lunedì 16 settembre 2024

The James Gang e il loro brano simbolo, "Walk Away"


The James Gang è stato un gruppo rock formatosi a Cleveland, Ohio nel 1966. Anche se la band non trovò un grande successo commerciale, tranne che nella loro zona natale, la fama a cui è arrivato successivamente il chitarrista Joe Walsh ha reso il gruppo più importante.

La notorietà di Walsh arrivò quando si unì agli Eagles, nel 1976, partecipando al loro album di maggior successo, "Hotel California", con un passaggio solistico nella title track  che è entrato nella storia della musica.

Collaborò con gli Eagles fino al loro scioglimento, avvenuto nel marzo del 2016, in seguito alla morte di uno dei fondatori, Glenn Frey.

Tornando alla James Gang, nell'aprile del 1971, pubblicò il terzo album, "Thirds", inclusa la canzone "Walk Away", che ascoltiamo a fine articolo.

Al "terzo" album mancava una jam con Little Richard, intitolata "But I Try", che è stata pubblicata solo… 41 anni dopo!

Walk Away...






Un anno fa ci lasciava John Marshall, leggenda dei Soft Machine


Il 16 settembre del 2023, all'età di 82 anni, ci lasciava John Stanley Marshall. 

Batterista inglese, membro fondatore del gruppo jazz rock Nucleus, era nato il 28 agosto 1941. Dal 1972 al 1978 fu il batterista dei Soft Machine, sostituendo Phil Howard.

Marshall era nato a Isleworth, nel Middlesex, e nel corso della sua vita ha suonato con varie band e musicisti jazz e rock.

Dal 1999, ha lavorato con ex co-musicisti dei Soft Machine in diversi progetti legati alla Soft Machine, come SoftWare, SoftWorks e Soft Machine Legacy. Era stato in tour come membro della band, che opera di nuovo sotto il nome di Soft Machine, dal 2015 al 2023.

Mi è capitato di vedere una sua performance da pochi metri, direttamente sul palco, molti anni fa, e di quell’articolo (lettura intera cliccando a questo link: https://athosenrile.blogspot.com/2011/03/ge-prog-festival-2011-1-serata.html) estrapolo la parte relativa alla loro performance.

E poi una chicca video, seppur di pessima qualità, ripresa da pochi passi.

 


Genova: estratto dal commento del 3 aprile 2011 intitolato

“Soft Machine Legacy/Tempio delle Clessidre al Ge-Prog Festival 2011”

 

E viene la volta dei Soft Machine Legacy, una vera eredità del gruppo originario.

Il progetto, nato nel 2004 dopo il re-incontro di Hoog Hopper, Elton Dean, John Marshall e John Etheridge, cambia attori durante il percorso, per la prematura scomparsa di Dean e Hopper, ma con l’entrata di Roy Babbington si ricompongono i 3/5 del gruppo originale, tra il 1975 e il 1978. La ciliegina sulla torta è il fiatista Theo Travis.

Un tuffo tra vecchi ricordi mi porterà a commentare, con un “nuovo amico”, alla fine della performance, che l’unica volta in cui vidi i Soft Machine eravamo nei primi anni ’70, stessa città, Genova, ma era il Teatro Alcione il luogo dell’esibizione.

Li ritrovo dunque dopo una vita e mi viene spontaneo condividere qualche pensiero ad alta voce con una giovane donna, sempre dalla mia postazione privilegiata a lato del palco; osservo tutti quei ragazzi indaffarati, avanti e indietro, tra i cavi elettrici e i piatti della batteria, quasi “insensibili” alla storia della musica che li sta sfiorando (ma ovviamente per loro è un lavoro). Di certo non potrebbero mai capire cosa può provare un uomo “antico” come me, un tempo incantato dalle icone di Marshall e soci, sulle copertine dei vinili, e ora a due passi da loro, con la possibilità di sentirli chiacchierare prima dell’esibizione, o in attesa della chiamata per il bis, con le mani glissanti sulle tastiere non amplificate!

