martedì 24 giugno 2014

Emian PaganFolk-Acquaterra


Acquaterra  rappresenta l’esordio discografico di Emian PaganFolk, un ensemble di recente costituzione ma carico di esercizio live, attività di cui l’album rappresenta un sunto, arrivato dopo due anni di performance a gettito continuo, espressione non sempre facile da trovare di questi tempi.
Molte le cose da scoprire di un gruppo italiano che, all’impatto, al primo ascolto, riporta a mondi lontani, a culture differenti, a suoni che per abitudine associamo ad altre terre, fuori dai nostri confini.
Parto dal nome, sezionandolo.
Emian è la fusione dei nomi di due dei protagonisti, Emilio e Anna,  ed è un “titolo” che ha superato l’esigenza del riconoscimento e dell’identità trasformandosi in vera e propria filosofia di vita, un contenitore accogliente in cui potersi ritrovare, esprimere, creare.
Pagan Folk ha ovviamente attinenza al genere proposto, ma la sottolineatura “pagan” non ha a che fare con sentimenti religiosi contrapposti alla cristianità, ma piuttosto con la riscoperta, il mantenimento e l’evidenziazione di una cultura antica, legata alle rappresentazioni della Natura  - e all'amore per essa - simboleggiata dai molteplici Dei, fonti di ispirazione e di preghiera. E’ anche l’esaltazione della periferia, rispetto al centro, che non è demonizzato, ma a cui viene data la corretta proporzione.
Gli Emian sono campano-salentini, ma il loro sguardo musicale è diretto verso la tradizione del nord Europa, un mondo che apparentemente è molto lontano dalla loro zona di provenienza; fatto abbastanza usuale… si ama la musica, si viaggia, si entra in contatto con atmosfere magiche che dal quel momento diventano il pane quotidiano, almeno negli intenti. Ma in questo caso c’è molto di più di una contaminazione e dello studio conseguente, perché l’attaccamento diventa così importante che si arriva alla ricerca delle comparazioni tra poli teoricamente molto distanti, trovando enormi punti di contatto, musicali, certo, ma anche di carattere geografico - tra scogliere, boschi e cascate - e culturale, che risiedono in entrambe le situazioni, e che sono la principale fonte di ispirazione per molti artisti.
Il mare è un altro forte punto di incontro, foriero di benessere, ma anche di situazioni negative, oggi come ieri.
L’acqua e la terra sono gli elementi che provocano la riflessione di Emian e conducono ad un album concettuale, Acquaterra appunto, che rappresenta un dono ad elementi cardine della vita, un itinerario costellato da soste significative che raccontano storie personali, tradizione ed esaltazione di valori intramontabili.
Il mezzo che unisce pensieri e intenti è fornito da una strumentazione particolare, capace al solo accenno di disegnare immagini efficaci e in grado di ricondurre alle origini, alle particolari etnie, il tutto necessario per raggiungere l’obiettivo… flauti di provenienza siberiana, il jouhikko scandinavo, il bodhràn irlandese, la pandereta Galiziana, il bouzouki Irlandese, il doppio flauto Campano e molto altro.
La cover è un altro contributo significativo alla chiarificazione del pensiero “Emian”.
Dicono i protagonisti: “La copertina rappresenta il sunto di tutto il nostro pensiero, ma racchiude in sé un elemento in più: la fusione tra la Dea e il Dio, principi femminile e maschile, che hanno creato insieme il Tutto. La Dea adagiata con le sue radici sulla roccia dura, radici che si dipartono dall’albero che, con i suoi rami, rappresenta il Dio Cernunnos.”.


La musica rapisce, ed è un album che personalmente inserisco nella categoria “da viaggio”, nel senso che se è vero che il disco stesso è il racconto di un lungo percorso andata e ritorno, in continuo loop tra paesi e città, e tra differenti modus vivendi, è altrettanto chiaro che un minimo di concentrazione permetterà all’ascoltatore di entrare in sintonia con la musica - fatto non scontato -  e ciò permetterà l’annullamento di ogni tipo di distanza, ne tempo ne spazio, potendo godere appieno di atmosfere di rara bellezza, capaci di donare serenità d’animo. E questo mi pare un privilegio che solo gli artisti, alcuni artisti, hanno.

All’interno del CD ho trovato il seguente scritto:

Possa la madre essere con te
Ampio è il suo abbraccio
Generoso è il suo grembo
Possa il padre essere con te
Portando con sé il suo arco
Di fuoco immortale
Possa la terra essere con te
Alberi, fiori e animali
Restando in pace con l'umanità

Sufficiente come immagine preascolto…


EMIAN PAGANFOLK:

Aianna Egan: irish harp, vocals and bodhràn 
Emain Druma: percussions, vocals and fiddle 
Rohan: bass, irish bouzouki and back vocals 
Máirtín Killian: drums, percussions, acoustic guitar and vocals

Info:

Emian PaganFolk

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