock,  la psichedelia anni 60 /70, ma provo un forte amore anche verso il Jazz la musica Gipsy e il Reggae, insomma tutto quello che comprende la bella musica!

Ho un paio di “amiche ravvicinate” che, oltre ad essere musiciste e cantanti fantastiche, hanno un ruolo come “vocal coach”. Che idea hai di questa figura a cui tutti, anche i più affermati, chiedono cure miracolose?
Io credo che queste figure siano molto importanti per la realizzazione completa di un artista, anche se, come ho detto prima ,ci vogliono i giusti ingredienti di talento, tecnica e umiltà, perché un artista sia completo.

Prova ad usare una bacchetta magica e pianifica la realizzazione di tre desideri per i prossimi tre anni.
Posso solo dire una cosa, di solito quello che mi prefiggo nella vita cerco sempre di ottenerlo in modo onesto e pulito… è questa la mia ”bacchetta magica”; sono molto determinata e amo la vita, mi piace giocare ma non sempre vincere, perché l'importante sempre, è essere se stessi e di solito chi mi ostacola non trova terreno fertile dove piantare i suoi semi velenosi.
Vorrei pianificare un bel viaggio in America per viverla on the road, e visitare tutti i posti che sogno da sempre, come San Francisco, New Orleans Texas ecc...
Vorrei sempre  migliorarmi come persona e poi come artista; infatti oltre alla mia band, i Turtle Blues, ho anche un altro gruppo acustico, voce, chitarra e basso con un grande bassista, Davide Pezzin, sessionman con un curriculum che include partecipazioni con artisti di fama internazionale, attualmente con Cristiano De Andrè. Dal marzo 2012 sto incidendo il mio primo disco di inediti con  Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, unica band europea messa sotto contrato dalla casa discografica Sub Pop, che vede nella sua scuderia band come Nirvana e i Soundgarden.  La produzione artistica è di Jean Charles Carbone, che ha lavorato per la Sugar Music e Manuele De Pretto giovane di grande talento.

Sono stata scelta come rappresentante in Italia di Janis Joplin per un nuovissimo progetto, il Rock Legend, dove ci saranno molto cantanti che interpretano i grandi della musica, ed io interpreterò Janis Joplin.
A giugno del 2012 sarò in tour europeo con i BBHC, faremo Serbia Germania e Italia.
Il resto è vita e noi viviamo!!!

Info utili…

Arianna Antinori


Turtle blues


Arianna Antinori & The Davids


BBHC tour dal 2010 al 2012



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Arianna Antinori


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BBHC tour dal 2010 al 2012