venerdì 9 maggio 2014

Prophexy -"Improvviso"


Mi soffermo oggi sull’album live dei  Prophexy, registrato nel Marzo 2012 presso il Teatro San Sebastiano di Valli del Pasubio, in provincia di Vicenza, ma rilasciato nel Giugno 2013.
Improvviso è il titolo e Musea Records l’etichetta discografica che ha finalizzato il progetto.
Parto dai fatti oggettivi, dal raccontare come nella lista dei brani siano miscelati inediti a composizioni che erano parte del precedente album, Alconauta, rivisitate per l’occasione; la presenza del mitico Richard Sinclair determina la scelta delle due bonus tracks, Disassociation e Golf Girl, del repertorio Caravan.
Mi capita sempre così, il primo ascolto risulta alla lunga determinante per stabilire se riuscirò o meno a legarmi a ciò che ho appena incontrato.
Non è necessario, secondo molti critici, entrare in sintonia con creazioni liriche e sonore di cui si vorrà poi parlare, giacché pare esistano musiche che hanno un impianto strutturale tale da renderle splendenti a prescindere.
Sarà così, ma trovare corrispondenza spontanea con una nuova Musica è tanto bello quanto difficile da spiegare.
Sono vari i motivi che mi rendono piacevole Improvviso, ma vorrei soffermarmi sull’effetto sorpresa, basato sulla comprensione che certe trame, capaci un tempo di tramortirmi, possono essere riproposte oggi dalla nuova generazione, che recupera il passato e ci mette del suo.
Prendo un brano a caso, La Rotonda della Memoria, e mi rendo conto che tra i più conosciuti gruppi prog del passato nessuno ha mai proposto la stessa ritmica fatta di tempi dispari esasperati, conditi da riff, armonie e giochi di estremo virtuosismo.
Nessuno, tranne i gloriosi Gentle Giant, o i canadesi Et Cetera. Ma quelli erano gli anni ’70.
Resto stupito e sorpreso da questa band formata da:

Luca Fattori (voce), Gabriele Martelli (chitarra), Alessandro Valle (basso, flauto), Diber Benghi (tastiere) e Stefano Vaccari (batteria).


Mi pare che le capacità di questi giovani siano indiscutibili, così come la loro determinazione nel ricercare il lavoro di squadra, ma vorrei evidenziare il ruolo complicatissimo del vocalist Luca Fattori, sottolineando che il corretto abbinamento tra proposta musicale ed espressione cantata è qualcosa di estremamente difficile da realizzare, matrimonio che spesso ha a che fare con la casualità, in un gioco di parti che vede come valore primario l’adattabilità al genere, piuttosto che la grande tecnica.
Liriche e art work permettono di viaggiare, ma non necessariamente nel senso proposto, perché l’immagine di copertina - realizzata dall’artista Lorenza Valle - unitamente ai testi, stimola a creare visioni proprie, probabilmente lontane dalla verità dei compositori, e tutto questo ha il pregio di condurre verso una buona interattività.
Il “cervello”, fatto di corpi e anime - la cover - mi ha permesso di creare il bridge tra le mie origini ed un futuro che posso solo immaginare, e il collegamento tra i miei disegni mentali e la musica dei Prophexy mi ha regalato qualche sogno ad occhi aperti supplementare.
Detta così sembrerebbe la descrizione, più o meno azzeccata, di un disco in studio, cioè quello che non è Improvviso, e come è noto il live ha caratteristiche decisamente differenti, e ciò che si ricerca e andrebbe giudicato e il feeling che si riesce a creare nel corso della performance, quel “microclima” in grado, a volte, di fare miracoli con artisti meno conosciuti e di rendere nere serate in cui i testimonial sono grandi star.
La scelta dei Prophexy appare molto coraggiosa, perché alla base della loro musica c’è un grande tecnicismo, e il sapere che nel momento del pieno contatto con il pubblico avverrà il travaso da palco a supporto digitale, con l’idea di arrivare ad una registrazione finale, dovrebbe rendere il tutto abbastanza problematico. Ma non si avvertono cedimenti in questo album dove viene proposta una Musica Progressiva fatta anche di melodia e di rock tradizionale, uno spazio dove tutto appare fatto quasi con facilità, gioiosamente e giocosamente, provando a render semplice ciò che semplice non è.
Certo, l’avere a fianco Richard Sinclair potrebbe dare una grossa mano, ma ho qualche dubbio, avendo visto da vicino il suo modus operandi, quello di un grande musicista, estemporaneo, tanto geniale da cambiare le carte in tavola anche all’ultimo momento, nel nome di un continuous improvement non sempre comprensibile. E questo, a volte, non  è un aiuto. Ma di sicuro è uno stimolo, una motivazione a dare il meglio di sé, certi di avere accanto qualcuno che ha scritto la storia musicale, capace quindi di fornire un help concreto.
Come scritto precedentemente, a lui e ai suoi Caravan, i Prophexy dedicano un degno spazio.
Grande musica, e per chi si aggirasse nei pressi di Genova, il 18 Maggio, all’interno della Fiera Internazionale della Musica (FIM) i Prophexy e Richard Sinclair saliranno sul palco verde per riproporsi dal vivo.
Dettaglio prossimi live…



Bio tratta dal Comunicato Stampa..

I PropheXy si inseriscono nel panorama musicale del Progressive Rock italiano ed europeo con la partecipazione al tributo ufficiale italiano ai King Crimson ("The letters: an Italian unconventional guide to King Crimson") edito nel 2005 dalla Mellow Records e che vede la partecipazione, tra gli altri, del pianista Stefano Bollani.
La rielaborazione di "The great deceiver" ottiene favorevoli consensi da parte degli appassionati e degli addetti ai lavori. La stessa fortuna riscuote "Scartomanzia", il promo autoprodotto datato 2006. È tramite questo lavoro che il gruppo riesce ad aggiudicarsi il primo posto nella sezione rock della rivista Acid Jazz che pubblicherà il brano "Plasticosmic" nella compilation allegata al numero di agosto 2006.
Sono di questo periodo anche le collaborazioni con Anekdoten (SWE), Sleepytime Gorilla Museum (USA), Holding Pattern (USA), Le Orme, Deus Ex Machina, Freak Antoni degli Skiantos, Maschera di Cera, Accordo dei Contrari.
Il solidificarsi della formazione ottenuto attraverso le numerose esibizioni live in versione elettrica ed acustica porta alla realizzazione dell' album "Alconauta", prodotto, registrato e mixato autonomamente dai PropheXy.
Durante il 2010 i PropheXy si esibiscono in varie situazioni tra cui  l'ExProg 2010, affiancando ai consueti brani del repertorio alcune nuove composizioni.
Di recente l’attività live è affiancata dalla collaborazione con Richard Sinclair (storico bassista e cantante di  Caravan, Hatfield and the North e Camel), che nel 2011 porta la band sui palchi prestigiosi del Naima Club di Forlì e del We Love Vintage Festival.
Attualmente la band è in procinto di pubblicare un album dal vivo che racchiuderà brani di Alconauta accanto a nuove composizioni.

INFO