UT NEW TROLLS
al Club il Giardino di Lugagnano (VR)
al Club il Giardino di Lugagnano (VR)
Senza l’entusiasmo e l’abilità di Giamprimo Zorzan, non coronavo un sogno che cullavo da tempo: vedere gli UT New Trolls al Club il Giardino di Lugagnano.
Sul palco due leggende della musica e dei New Trolls: Gianni Belleno, alla batteria e voce, Maurizio Salvi, hammond, tastiere e cori. Li accompagnano, Claudio Cinquegrana alla chitarra e cori, Stefano Genti seconde tastiere e voce, Paolo Zanetti al basso e front-man Umberto Dada, voce.
Oltre il
tempo e lo spazio, protagonista, in assoluto: le melodie suggestive che fanno
breccia in ogni movimento del “Concerto
Grosso per i New Trolls 1 e 2”, partiture che richiamano pagine
rock-orchestrali di rara bellezza e dalle affascinanti atmosfere, due mondi
apparentemente diversi, ma che permettono alla band di superare i confini, e
con vendite da capogiro hanno messo sottosopra il mondo della discografia; le
vigorose pennellate del “Punto
Interrogativo” e “Searching For a Land”,
album che entrano a pieno titolo nella storia musicale e la freschezza di “Do UT Des”, dischi del 2013, un’opera
raffinata che segna un punto di svolta, pur nella continuità del marchio e
delle profonde radici musicali.
La band produce musica, intreccia la creatività con la sfera emotiva, il vasto repertorio spazia dal rock al pop, con una passeggiata nel baracco, dove la poesia e la melodia, si liberano in possenti vibrazioni, senza confronti con il passato e per raggiungere il massimo risultato, già dalla prima nota.
La band produce musica, intreccia la creatività con la sfera emotiva, il vasto repertorio spazia dal rock al pop, con una passeggiata nel baracco, dove la poesia e la melodia, si liberano in possenti vibrazioni, senza confronti con il passato e per raggiungere il massimo risultato, già dalla prima nota.
Partiture
senza tempo, sonorità che avvolgono e portano la mente a viaggiare, complice lo
spazio del Giardino, che non concede alle note di andare disperse. Il pubblico
si è lasciato trasportare, da artisti che hanno la capacità di rendere semplice
qualsiasi composizione, nonostante la precisione della scrittura. Musicisti che
usano i loro strumenti come una matita, compongono e disegnano allo stesso
tempo, seguendo la creatività, la fantasia e la sensibilità.
Gianni, ha dato un saggio nel suo “mestiere”, dal timbro preciso e possente, lascia il conosciuto per l’improvvisazione e ancora una volta, ha guadagnato una messe prolungata di applausi.
Gianni, ha dato un saggio nel suo “mestiere”, dal timbro preciso e possente, lascia il conosciuto per l’improvvisazione e ancora una volta, ha guadagnato una messe prolungata di applausi.
Maurizio,
un linguaggio geometrico in grado di muovere emozioni, il suo pianismo è ricco
di sfumature, capace di scolpire, con tecnica sicura e naturale, senza mai
abbandonare la qualità del suono.
Claudio,
dalle energiche vibrazioni, e le sue corde cantano e suonano nello stesso
momento.
Stefano, dal fraseggio fluente e suono e voce limpide.
Paolo, mostra grande tecnica ed elasticità ritmica.
Umberto, la voce si fa suono e libera intense emozioni.
Stefano, dal fraseggio fluente e suono e voce limpide.
Paolo, mostra grande tecnica ed elasticità ritmica.
Umberto, la voce si fa suono e libera intense emozioni.
Brani
affrontati con efficacia, dalle tematiche ricche e vivaci: Intro-Muddy Madalen-I Cavalieri
del Lago dell’Ontario-L’amico della porta accanto-Allegro-Adagio-Improvvisazione
nella sala vuota-Vivace-Most Dear
Lady-Moderato-La prima goccia bagna il viso-Paolo e Francesca-Paganini-Per ogni
lacrima-Miniera-Signore io sono Irish-C’è troppa guerra.
La musica degli UT New Trolls, ha uno stile immediatamente riconoscibile, lettura piena di fantasia e gran finale con musica da ascoltare e da cantare tutti assieme alle straordinarie pagine romantiche di Quella carezza della sera.
La musica degli UT New Trolls, ha uno stile immediatamente riconoscibile, lettura piena di fantasia e gran finale con musica da ascoltare e da cantare tutti assieme alle straordinarie pagine romantiche di Quella carezza della sera.
Il numerosissimo
e preparato pubblico attribuiva instancabili applausi ad ogni brano, ed infine,
tutto in piedi ad applaudire.