Ieri, 26 aprile, ho presentato il
book "Racconti e schegge di Acqua Fragile. L’intensa vita di Gino
Campanini" (coautori Andrea Pintelli e Angelo De Negri) alla Ubik
di Savona, una sorta di rito che si ripete, ed è questa la quinta volta in
dieci anni che propongo lavori in cui è presente il mio pensiero.
Al mio fianco, come sempre, l’amico
melomane Mauro Selis.
Col tempo un po' di magia è sfumata,
tutto rientra nella normalità, ma gli sforzi che si celano dietro ad un qualsiasi
lavoro letterario sono tanti e grandi.
Nessun best seller, nessuna vendita
copiosa, ma esiste la consapevolezza che le passioni possono anche contagiare e
quindi si va avanti parlando e scrivendo delle cose che da una vita ti accompagnano.
Scrivo quasi sempre di cose abbastanza specifiche, e sarebbe facile programmare presentazioni a raffica in differenti parti d’Italia, certo che avrei il mio pubblico di conoscenti e appassionati del genere, ma preferisco centellinare incontri che, tutto sommato mi pesano a livello organizzativo.
Nell'occasione la sala era sufficientemente
gremita, tanto da dover aggiungere delle sedie, ma senza la mia pubblicità
personale il pubblico sarebbe stato di… due persone, le uniche due che non
conoscevo in sala.
Chiedere la partecipazione è la parte che mi pesa di
più, perché significa a volte mettere in difficoltà persone che, magari, avrebbero altro da
fare ma che partecipano per amicizia, quasi per dovere.
Io posso sempre contare su di uno
zoccolo duro, i miei ex compagni di scuola, che approfittano dell’occasione per
un supplemento di incontro, che termina poi in qualche ristorante o pizzeria
locale.
Con alcuni di loro ho vissuto intense
situazioni musicali, ma alla fine le mie presentazioni diventano l’occasione
per ritrovarci, e già questo è un miracolo, per non parlare della presenza di Margherita,
la nostra professoressa di Italiano, anche ieri tra noi.
Amici vecchi, amici nuovi, affetti
famigliari … è sempre piacevole condividere ricordi, pensieri ed emozioni, e in
questa occasione specifica è nata una discreta interattività, con uno scambio
di ruoli tra presentatore e audience che ha permesso ai gemelli Terribile -
Gino e Giuseppe - di parlare del prossimo disco de Il Cerchio D’oro e a Laura
Travaini del suo prossimo book.
Un ringraziamento particolare a Cristina Mantisi, la fotoreporter e a Marco Mattone, mio antico compagno di avventure musicali, che mi ha portato un dono davvero importante, un 45 giri dei The Trip (“Believe in yourself” e “Little Janie”) dal valore affettivo inestimabile.
Ma di cosa parla il libro?
Questa è un’altra storia, e mi rendo conto che la mia battuta iniziale di ieri (“scrivo per poter fare un cena con gli amici che vedo una volta all’anno”) tanto battuta non è: la scrittura è un fatto estremamente privato, ma è solo nella condivisione che si trova soddisfazione e a volte capita che anche un piccolo atto come questo possa trasformarsi in un un momento di piena comunione di intenti.
Alla prossima, dunque, l’uscita del libro su Woodstock è imminente!
Le foto di Cristina...