È questo il lato più romantico di tutta la faccenda, probabilmente comune a molti dei presenti.

 

Non suonano tantissimo i SML, forse un’ora e un quarto, ma … questa è la musica.

Difficile collocarli appieno nell’area prog, ieri come oggi, perché il jazz che ci regalano non lascia spazio ad interpretazione alcuna. E suonare jazz, anche se miscelato e arricchito, può significare dedicarsi solo ad una élite di persone. Leggere l'autobiografia del mitico Bill Bruford per saperne di più.

Resto incantato da tutti. I fraseggi di Etheridge sembrano improvvisazioni, ma non lo sono. Il basso di Babbington è qualcosa che necessita di spartito, ed anche il suono è estremamente preciso. Marshall sembrerebbe il più dimesso, ma da un incredibile saggio di bravura nel corso di un assolo, e poi… che tempi riesce a tenere! Theo Travis sembra capitato per caso sul palco, per il suo modo educato e delicato di muoversi, ma credo sia unico, con complicati passaggi al sax alternati a momenti di estrema dolcezza, all’insegna del flauto traverso.

Tutto bene, al di là delle mie personali aspettative.

In tutta onestà credo che un evento simile avrebbe meritato un tutto esaurito, ma… rileggiamoci il libro di Bruford.





domenica 15 settembre 2024

Ricordando Richard Wright



Il 15 settembre del 2008 ci lasciava, a 65 anni, Richard Wright, uno dei padri dei Pink Floyd, tastierista e compositore dopo l'uscita dal gruppo di Syd Barrett.
Lo voglio ricordare con un articolo trovato in rete in quei giorni…

"Si è spento ieri Richard Wright, co-fondatore e tastierista dei sempre e per sempre leggendari Pink Floyd, «dopo una breve lotta contro il cancro», così la famiglia, tramite un portavoce, ne ha dato l'annuncio, senza fornire ulteriori particolari, ma chiedendo il rispetto della privacy. Richard William "Rick" Wright (questo il nome completo), era nato a Londra 65 anni fa, unico nella formazione originale della band britannica a non essere originario della provincia.
Da adolescente frequenta brevemente il London College of Music, formandosi alla musica jazz. Ma l'esperienza dura poco e presto si iscrive ad Architettura dove incontra due dei suoi futuri compagni, Roger Waters, autore di tutti gli anni migliori della band, e Nick Mason.
Nel 1963 nascono i Pink Floyd.
Con Waters, Wright e Mason c'è anche Syd Barrett (morto il 7 luglio del 2006, a 60 anni, dopo anni passati a inseguire i fantasmi della propria mente), che in seguito viene sostituito dal raffinato David Gilmour.
Ed è proprio dopo l'uscita di Barrett dal gruppo che Wright ne diviene il compositore melodico, dando l'impronta decisiva ad alcuni fra i brani più famosi come "A Saucerful of Secrets", "Echoes", e "Shine on You Crazy Diamond".
Suoi anche alcuni fra i pezzi di maggior successo commerciale: le due canzoni dell'album "Dark Side of the Moon", del 1973: "The Great Gig in the Sky" e "Us and Them", e "Keep Talking", tratta da "The Division Bell "del 1994.
Impossibile, poi, non ricordare "Sysyphus", dell'album "Ummagumma", del1969, e "Summer '68 ", dell'album " Atom Heart Mother", del 1970.
Durante la registrazione di "The Wall", del 1979 scoppia la bufera: Roger Waters chiede a Wright di andarsene.
La causa è lo scarso rendimento, causato, lo accusa, da un eccessivo uso di cocaina.
Wright smentisce, ma se ne va anche se continua a suonare nei concerti del 1980 e 1981 che promuovono l'album, ma solo come musicista.
L'album successivo, "The Final Cut" (1983), dedicato alla memoria del padre di Waters, morto ad Anzio durante la guerra e ultimo disco della formazione originaria, è l'unico a cui Wright non contribuisce come autore.
Ormai è definitivamente allontanato da gruppo.
Nel 1984 forma un gruppo con Dave Harris, gli Zee.
Ma il primo album, "Identity", è un completo insuccesso.
Nel 1987 viene chiamato da Gilmour per dare una mano durante le session conclusive di "A Momentary Lapse of Reason" e poi formalmente "reintegrato" a pieno titolo come membro del gruppo con l'album "Delicate Sound of Thunder "(1988).
Nell'album successivo, "The Division Bell" (1994), scrive cinque canzoni e canta "Wearing the Inside Out.

