Biglietto per l’Inferno è un gruppo di rock progressivo italiano degli anni ‘70.
Il gruppo, formatosi a Lecco nel 1972, incise il suo album d’esordio omonimo nel 1974.
L’album è classificabile come rock progressivo sullo stile di Genesis, King Crimson e Emerson, Lake & Palmer con toni oscuri e venature hard rock.
Anche i testi sono spesso tenebrosi, come nel caso di Confessione (la confessione di un assassino a un prete) e L’amico suicida.
Gli arrangiamenti sono dominati dalle doppie tastiere di Giuseppe Banfi e Giuseppe Cossa, e dal flauto di Claudio Canali (che era anche il cantante del gruppo).
Uno dei cinque brani dell’album è una suite che occupa quasi tutto il lato B del vinile.
Pur avendo ottenuto l’apprezzamento della critica, Un biglietto non fu un successo dal punto di vista commerciale.
Nel 1975 il gruppo iniziò a lavorare al secondo album, con la produzione di Eugenio Finardi. Venne pubblicato un singolo, ma il successivo fallimento della casa discografica del gruppo, la Trident, impedì la pubblicazione dell’album; il gruppo si sciolse poco dopo.
Il tastierista Banfi intraprese una carriera solista di discreto successo.
Il batterista Gnecchi collaborò a diversi progetti musicali, incluso l’album solista di Franco Mussida (PFM) Racconti della tenda rossa. Curiosamente, il cantante Canali (i cui testi erano spesso polemici nei confronti del clero, al punto di guadagnargli il nomignolo di “voce del Diavolo”) prese i voti come frate eremita il 15 settembre 1994.
L’album “mancato” nel 1975 fu recuperato nel 1992 dalla Mellow Records, un’etichetta specializzata nel revival del genere progressive, e pubblicato su CD.
Nel 2004 è stato pubblicato da BTF un cofanetto che comprende i primi due album e un CD live extra.
Il live è stato anche ripubblicato da solo nel 2005, sempre da BTF, con il titolo Live 1974.
Citazione d'autore:
"E' meglio conoscere alcune delle domande che tutte le risposte." (James Thurber)
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