lunedì 13 ottobre 2014

DELSACELESTE – “LE ORME DEI MIEI PASSI”


DELSACELESTE – “LE ORME DEI MIEI PASSI”
IN CD E DIGITALE DA NEW MODEL LABEL

Dopo un paio di anni ritrovo una nuova proposta di Delsaceleste, all’anagrafe Marco Del Santo, cantautore milanese da anni attivo sulla scena musicale indipendente.
Analogamente a quanto avvenuto nella precedente occasione, quando venne rilasciato “ La Fabbrica dei Ricordi”, Delsaceleste rimarca e rafforza un metodo espositivo che non appartiene alla tradizione del cantautorato, quel legare i vari passi del percorso attraverso una salda connessione che stabilisce una logica comune, ciò che nella musica progressiva era noto come concept album.
Le arti e i talenti personali consentono di spaziare ed esprimere ogni tipo di sentimento, ma questa assoluta libertà richiede a volte un grande sforzo di comprensione da parte di chi riceve, perché l’ermetismo che spesso accompagna le opere intellettuali, o pseudo tali, è messo in campo privo di una chiave di lettura, fatto potenzialmente stimolante che può condurre ad una buona interattività, ma talvolta frustrante. Non è questo il caso.
L’album appena uscito si intitola “Le Orme Dei Miei Passi” e, come indicato nel comunicato stampa ufficiale…“… affonda le sue radici nell'esperienza vissuta da Marco in Australia, a Geelong, nello stato del Victoria, a cui sono liberamente ispirate le canzoni e il racconto annesso, scritto con Fabio Testa, alias Giovanni Fugazza, è illustrato da Jacopo Silvestri. La traumatica rottura di una relazione diviene per il protagonista punto di partenza di un percorso verso una nuova e più matura conoscenza e riscoperta di sé, vissuta all'interno di scenari ignoti, affascinanti e sterminati, in cui lasciarsi trasportare, smarrirsi e ritrovarsi”.

Una storia da leggere, vedere e ascoltare attraverso il “materiale” inserito nel sito ufficiale, spazio in cui è possibile seguire l’evoluzione di illustrazioni di forte impatto su cui si sviluppa il racconto. La modalità di ascolto che suggerisco è proprio questa, far scorrere la musica usufruendo di tutti i contributi a disposizione, per potersi calare in modo profondo in una storia abbastanza comune, vista con altri occhi, ma di cui è facile prendere possesso, immedesimandosi e disegnando in anticipo possibili soluzioni:


Sono un acceso sostenitore dell’unione delle arti, e mi pare questo un esempio significativo di come una lirica - ed una storia - possa incontrare l’immagine con il suggello del commento musicale, che rende il tutto più della somma delle parti, e credo che questo sforzo di Del Santo e della sua squadra sia proprio orientato verso la fusione di più elementi che contribuiscono a dare una visione finale, dall’alto, che sa di completezza e che mi ha portato a fine ascolto/lettura/visione a ritenermi soddisfatto per la sensazione positiva di vedersi chiudere un cerchio, situazione di cui, credo, tutti abbisognano nel quotidiano.
Dal punto di vista prettamente musicale il disco presenta una buona varietà di situazioni, fatto di per sé collegato al cambio di stati d’animo, di spazio e di tempo.
Chitarra e voce - ma non solo - e il tipico tratto cantautorale (Ombre, Le Orme dei miei Passi, Titoli di Coda) viene affiancato da trame spiccatamente rock (Soltanto Polvere) con spruzzate di beat (Spazi immensi), di Sudamerica (Dolce Solitudine) e di situazioni classicheggianti (Pensieri in Volo).
Undici tracce per raccontare un momento di vita, che grazie all’incisione sulla pietra rimarrà per sempre, eterno come i sentimenti che lo hanno determinato.
Un ‘altra perla di Delsaceleste.