venerdì 28 aprile 2023

Biografia di Daniele Faraotti e note dell'autore relative all'album "Phara Pop vol.1"

 


L’oroscopo di quest’anno (2022), vuole per il capricorno tante soddisfazioni - dice che queste ultime attendono dal 2008.

In effetti, per Daniele Faraotti, capricorno classe 1961, tutto comincia nel 2008 con la pubblicazione di “Ciò che non sei più” (alka record 2008). Non che prima non ci fosse stato niente - le attività svolte precedentemente, potevano tranquillamente rientrare nell’ambito della formazione. Formazione lunga quella del Faraotti; tante le canzoni scritte, prima della prima canzone riconoscibile come tale - un percorso piuttosto accidentato. Si è trattato di recuperare quella scintilla (quella vista per caso tra i 10 e i 15 anni) che sembrava persa, tra esami in conservato, titoli di studio e domande di ammissione. Tra le cose mediamente grosse di questi anni di formazione, sicuramente va ricordata la collaborazione con Patty Pravo (Roxy Bar MTV 1994) e la partecipazione come chitarrista ad un paio di canzoni nell’ album di Claudio Lolli “La scoperta dell’America “.

Anche la direzione artistica della rassegna U. S. W. (und so writer) a San Lazzaro di Savena (Bo) è tra le cose da ricordare.

Le edizioni del 2008 e del 2009 (le uniche) hanno visto molta musica indipendente esibirsi sul palco dell’ITC.

Nel 2009 “Ciò che non SAI più” (alka record 2009), EP con quattro canzoni e un video. Le canzoni erano state registrate nelle session dell’album precedente. Come esordio non è male - buone e talvolta ottime recensione sia sul cartaceo che sul web. Tanti concerti in giro per l’Italia, il più importante a Scisciano (Na) di spalla ai Massimo Volume. Poi Canzoni in Salita (2012 Bombanella records).

Le recensioni fioccano copiose e i concerti diminuiscono un pò - le mail scritte ai locali cominciano a non avere risposta e il pubblico è già stanco di cimentarsi con proposte non supportate da agenzie, etichette di grido e pubblicità. Circa due anni di lavoro per completare “In Cage’s shoes“, una composizione strumentale di 21 minuti omaggio a John Cage. Viene pubblicata in Exit from the Cage (2014).

Quattro anni di silenzio portano ad English Aphasia.

Pubblicato in digitale nell’aprile del 2019, vede l’edizione in vinile del 2020 rilanciare l’Inglese Afasico che, tra buone recensioni e complimenti, ripagherà il Faraotti di un periodo non proprio roseo sotto molti punti di vista.

Nell’estate del 2019 inizia la stesura delle canzoni che andranno a far parte di Phara Pop vol. 1. Durante il lockdown del 2020 la stesura dei testi, la messa a punto degli arrangiamenti e tante nuove canzoni.

Su “Phara Pop” finiscono 20 canzoni scritte tra il luglio 2019 e giugno 2020, più RadioMagia, singolo or ora in pubblicazione. Molto materiale rimane fuori dalla scelta finale. Non è esclusa una appendice al Phara Pop con le canzoni rimaste fuori dall’album.

Per ora è tutto ma Faraotti è già al lavoro. Nuovi mix per “Canzoni in salita” e “In Cages Shoes “attendono una riedizione e un remaster in vinile, più altre cosucce di cui per ora è meglio non parlare.

E poi ci sono i FaZu! Band psichedelica, sperimentale in duo con Matteo Zucconi - contrabbassista generoso e versatile. Dapprima, ci si occuperà della registrazione dell’album, poi, si vedrà.



Commento dell’autore all’album “Phara Pop Vol. 1”

Step by step

 

STAGIONI

Quante stagioni ha la nostra vita? Eppure, mi son sentito vivo solo da bambino. Passo tutto il tempo a elaborare quel momento d’intensità.


JOHNNY B. GOOD 74

Un pomeriggio di gennaio a Dobbiaco nel 1974. Nei giorni precedenti è nevicato molto, fa freddo. C’è il sole, la luce è spettacolare, la neve fa risplendere ogni cosa. Non c’è molto tempo, bisogna tornare a casa, e non più tardi delle 18. Alle cinque è già buio. Cosa sia successo all’innamorato Dani, in quelle poche ore, lo racconta la canzone. Dedicata alla Patty e ai nostri 14 anni.