Incoraggiato dal decisivo contributo fornito a The Division Bell, nel 1996 Wright pubblica il suo secondo album da solista, "Broken China", in cui tra gli ospiti appaiono talenti come Sinead O'Connor, Pino Palladino e Tim Renwick.


Nel frattempo gli screzi e le battaglie legali per il possesso del nome sembrano aver irrimediabilmente allontanato Waters dagli altri musicisti e sembra quindi un piccolo miracolo vederli di nuovo tutti e quattro, nel luglio del 2005, sul palco del Live 8, in Hyde Park.
L'anno seguente Wright ritorna nello studio di registrazione con Gilmour, per collaborare con lui ancora una volta, al terzo album da solista di quest'ultimo, "On an Island", suonando in due brani.
Erano proprio loro i propiziatori di una possibile, futura reunion dello storico gruppo al completo.
Ma ora ogni sogno è svanito per sempre".




sabato 14 settembre 2024

Un po’ di storia dei Babe Ruth, tra Hard Rock e Progressive

I Babe Ruth sono un gruppo rock inglese originario di Hatfield, Hertfordshire, Inghilterra. Attivi tra il 1970 e il 1976, si sono riformati nel 2005 e sono tutt’ora in pista.

Un po’ di storia…

I semi dei futuri Babe Ruth erano racchiusi in un gruppo denominato Shacklock, formato dal chitarrista Alan Shacklock nel ‘70. Gli altri membri erano Janita Haan e Dave Hewitt, con Dave Punshon e Dick Powell che si unirono in seguito.

La prima pubblicazione fu il loro singolo Wells Fargo, mentre il loro primo album, “First Base”, divenne disco d'oro in Canada. Nel 1973 Ed Spevock sostituì Powell e Chris Holmes prese il posto di Punshon nel secondo album. Nel 1975, Steve Girl, tastierista dei Wild Turkey di Glenn Cornick, sostituì Holmes per il terzo album. Lo stesso anno Shacklock lasciò la band per diventare un produttore discografico e Bernie Marsden (Wild Turkey) si unì al team per il quarto album. Dopo questo, Haan e Hewitt se ne andarono.

Sebbene non fosse rimasto alcun membro originale, il gruppo incorporò Ellie Hope e Ray Knott per il quinto disco, nel 1976.  Poco prima che i Babe Ruth si sciogliessero, furono raggiunti dal giovane 17°enne Simon Lambeth, nato a Birmingham, che fece alcune apparizioni nel loro ultimo tour. Marsden si unì agli Whitesnake e Lambeth lasciò la band.

Il loro singolo del 1975, Elusive divenne una canzone popolare sulla scena soul del Nord, e negli Stati Uniti divenne un successo da discoteca, raggiungendo la posizione n. 12 nella classifica National Disco Action.

Una cover disco di The Mexican apparve alla fine del 1970, eseguita dai Bombers. Questa versione ispirò una cover electro/freestyle prodotta da Jellybean Benitez nel 1984, per la quale riuscì a reclutare Haan alla voce. La cover divenne successivamente un successo dance underground.

Tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006, Haan (ora Janita Haan Morris), Hewitt, Shacklock e Punshon si riunirono per registrare nuovo materiale insieme a Nashville, con Spevock che registrò la sua batteria a Londra. L'album, intitolato “Que Pasa”, è stato completato nel settembre 2006, e dopo essere stato reso disponibile in forma digitale tramite il sito ufficiale della band, è stato pubblicato da Revolver Records nel 2009.

La band, nel luglio 2010, ha intrapreso un tour di reunion di successo in Canada, suonando tre concerti all'Ottawa Bluesfest, Metropolis Montreal e Festival International du Blues de Tremblant.

