mercoledì 18 giugno 2014

Richard Sinclair e i Nathan al Raindogs


Richard Sinclair ritorna a Savona, e si presenta in una location meno formale rispetto al 2010 - allora il Teatro Chiabrera - a favore di un luogo che ricorda molto di più la sua genesi e quella della musica di cui è stato protagonista. Il Raindogs House di Savona è infatti un Club che riporta indietro nel tempo, e ciò che propone non presenta alcun vincolo di genere, se non la proposta di qualità e la condivisione di un certo modo di intendere la performance live.
Sinclair, che vive in Italia da alcuni anni, ha ormai radici profonde nella nostra città, dovute all’amicizia istaurata con il gruppo dei Nathan e il suo entourage, e proprio con loro ha progettato e proposto una sezione di spettacolo, la seconda, dopo un suo intervento “solitario”, il 17 Giugno.
Ciò che non si vede incide: le prove di corsa, la modifica dei brani all’ultimo minuto, la difficile comunicazione tra ere e anime… tutte cose ormai note e che sono lo spartiacque tra la normalità  e la genialità di un uomo che, in totale buona fede, inventa a getto continuo, senza riflettere su eventuali risultati negativi, senza pensare che non esiste musicista che possa adeguarsi al volo ad ogni cambiamento repentino, umorale e tecnico. Ma Richard va preso così, ringraziando per ciò cha ha saputo regalare al mondo nel corso degli anni, coinvolgendolo, assorbendo tutta la simpatia che emana: impossibile fargli qualche appunto.
Questa premessa per dire che era difficile fare previsioni sull’esito della serata.
Pioggia, giornata di inizio settimana, mondiali di calcio… eppure il nome attira ancora ed un buon pubblico ha circondato d’affetto Sinclair, uomo capace di restituire con gli interessi, e in molteplici forme, le attenzioni ricevute.
Inizia in “solo”, con il doppio manico chitarra/basso e… la sua voce.
Il set non è di facile assimilazione, e le divagazioni vocali e strumentali non sono sempre accessibili, anche se il tentativo è quello di creare un modello intimistico, con qualche fuga periodica da virtuoso degli strumenti.
Lui dialoga con il pubblico, chiacchiera, si disseta, divaga… sembra incurante di ogni tipo di aspettativa. L’audience sottolinea con applausi sentiti ogni fine brano, e la soddisfazione appare palese e sincera.


E viene il momento dei Nathan - o almeno parte di essi - con cui Richard ripropone spiccioli del vecchio repertorio, da Golf Girl a Share It, passando per una chiccha, O Caroline dei Matching Mole.


E’ anche l’occasione per vedere all’opera la nuova seconda chitarra dei Nathan, Alessandro Giusto, a digiuno di quel particolare repertorio, e quindi costretto ad una preventiva maratona didattica per il necessario allineamento di intenti. Erano inoltre presenti on stage Monica Giovannini, Bruno Lugaro, Fabio Sanfilippo e Piergiorgio Abba, musicisti già abituati alle necessarie piroette che accompagnano le performance di Sinclair.
Tenuto conto delle difficoltà oggettive il concerto è stato gradevole, in alcuni istanti commovente, capace di smuovere cuore e ricordi, situazioni che la calda voce di Richard è in grado di creare senza alcuna difficoltà.
Come sempre, la visione di qualche filmato renderà meglio l’idea del feeling di serata.
Un grande plauso ai Nathan, musicisti capaci di dare il sommo significato alle parole “amicizia”, “comprensione” e “adattabilità”.
Richard Sinclair è ancora un grande, il suo entusiasmo contagioso, e chi era presente al Raindogs non ha mancato l’appuntamento con la storia, e di questi tempi certi risvolti, per i più sensibili, hanno estremo valore.