mercoledì 7 dicembre 2011

Il Balletto di Bronzo in Giappone




Ad inizio novembre è stato realizzato in Giappone il Prog Exhibition Festival, una sorta di proseguimento di ciò che accade a Roma da un paio di anni, che nell’occasione ha visto la partecipazione di PFM, Osanna, Arti & Mestieri, Trip, Goblin. Il successo è stato grande, tanto che si è pensato ad una seconda puntata nella prossima primavera.
Non ho trovato notizie sul web, e nessuna delle mie conoscenze musicali mi ha inviato reportage. Insomma, se non sono presente io la documentazione latita!!!
Ma un minimo di notizia, un frammento dell’intera kermesse, l’ho recuperato, attraverso Gianni Leone, mister “Balletto di Bronzo”, che mi ha inviato un articolo scritto da  Takeshi Mitsuwa e tradotto da Yoshiko Kase ( con Gianni nella foto).
Ho chiesto a Gianni chi sia Yoshiko.
Yoshiko è una fan gentilissima che si è offerta di tradurre articoli, interviste etc. ballerine e leonine in giapponese. Forse tradurrà anche l'intero libro di Gianmaria Consiglio "Il Balletto di Bronzo e l'idea del delirio organizzato". Sta creando un sito specifico destinato al Giappone con tutto questo materiale tradotto e tante foto che le ho inviato.”

Ed ecco come ha vissuto l’esperienza Takeshi Mitsuwa.


Prog Exhibition Festival
Club Città, Kawasaki (Tokyo), 5 novembre 2011.
Recensione sul Balletto di Bronzo

 Uno strano "oggetto", una "cosa" avanza lentamente, strisciando dal lato destro del palco. LUI è arrivato! LUI è apparso! Un copricapo borchiato emerge da dietro il drappo nero che funge da paravento, su cui è stampata la maschera riprodotta sulla copertina del DVD del Balletto di Bronzo. Ecco Gianni Leone con un ricco make-up! Applicati sul lato anteriore della sua giacca, diversi oggetti argentati dalla forma rotonda emanano bagliori e scintille. Guardando da vicino, ci si accorge che sono dei cd. Gianni progetta e realizza da sé i suoi costumi e gli accessori di scena. La temperatura è molto alta, e Gianni cerca di togliersi la giacca fra un brano e l'altro. Quando lo fa, non è in modo casuale: a un tratto assume una posa che mi ricorda in qualche modo Michael Jackson, e poi se la sfila di colpo. Avrebbe potuto essere famoso prima di lui con questo gesto, anticipando le movenze di "Thriller". Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Mentre suonava selvaggiamente il suo Hammond con la mano destra, con la sinistra disegnava nell'aria forme geometriche immaginarie. Segnalava ai suoi compagni i vari cambi musicali e i passaggi obbligati utilizzando l'intero suo corpo, per poi fermarsi immobile, con atteggiamento marziale, alla fine dei brani. Il clou della serata? Quando Gianni si lancia giù dal palco e va a timbrare mani, braccia, viso di persone del pubblico con un timbro a inchiostro che riporta la scritta "Balletto di Bronzo" e la data del concerto. Un volta tornato alla sua postazione, alle tastiere, un oggetto - forse una bottiglia di plastica -  cade rumorosamente a terra. Gianni ne approfitta per improvvisare una gag. Si gira di scatto ed esclama: " Oh! Che succede?". Ed io mi sono convinto che è un vero genio.
In scaletta alcuni brani recenti e degli estratti dal capolavoro  "YS", rinvigorito dall'apporto dei due nuovi musicisti entrati nel gruppo, gli eccellenti Adolfo Ramundo alla batteria (a due casse) e Ivano Salvatori al basso. Il grande Gianni ha presentato al pubblico il nuovo bassista come "il più bello del gruppo", ma su questo preferisco non commentare ulteriormente. Sul grande schermo a fondo palco venivano proiettate sequenze e foto rare di tutti i periodi, e gli occhi del pubblico erano inchiodati alle immagini. Il suono, assolutamente intatto dallo scorrere del tempo, era basato sulle tastiere come protagoniste assolute. L'impatto generale era molto coinvolgente, ma gli occhi del pubblico erano tutti incollati al grande Gianni. Alla fine dell'esibizione ero un po' preoccupat0: non sarebbe stato facile, per il gruppo successivo, suonare dopo il Balletto di Bronzo!