Non sono proprio gli ultimi arrivati PG PETRICCA, ROUGHMAX PIERI e
GIANLUCA GIANNASSO, che nella prossima estate rilasceranno l’album
- vinile e 33 giri - “DISPERSI”.
Per conoscere meglio i componenti del
combo cliccare sul seguente link:
https://athosenrile.blogspot.com/2023/05/alla-scoperta-di-pg-petricca-roughmax.html
Trattasi di nove tracce che si
rifanno al repertorio folk blues elettrico tradizionale, ma che mantengono il
cantato in lingua italiana, con uno sconfinamento nella forma dialettale, nello
specifico quella abruzzese, il tutto con la produzione dell’etichetta Svizzera
Road Sweet Road - focalizzata sulla musica Blues-Folk, One man band,
Folk-Americana, Folk-Punk -, che predilige le registrazioni su nastro e vinile.
Appare necessario appropriarsi del
messaggio della band, che contiene l’anima del progetto:
“C’è sempre qualcosa di perduto
nelle nostre vite: documenti, emozioni, tempi, luoghi e persone, ma anche
parole e suoni. Era venuto il momento di rimettere un po’ d’ordine. Così
abbiamo raccolto la musica, i canti e i ritmi, che - dalla profondità
dell'Africa - sono trasmigrati nel sud degli Stati Uniti, poi sono tornati al
di qua dell’oceano Atlantico per meticciarsi con la nostra musica popolare e
disperdersi ancora sulla terra. Abbiamo incanalato questo smarrimento di cuori
e anime, fissandolo tramite la musica. Non proponiamo preziose illusioni, ma il
nostro sentire. Non ci sono regali da scartare, ma la possibilità di perdersi e
disperdersi, magari ritrovarsi”.
Esiste la convinzione da parte di
persone inesperte, magari superficiali, o forse solo sfortunate (per non aver
avuto l’occasione di approfondire) che il blues - e dintorni - sia materia
semplice. In effetti, basta prendere in mano una chitarra, e con poche skills a
disposizione un giro di blues può anche nascere, e tutto questo potrebbe
condurre nel sentiero della facilità espressiva. Ma proporre il blues in senso
generico - che sia elettrico od acustico ha poca importanza - è roba che nulla
ha a che vedere con le competenze dilatate, con virtuosismi e iperboli
strumentali. Perché il blues è un modo di vivere, di soffrire, di raccontare,
di pensare, e se sei anche un bravo musicista, beh, tanto meglio!
Ascoltando in anteprima “Dispersi”,
mi è tornato alla mente un collega americano
- mai conosciuto personalmente - che nel
giorno del suo licenziamento, proprio mentre si metteva in viaggio per il lungo
ritorno alla casa di origine, decideva di urlare il suo dolore e la sua
delusione attraverso la scrittura di un blues - così lo definì, ed il solo
pensiero che collega la situazione al genere musicale la dice tutta sul
significato del termine -, e subito dopo lo diffondeva nel web, lo inviava al
mondo, perché tutti sapessero che esisteva una ferita aperta e che il blues
poteva essere una cura.
Questo aneddoto del tutto personale può
aiutare nel dare un’idea della determinazione e della riflessione contenuti nel
progetto di PG PETRICCA, ROUGHMAX PIERI e GIANLUCA GIANNASSO.
Ogni singola traccia utilizza la
musica e le parole per sviluppare un iter narrativo che è un passaggio di un percorso
di vita, e quindi esistono storie che vengono proposte utilizzando la sensibilità
degli autori, che diventano il mezzo per arrivare all’obiettivo, ovvero la
ricerca di un sostentamento spirituale, di un aiuto che può arrivare dalla
musica e dalla condivisione di mondi personali.
Esiste una certa ruvidità espressiva,
ricercata, che si culla tra bottleneck e testi cantautorali seventies, e
il risultato è davvero efficace, ruspante ma coinvolgente.
Nella tracklist a seguire è possibile
ascoltare tre brani, cliccando sulla scritta in blue: è questo il modo migliore
per decodificare le mie parole!
Una gran bella testimonianza!
Le tracce
1-Vado via
2-Nell’incertezza
4-Bucami il corpo
5-Voglio te
7-Baricentro
8-Nulla cambierà
9-Baciami ancora