Il 28 giugno 2014, i Babe Ruth hanno suonato il loro unico spettacolo del 2014 al Summerfest di Milwaukee: hanno partecipato oltre 7.000 persone.

 


Formazione

Attuale

Ed Spevock (nato Edmund Anthony Spevock, 14 dicembre 1946, Londra) - batteria (1973-presente)

Jenny Haan (nata Janita Haan, 9 maggio 1953, Edgware, Middlesex, ora Janita Haan Morris) - voce (1970-1975, 2005-presente)

Dave Hewitt (nato David John Hewitt, 4 maggio 1950, Dewsbury, West Yorkshire) - basso, cori (1970-1975, 2005-presente)

Alan Shacklock (nato Alan Albert Shacklock, 20 giugno 1950, Londra) - chitarra, cori, organo, percussioni, arrangiamenti archi (1970-1975, 2005-presente)

Dave Punshon - tastiere, pianoforte (1971-1973, 2005-presente)

 

Membri passati

Jeff Allen (nato Jeffrey Allen, 23 aprile 1946, Matlock, Derbyshire) - batteria (1970-1971)

Dick Powell - batteria, percussioni (1971-1973)

Chris Holmes (nato Christopher Noel Holmes, 12 settembre 1945, Cleethorpes, Lincolnshire) - tastiere (1973-1975)

Steve girl - tastiere (1975-1976)

Bernie Marsden (nato Bernard John Marsden, 7 maggio 1951, Buckingham, Buckinghamshire) - chitarra (1975-1976)

Ellie Hope - voce (1975-1976)

Ray Knott - basso (1975-1976)

Simon Lambeth - chitarra, cori (1976)

 

Discografia

Album

First Base (1972), Harvest - U.S. No. 178[5] CAN No. 87

Amar Caballero (1973), Harvest

Babe Ruth (1975), Harvest (LP), (1993) One Way (CD) - U.S. No. 75;[5] CAN No. 85

Stealin' Home (1975) - U.S. No. 169

Kid's Stuff (1976) - CAN No. 53

Qué Pasa (2009)

Qué Pasa (2021) (Renaissance Records Reissue) (Vinyl)

Singoli

"Wells Fargo" / "Theme from A Few Dollars More" (1972), Harvest

"Ain't That Livin'" / "We Are Holding On" (1973), Harvest

"If Heaven's on Beauty's Side" / "Doctor Love" (1974), Harvest

"Wells Fargo" / "The Mexican" (1974) (unofficial release, released in Brazil)

"Private Number" / "Somebody's Nobody" (1975), Harvest

"Elusive" / "Say No More" (Spevock / Gurl) (1976), Capitol

"The Duchess of New Orleans" / "The Jack O'Lantern" / "Turquoise" (1976), Harvest

Compilation

Greatest Hits (1977)

Grand Slam: The Best of Babe Ruth (1994)

First Base / Amar Caballero (1998), BGO (due album rimasterizzati, comprensivi di articoli sulla band e foto)

Babe Ruth / Stealin' Home (2000), BGO (due album rimasterizzati, comprensivi di articoli sulla band e foto)

Video

Babe Ruth in Concert (DVD of 1975 Montreal concert)

Bootleg

A CD of a live recording from the BBC 1975 program called The Archive Session introduced by Alan "Fluff" Freeman. Track listing:

"Intro"

"Joker"

"Black Dog"

"King Kong"

"Amar Cabellero Pt. 2"

"Isn't That So"

"Gimme Some Leg"

"Baby Pride"

"Outro"






 

venerdì 13 settembre 2024

John Lennon: "Imagine", un disco senza tempo! Riascoltiamolo...

 


Album: Imagine

Artista: John Lennon

Pubblicazione: 9 settembre 1971 USA-8 ottobre 1971 GB

Durata: 39:29

Etichetta     Apple/EMI

Produttore John Lennon, Yōko Ono e Phil Spector

 

"Imagine" è il secondo album in studio da solista di John Lennon, pubblicato nel 1971. È un album iconico che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica e ha contribuito a consolidare la figura di Lennon come uno dei più importanti artisti del suo tempo.

