giovedì 4 dicembre 2008

Joni Mitchell


Da molto tempo volevo raccontare qualcosa di lei, Joni Mitchell, ma... come si descrivono simili carriere?
Impossibile far convivere sintesi (necessaria al blog) e chiarezza (necessaria a chi legge).

Proverò a parlarne attraverso note recuperate online.

Roberta Joan Anderson - prenderà il nome d’arte dal suo primo marito, il folk singer Chuck Mitchell - nasce a Fort McLeod, Canada, nel novembre del 1943.
Dopo un’infanzia trascorsa a lottare con la poliomielite (che colpisce in tenera età anche un altro grande contemporaneo canadese, Neil Young), il suo primo omonimo album, poi ribattezzato "Song to a Seagull", esce nel 1968 e si avvale della produzione di David Crosby.
Seguono altri importanti lavori, che la consolidano ai vertici della fama del circuito folk grazie a canzoni come “Both sides, now” (portata al successo da Judy Collins), “The circle game” (interpretata anche da Tom Rush), “Big yellow taxi” e “Woodstock”, celebrazione dell’omonimo festival dell’estate 1969 che diventa un hit nella versione di Crosby, Stills, Nash & Young.
Dopo "Blue", album totalmente acustico e caposaldo riconosciuto di un nuovo stile di cantautorato “confessionale” al femminile che influenzerà intere generazioni di autrici, i primi indizi di cambiamento arrivano con "For the Roses" e soprattutto con "Court and Spark", disco del 1974 che mette in mostra la voglia di deragliare su territori più jazz e fusion accanto ad un pop sofisticato che le frutta il suo maggior successo commerciale.
L'inclinazione dell'artista viene seguita in un nuovo, sperimentale itinerario musicale che durerà oltre un decennio e le farà incontrare sul suo cammino personaggi come Charles Mingus (che le ispira un omonimo album del 1979), Pat MethenyJaco Pastorius e Wayne Shorter.
Il ritorno a casa, se così si può dire, avviene negli anni ‘90 con un tris di album che la riportano verso sonorità più marcatamente folk ed essenziali (su "Night Ride Home" affiora un nuovo pezzo scritto a quattro mani con Crosby, “Yvette in English”).

Il nuovo decennio vede la Mitchell sempre più distante dal mondo discografico e dedita alla sua altra passione artistica, la pittura.

Musicalmente, è il momento dei flirt con la grande orchestra, protagonista di due album in successione: il primo, "Both Sides", "Now", dedicato principalmente alla rivisitazione di standard della canzone americana; il secondo, "Travelogue", ad una rielaborazione del repertorio della stessa cantautrice, affiancata dal bassista (ed ex marito) Larry Klein.
Nel 2002, in aperta polemica con il music business, annuncia di volersi ritirare dall’attività musicale per dedicarsi alla pittura; ma nel 2005 realizza una compilation della serie “Artists' choice” per Starbucks, catena di caffetterie americani che sta investendo nella pubblicazione di musica.

Nel 2007 è la seconda grande artista dopo Paul McCartney ad annunciare la pubblicazione di un nuovo album per HearMusic, etichetta discografica di Starbucks. "Shine" viene pubblicato alla fine di settembre 2007 ed è il primo disco di inediti in quasi 10 anni.





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