martedì 13 marzo 2012

Anche Tara si sfoga e dice la sua sulla musica dal vivo...



In questi giorni imperversano su facebook commenti legati allo stato della musica live. Io stesso ho pubblicato pochi giorni fa la mia amarezza, ma  veniamo ad un commento autorevole, quello di Tara Degl’Innocenti, incappata anch’essa in qualche dispiacere. L’ho stimolata a raccontare il suo pensiero che, sono certo, sarà condiviso da molti.


Raccontami nel dettaglio tutto quanto è accaduto e, se lo ritieni necessario, facciamo nomi e cognomi.

Per questioni di privacy la legge Italiana è strana, e spesso tutto fuori che giusta, a mio modesto parere; non svelerò il nome del locale ma la situazione è questa. L’altro giorno accompagno il mio ragazzo in un locale in Emilia in quanto doveva suonare con la sua band con cui fa musica originale e…  sono andati gratis ( cosa che non approvo perché così non si fa altro che alimentare una situazione schifosa, quella di non pagare i musicisti che fanno musica propria e pagare sempre meno chi come me fa Tributi ad artisti importantissimi che sono la storia della musica, e sai quanto me quanto sia impegnativo farlo con successo ), ma questo dipende dalla band e non solo dal locale. Quello che è stato grave è che il circolo voleva far pagare 10 euro a testa i musicisti per la tessera… nemmeno la tessera avrebbe passato a questi poveri artisti!!! La band era attonita ma non voleva dir nulla e pagare poiché temeva di non suonare più, e questo è il maledetto problema. La vena mi si è tappata e sono andata su tutte le furie; allora siamo arrivati con tanta scortesia e diniego da parte dei gestori del locale a far pagare i musicisti solo 5 euro, e allora qui si che mi sono arrabbiata davvero e non è per i soldi, ma per una questione di principio e rispetto del valore umano e dell’arte. Il tutto si è concluso con la gratuità della tessera per la band, ma i gestori del circolo erano alquanto seccati, pensavano pure di avere ragione!!!  Perché in questo paese si pensa che dare un palco per suonare non solo sia già sufficiente, ma sia anche un favore che si  fa al musicista. I musicisti a parer mio non dovrebbero mai e poi mai accettare queste condizioni, ma il motivo per cui lo fanno anche se non lo condivido lo capisco:  la paura di non suonare!

Ti chiedo il commento su alcune situazioni appena accadute dalle mie parti, in qualche modo assimilabili a quello che descrivi tu:
a)Una band di amici trova un luogo in cui fare una serata. Il gestore del locale dice loro apertamente: “ Se non portate gente non vi pago!” .

Capita spesso…  a me non più grazie al cielo ma perché ho un ” Tributo  a Janis Joplin” molto conosciuto, il più attivo e seguito d’Italia, The Rose, per cui il problema pubblico non si pone praticamente più, ma ci sono voluti anni di SFORZI per arrivarci; ho sputato sangue e non mi vergogno a dirlo ma capita continuamente ed è uno schifo. La risposta della band a mio modesto parere dovrebbe essere questa: “ Il mio compito è quello di fare un bello show pubblicizzando come posso, il tuo far si che ci sia gente perché se mi dici così significa che il tuo locale non va bene e la colpa di chi è? Di chi lo gestisce ovvero tu. Se io fossi una band talmente famosa da avere sempre il super pieno credi che ti chiederei questo cachet che è più un rimborso spese o molto di più? Bene detto questo direi che possiamo salutarci qui”.  Comunque c’è una ragazza che tenta di portar fuori Janis Joplin inventando di essere chi non è e chiedendo cachet ridicoli o inesistenti per portarmi via il lavoro, ma non ci riesce grazie al cielo… però vedi perché dico che la colpa è anche dei musicisti che alimentano questo schifo?!

b)Un locale (ristorante) affida una serata ad un emergente-e noto- cantautore. A un’ora dall’inizio del concerto  il locale è ancora vuoto e chi lo gestisce telefona infuriato al musicista dicendo che lui  non porta nessun beneficio al ristorante e annulla l’evento in modo unilaterale.