L'album si apre con la celebre traccia che dà il nome all'intero progetto, "Imagine", una canzone che è diventata un inno per la pace e l'unità, con un messaggio potente e universale. Il testo poetico e le melodie semplici ma efficaci rendono la canzone un classico senza tempo.

Il resto dell'album presenta una combinazione di canzoni che spaziano tra diversi stili musicali: da ballate intime come "Jealous Guy" e "Oh My Love" a brani più rock come "It's So Hard" e "Gimme Some Truth", diversificazione in cui Lennon dimostra una versatilità artistica impressionante. Le canzoni sono scritte con grande sincerità e profondità emotiva, e toccano temi come l'amore, la politica, la religione e la speranza.

Una delle tracce più significative dell'album è "Gimme Some Truth", una canzone carica di rabbia e disillusione verso l'establishment politico e l'ipocrisia della società. Lennon utilizza la sua voce potente e le parole taglienti per esprimere il suo disgusto verso la situazione politica del tempo, rendendo la canzone un inno per coloro che cercano il cambiamento.

"Imagine" è anche notevole per la sua produzione impeccabile. Phil Spector, il leggendario produttore, ha creato con Lennon un suono pulito e coinvolgente. Le tracce sono ben arrangiate, con un'attenzione particolare per gli arrangiamenti orchestrali che enfatizzano le emozioni delle canzoni.

Che dire ancora… un album eccezionale, che ha avuto un impatto duraturo sulla musica e sulla società. Lennon ha dimostrato di essere un cantautore straordinario e un artista impegnato, trasmettendo messaggi di pace, amore e speranza attraverso le sue canzoni. Il disco continua a ispirare e a toccare il cuore di molte persone anche dopo più di cinquant'anni dalla sua pubblicazione, confermando la sua importanza e il suo valore artistico senza tempo.


Curiosità

All'uscita del disco, Rolling Stone lo recensì abbastanza freddamente, descrivendolo con le seguenti parole: “Contiene una sostanziale porzione di buona musica, ma, se lo paragoniamo all'album precedente (di molto superiore), ci sono avvisaglie della possibilità che i suoi messaggi sembreranno presto non solo noiosi ma anche irrilevanti".

Nel 2003, “Imagine” si piazzò all'80º posto nella classifica di Rolling Stone dei 500 migliori dischi di tutti i tempi!

Copertina

La copertina mostra un ritratto in primo piano di Lennon estrapolato da una Polaroid scattata da Yoko Ono. Il concept originale per la copertina proviene da una fotografia di Lennon scattata da Andy Warhol. La fotografia del retrocopertina è anch'essa opera di Yoko Ono. Sempre sul retro è presente una citazione tratta dal libro “Grapefruit” della Ono (del quale i Lennon stavano all'epoca promuovendo la ristampa in Gran Bretagna): "Imagine the clouds dripping. Dig a hole in your garden to put them in."

Come inserto interno, era presente una cartolina con una foto di Lennon che tiene per le orecchie un maiale (ironico riferimento alla copertina dell'album “Ram”, di Paul McCartney, dove Paul teneva per le corna un montone).

 

Tracce (cliccare sul titolo per ascoltare)

Lato A

Testi e musiche di John Lennon.

1.Imagine– 3:07

2.Crippled Inside – 3:47

3.Jealous Guy – 4:14

4.It's So Hard – 2:25

5.I Don't Wanna Be a Soldier Mama, I Don't Wanna Die – 6:05

Lato B

Testi e musiche di John Lennon, tranne dove indicato diversamente.

