giovedì 27 luglio 2023

Joe Walsh e il suo genuino istinto “progressivo”: quando la futura icona degli Eagles diventò prog, con “The Smoker You Drink, The Player You Get”


C'è una storia che Joe Walsh racconta spesso e che sottolinea come, dopo aver lasciato la James Gang, si rintanò sulle montagne del Colorado, nel gennaio 1972, dove alla fine fu raggiunto dal polistrumentista e batterista Joe Vitale. I due parlarono del tipo di nuova musica che avevano in testa. Vitale lasciò i suoi “tamburi” in macchina e rimasero lì per tre settimane. La ragione di questo ritardo non era dovuta al loro approccio rilassato, ma perché, secondo Walsh, faceva "troppo freddo per uscire e portarli dentro".

L'album risultante, Barnstormcon il bassista Kenny Passarelli a bordo, fu pubblicato nel 1972 sotto il nome di Walsh. Stanco delle grintose certezze del blues rock caratteristiche del suo periodo con la James Gang, Walsh si ramificò, musicalmente parlando, estendendo la sua portata a un suono più ampio e vario, pur essendo ancora radicato nel rock.

The Smoker You Drink, The Player You Get sviluppa ulteriormente il modello che Walsh ha in testa dal punto di vista sonoro e introduce il tastierista Rocke Grace. Essendo stato un fan di Switched-On Bach, di Walter (ormai Wendy) Carlos, Walsh era desideroso di integrare i sintetizzatori nel suono della band. Presumibilmente un regalo di Pete Townshend - dopo che Walsh aveva fornito al genio degli Who una chitarra rara - il synth viene usato con parsimonia ma in modo efficacie, come strumento strutturale, aggiungendo colore e ombra.

Le chitarre acustiche di Wolf sono ipnoticamente intrecciate con le loro controparti elettriche, con l'inquietante boom del sintetizzatore basso che porta una certa gravitas – pensiamo alla coda di Entangled dei Genesis. È improbabile che Walsh avesse sentito parlare dei Genesis a quel punto della storia, ma le somiglianze negli intricati passaggi acustici, specialmente con l'uso del flauto di Vitale, sono sorprendenti, sia qui che in Barnstorm.

Un'influenza percepibile dei Beatles è presente nelle armonie di Days Gone By di Vitale. Mentre Walsh sviluppa un assolo di costruzione lenta, tutto è sommerso da suoni rallentati e fasi pesanti. 

Con un credibile cenno al jazz rock attraverso lo strumentale Midnight Moodies, questa diventa una proposta che supera i tradizionali parametri del periodo.


Con un occhio al potenziale commerciale c'è il pop usa e getta di Happy Ways, con le sue inflessioni giamaicane e l'amabile riff di Rocky Mountain Way che porta Walsh ad un innalzamento del proprio profilo chitarristico.

Anche se il suo reclutamento negli Eagles nel 1975 avrebbe portato Walsh su un percorso musicale più convenzionale, la natura eccentrica e aperta di queste canzoni mostra un genuino istinto PROG nel suo DNA.