Questa poi è il colmo,  mai successo ne a me ne a chi conosco, ma non mi stupisce affatto. C’era da dire al tipo del locale che se la band fosse stata sotto agenzia si sarebbe sognato di fare una cosa del genere in quanto come da contratto avrebbe pagato la penale, per cui il fatto di non esser sotto agenzia permette a certa gente di fare come vuole. Il musicista avrebbe dovuto pretendere 80% dell’importo per annullamento ingiustificato a solo un’ora dallo show, il gestore non glielo avrebbe mai dato quindi sarebbe finita con un sonoro vaffanculo. Che Tristezza!

c)Nel tentativo di portare più giovani possibili ad un concerto che si sarebbe svolto a pochi metri di distanza,  veniva spiegato per filo e per segno l’avvenimento, incontrando il gradimento di chi stava ad ascoltare. Una volta saputo che la partecipazione “obbligava” a restare seduti, su comodissime poltrone rosse, veniva declinato l’invito, perché per sentire la musica “occorre bere, mangiare e cazzeggiare”.

Su questo non ho parole. Chiaro che dipende dalla musica ed è bello poter ballare pogare e cantare ma ripeto dipende dall’evento! Davvero non ho parole!

Ma tu, riesci a dare il meglio di te stessa quando la gente non è concentrata su di te ma si occupa di altro?

Lo hai chiesto proprio a quella giusta che per anni ha detto apertamente al microfono “ perle ai porci “ per cui la risposta è no; meno male che la situazione per me è cambiata negli ultimi quattro anni, ma non scorderò mai quei momenti in cui volevo solo tornare a casa e abbracciare il mio cane! Come dico sempre e scrivo su facebook ( e bada bene Athos, non c’è cosa che dico/scrivo che non sia realtà e che io non la pensi con tutte le mie forze… ) il 50% dello show siamo noi l’altro 50% è il pubblico. Devo a loro la metà precisa del mio “successo” che è nell’underground e quindi può sembrare niente, ma per me che ho lottato molto… è tanto.

Ma perché, secondo te, chiunque gestisca un evento pensa che i musicisti non debbano essere pagati?

Perché all’ignoranza non c’è mai fine e aleggia nel pensiero comune il fatto che la musica sia solo una passioncella, per cui come dicevo prima…  già ti do un palco e non paghi il noleggio… dopo questo “immenso favore” che vuoi anche i soldi?! Ecco il triste e schifoso pensiero. Tempo fa rifeci la carta di identità perché l’avevo persa e i carabinieri nella professione scrissero giustamente “Cantante”; l’impiegato in comune mise sul documento una serie di barrette che indicavano la parola “ Niente”. Allora io chiesi perché e lui rispose: “ Beh vede Signorina, la professione si indica solo quando è seria, fare il cantante o musicista che sia le pare una cosa seria, le pare un lavoro?!  Al che risposi ad alta voce: “ Mi scusi ma lei nel suo documento cosa ha scritto a professione?” Lui mi disse: “ Non lo vede cosa sono? Un impiegato comunale!”. Risposi con un sorrisino sarcastico: “ Ah, e il suo le sembra un lavoro? Non vedo perché se ha scritto una tale cazzata sul suo, non poteva scrivere la verità sul mio. Buona giornata”. Una risata con applauso mi inseguì fino all’uscita, di quella fila immensa ed incazzata che lui e colleghi avevano creato facendo finta… di lavorare!

Pensi che siamo arrivati ad un punto di non ritorno o intravedi qualche piccola speranza?

Per carattere sono sempre positiva e speranzosa, ma in questo caso non lo so proprio davvero. Di certo dobbiamo lottare.

Sfogati come meglio credi e io pubblicherò tutto, tranne li insulti…ahahaha

Ah ah ah… il mio sfogo è fanculo tutto!!! Se capissero quanto sacrificio lavoro umiltà fegato cuore e anima ci si mette nella musica forse qualcosa cambierebbe; guidi nella notte carichi e scarichi,  oggi sei in Calabria domani in Svizzera;  ma le cose non si capiscono mai fino a che non si provano!