6.Gimme Some Truth – 3:16

7.Oh My Love – 2:44 (Lennon, Yōko Ono)

8.How Do You Sleep? – 5:36

9.How? – 3:43

10.Oh Yoko! – 4:20

 


Formazione

John Lennon – voce (tutte le tracce), piano (1, 7 & 9), chitarra elettrica (2, 4-6, 8 & 10), chitarra acustica (3), fischio (3), armonica (10)

George Harrison – dobro (2), slide guitar (5, 6 & 8), chitarra elettrica (7)

Nicky Hopkins – tack piano (2), piano (3, 5, 6, 9 & 10), piano elettrico (7 & 8)

Klaus Voormann – basso (tutte le tracce, tranne la 2), contrabbasso (2)

Alan White – batteria (1 & 6-10), vibrafono (3 & 5), tingsha (cimbali tibetani) (7)

Jim Keltner – batteria (2, 3 & 5)

Jim Gordon – batteria (4)

King Curtis – sassofono (4 & 5)

John Barham – harmonium (3), vibrafono (9)

Joey Molland, Tom Evans – chitarra acustica (3 & 5) (riportati come "Joey and Tommy of Badfinger")

John Tout – piano (2 & 8) (incorrettamente riportato come "chitarra acustica")

Ted Turner – chitarra acustica (2 & 8)

Rod Linton – chitarra acustica (2, 6, 8 & 10)

Andy Davis – chitarra acustica (6 & 8-10)

Mike Pinder – tamburello (3 & 5)

Steve Brendell – contrabbasso (2), maracas (5)

Phil Spector – armonie vocali (10)

The Flux Fiddlers (membri della New York Philharmonic) – orchestrazione (1, 3-5, 8 & 9)

Crediti

John Lennon, Yōko Ono e Phil Spector – produttore

Yōko Ono – fotografie

Registrato presso Ascot Sound Studios (Ascot, Berkshire, Regno Unito), Record Plant (New York, Stati Uniti) e Abbey Road Studios (Londra, Regno Unito)







David Gilmour ha dichiarato che vendere il catalogo dei Pink Floyd è un suo "sogno".


 

Il chitarrista osserva che quando si devono prendere decisioni all'interno della band, spesso si tratta di una sola persona che dice di no"

 

Anche se la vendita sarebbe una mossa incredibilmente redditizia, il chitarrista osserva che il suo desiderio di "liberarsi" del lavoro non è dovuto a un motivo finanziario, ma servirebbe per allontanarsi dalle discussioni che sorgono quando si devono prendere decisioni all'interno della band.

La notizia della potenziale vendita fece notizia per la prima volta nel 2022, quando fu rivelato che i piani si erano presumibilmente scontrati a causa del mancato raggiungimento di un accordo tra i membri della band.

Quando gli è stato chiesto se i Pink Floyd fossero ancora interessati a vendere il catalogo, durante una recente intervista con Rolling Stone, il chitarrista ha risposto: "Sì, è qualcosa che è ancora in discussione".

Sottolineando le sue ragioni, dice: "Liberarmi del processo decisionale e delle argomentazioni che sono implicate per mantenerlo in vita è il mio sogno. Se le cose fossero diverse... e non mi interessa questo da un punto di vista finanziario. Mi interesserebbe solo per uscire dal bagno di fango che è stato creato per un bel po’ ".

Parlando di come le decisioni vengono solitamente prese all'interno del campo dei PF, Gilmour afferma che funziona su un "sistema di veto", aggiungendo: "Si potrebbe dire che tutti dicono di sì, ma c’è una persona che dice di no".

In un'altra parte dell'intervista, il chitarrista esprime il suo disinteresse nel discutere del suo malumore nei confronti del suo ex compagno di band, Roger Waters, affermando: "È qualcosa di cui parlerò un giorno, ma non ho intenzione di farlo in questo momento.

È noioso. È finita. Come ho detto prima, ha lasciato il nostro gruppo quando avevo 30 anni, e ora sono un tipo piuttosto vecchio, e la rilevanza di tutto questo non c'è. Da allora non conosco più il suo lavoro. Quindi non ho nulla da dire sull'argomento".

Gilmour ha avuto una faida con Waters per diversi anni, anche se i conflitti si sono intensificati nel febbraio 2023, quando la moglie del chitarrista, Polly Samson, ha condiviso un tweet accusando Waters di essere "antisemita fino al [suo] midollo marcio", nonché "un apologeta di Putin e un bugiardo, ladro, ipocrita, evasore delle tasse, che sincronizza le labbra, misogino, malato d'invidia, megalomane".

Ricondividendo il tweet, Gilmour ha scritto che "ogni parola [è] dimostrabilmente vera". Più tardi quell'anno, ha promosso un documentario sulle presunte opinioni antisemite di Waters.

Waters ha negato tutte le accuse di antisemitismo.

È di questi giorni l'uscita del disco di Gilmour "Luck And Strange", pubblicato da Sony Music, ed è il suo primo album di nuovo materiale in nove anni.





mercoledì 11 settembre 2024

I Marillion annunciano la nuova edizione deluxe di “This Strange Engine”


L'album del 1997 This Strange Engine dei Marillion sarà pubblicato in CD/Blu-ray e vinile a novembre


I Marillion hanno annunciato che il 22 novembre pubblicheranno una nuova edizione deluxe di “This Strange Engine” per Racket Records e earMusic. La nuova edizione è ora disponibile per il pre-ordine.

A seguire il nuovo mix del 2024 di “Man Of A Thousand Faces”.

L'album sarà pubblicato in una versione di cinque dischi (4 CD e un Blu-ray) o in un cofanetto di 5 LP in vinile da 180 grammi. Entrambi i set includono una versione dell'album originale in studio recentemente mixato e masterizzato, una registrazione completa inedita della performance della band del 1997 a Grand Rapids.

Il Blu-ray bonus, che è incluso nel media book, contiene l'album in alta risoluzione, jam session e prime versioni delle tracce dell'album, un documentario di “This Strange Engine”, un video bootleg del concerto Live In Utrecht e video promozionali del momento dell'uscita dell'album.

Il set è accompagnato da libretti illustrati contenenti foto rare, nuovi artwork, cimeli e un saggio che scava in profondità nella storia dell'album dello scrittore Prog Rich Wilson.

Originariamente pubblicato nel 1997, il nono album dei Marillion, il quinto con Steve Hogarth, è stato il primo dei tre dischi che i Marillion hanno realizzato sotto contratto con la Castle Communications, dopo aver abbandonato la EMI nel 1995. La band avrebbe pubblicato tre album per l'etichetta (anche “Radiation” del 1998 e “marillion.com” del 1999) prima di elaborare la loro idea di crowdfunding per “Anoraknophobia” del 2001.


Pre-order This Strange Engine Deluxe Edition

https://marillion.lnk.to/ThisStrangeEnginePR

 


Marillion: This Strange Engine Deluxe Edition 

CD 1 - Album Remix 2024

01 Man Of A Thousand Faces

02 One Fine Day

03 80 Days

04 Estonia

05 Memory Of Water

06 An Accidental Man

07 Hope For The Future

08 This Strange Engine

 

CD 2 - Live In Grand Rapids 1997

01 Intro

02 Estonia

03 Lap Of Luxury

04 Hard As Love

05 80 Days

06 Warm Wet Circles

07 Man Of A Thousand Faces

08 Seasons End

 

CD 3 - Live In Grand Rapids 1997

01 This Town

02 Slainthe Mhath

03 King

04 Bass Solo

05 This Strange Engine

06 Easter

07 White Russian

08 Garden Party

 

CD 4 - B-Sides and Bonus Tracks

01 Man Of A Thousand Faces (radio edit)

02 Beautiful (unplugged version)

03 Made Again (unplugged version)

04 Man Of A Thousand Faces (extended version)|

05 This Strange Engine (live in Paris)

06 Bell In The Sea (live in Paris)

07 80 Days - Racket Acoustic Session

08 Estonia - Racket Acoustic Session

09 Man Of A Thousand Faces - Racket Acoustic Session

10 Memory Of Water (Big Beat mix) 


Blu-ray Audio Content

Marillion This Strange Engine 2024 Remix 

-96/24 Stereo LPCM 

-DTS-HD Master Audio 5.1 

This Strange Engine Jams & Early Versions

01 The Monkees Song (Man Of A Thousand Faces) -

 

AoS Sessions - Oct.1994

02 Man Of A Thousand Faces - Early Version - July 1996

03 Man Of A Thousand Faces - Backing Track - September 1996

04 One Fine Day - Original Idea - July 1996

05 One Fine Day - Early Version - July 1996

06 One Fine Day - Demo - August 1996

07 Alternate Days - August 1996

08 80 Days - Early Version - August 1996

09 80 Days - Backing Track - September 1996

10 Estonia - Early version - August 1996

11 Estonia - In Development - August 1996

12 Estonia - Backing Track - September 1996

13 Memory Of Water - H and Mark Evening Writing

 

Session - Oct. 1994

14 An Accidental Jam - September 1994

15 An Accidental Man - Early version - July 1996

16 An Accidental Man - Demo - August 1996

17 Hope For An Intro - August 1996

18 Hope for A Middle 8 - August 1996

19 Hope For The Future - Demo - August 1996

20 This Early Engine

21 This Developing Engine

22 Jean Michel Zeppelin

23 Accidental Man AOS Version

 

Blu-ray Video Content

 

This Strange Engine Documentary Film (Approx. 85mins)

 

Live In Utrecht - Tivoli, Utrecht, Netherlands 29th May 97 Bootleg Concert Video (Approx. 133mins)

01 Man Of A Thousand Faces

02 Lap Of Luxury

03 Kayleigh

04 Lavender

05 Afraid Of Sunlight

06 80 Days

07 This Strange Engine

08 Hooks In You

09 Cover My Eyes

10 Slainte Mhath

11 The Uninvited Guest

12 King

13 An Accidental Man

14 The Space

15 No One Can

16 Garden Party

17 Freaks

18 Easter

19 One Fine Day

 

Promo Films 

-Man Of A Thousand Faces (Official Video) 

-Estonia (With Friends From The Orchestra Version) 

Blu-ray Audio Content

 

Marillion This Strange Engine 2024 Remix 

-96/24 Stereo LPCM 

-DTS-HD Master Audio 5.1

 

This Strange Engine Jams & Early Versions

01 The Monkees Song (Man Of A Thousand Faces) -

AoS Sessions - Oct.1994

02 Man Of A Thousand Faces - Early Version - July 1996

03 Man Of A Thousand Faces - Backing Track - September 1996

04 One Fine Day - Original Idea - July 1996

05 One Fine Day - Early Version - July 1996

06 One Fine Day - Demo - August 1996

07 Alternate Days - August 1996

08 80 Days - Early Version - August 1996

09 80 Days - Backing Track - September 1996

10 Estonia - Early version - August 1996

11 Estonia - In Development - August 1996

12 Estonia - Backing Track - September 1996

13 Memory Of Water - H and Mark Evening Writing

 

Session - Oct. 1994

14 An Accidental Jam - September 1994

15 An Accidental Man - Early version - July 1996

16 An Accidental Man - Demo - August 1996

17 Hope For An Intro - August 1996

18 Hope for A Middle 8 - August 1996

19 Hope For The Future - Demo - August 1996

20 This Early Engine

21 This Developing Engine

22 Jean Michel Zeppelin

23 Accidental Man AOS Version

 

Blu-ray Video Content 

This Strange Engine Documentary Film (Approx. 85mins) 

Live In Utrecht - Tivoli, Utrecht, Netherlands 29th May 97 Bootleg Concert Video (Approx. 133mins)

01 Man Of A Thousand Faces

02 Lap Of Luxury

03 Kayleigh

04 Lavender

05 Afraid Of Sunlight

06 80 Days

07 This Strange Engine

08 Hooks In You

09 Cover My Eyes

10 Slainte Mhath

11 The Uninvited Guest

12 King

13 An Accidental Man

14 The Space

15 No One Can

16 Garden Party

17 Freaks

18 Easter

19 One Fine Day

 

Promo Films 

-Man Of A Thousand Faces (Official Video) 

-Estonia (With Friends From The Orchestra Version)