LA RUOTA

Quel che passa dal setaccio della storia, non è sempre una cronaca attendibile. Si omettono fatti, persone, si riscrive per torna conti politici, si edulcorano situazioni e documenti. Spetta a noi. Dobbiamo farci un’idea precisa delle cose di cui ci occupiamo e verso cui proviamo interesse. Non c’è altra strada, altrimenti sceglierà sempre qualcuno altro al posto nostro.

 

PIA ROSI

Rosi, potrebbe essere la mia cara amica Maria Rosaria Bazzarini, invece è l’anagramma di sipario. Ecco, un siparietto strumentale, generoso e pio, nel senso che fa prender fiato alle canzoni.


UNA SFIDA

Vapore, fumo, fabbriche, rumore: tutto ciò annuncia l’inizio della rivoluzione industriale in Gran Bretagna. L’attività industriale si diffonde successivamente a diversi livelli in tutta Europa. Le innovazioni tecnologiche danno inizio al progresso industriale e la macchina a vapore porta allo sviluppo dell’industria pesante. “Lo spazzacamino eroe della modernità”, un articolo di Giovanni Papi apparso sul venerdì di Repubblica, ha fornito molti spunti e molte parole questa canzone.


L’OSPITE

L’ospite è il pessimismo cronico che caratterizza la nostra epoca a molti livelli. È bene sottrarsi dalla sua influenza, riprendere in mano la nostra vita e riferire sempre; ciò che siamo, ciò che facciamo. Anche senza dio - eventualmente gli Dei. Sono tanti, hanno i loro problemi, e una capacità d’immedesimazione più grande.

 

LA NAVE

Torna sempre la nostalgia dei luoghi. La nostalgia del profumo dell’aria nella tua terra d’origine. E quel viaggio che ti portò lontano, lo rivivi continuamente. Un dettaglio riaffiora nitido e le lacrime - una musica risuona in lontananza - ti fermi a contemplare quell’immagine che così intensamente, vivrà per sempre in te. Daniele.

 

LA FELICITA’ NON È ALLEGRA

E così, con una scusa qualunque, cominci a rientrare a casa tardi - sempre più tardi. L’indifferenza del tuo comportamento ferisce, e il vuoto che si crea intorno, è una maledizione. Poi qualcosa di irreparabile accade. Cosa daresti per tornare indietro. Era la felicità, era l’amore e non te ne sei accorto.


DeZo e Dan

Ancora una volta insieme, io, Franco e gli amici. Al POSTA HOTEL di Dobbiaco a raccontarcela, ricordando i bei tempi andati. Pago io questo giro, no, tocca a me e giù Franciacorta. Abbiamo fatto in tempo a rivederci Franco De Zordo ed io - nell’estate del 2007 a Dobbiaco. Grande amicizia quella con Franco… alla nostra!! Prosit!!

 

I SOGNI DI LUIS

È uno dei plagi ufficiali di Phara Pop; quello da HEINE e questo da BORGES. Potrei confessarne altri ma preferisco aspettare che qualcuno se ne accorga. Nella fretta di ultimare i testi per Phara Pop, “il Libro dei Sogni” mi ha soccorso.

 

ISOLDE

Succedono cose incredibili; si nasce, si muore e si ri-nasce a nuova vita. Talvolta quando queste cose incredibili accadono, rimani senza fiato. Con Isolde ho condiviso qualche grigliata, un ultimo dell’anno, molte risate e molti brindisi. Una manciata di giorni. È strano pensare che non abiti più qui - dietro l’Hotel Union di Dobbiaco. Con il tuo nipotino sulle ginocchia, sorridente e piena d’amore è probabile che ti rivedrò ancora, forse per sempre. Valeria Sturba suona Theremin e violino.


VIVALDI WE LOVE YOU

Il sonetto della Primavera di Vivaldi e We Love You degli Stones, messi uno di fianco all’altro. Una strofa per uno. Si racconta di Zefiretti e prigionieri, di temporali in atto e poi passati. Di suonatori di Zampogna, in una campagna di sogno, dove probabilmente è stata allestita una prigione.


LE CHIOME E I FALO’

Le puttane negli inverni freddi, tra i fuochi, nelle strade deputate, rivivono tutte le notti la stessa storia, fino a morirne.


IL BALLERINO DI QUADRIGLIA

Ispirata al primo episodio del “Piacere” di Ophuls. Il ballerino vuol essere ancor giovane. Si scatena sulla pista da ballo al ritmo sostenuto della musica, con una maschera in volto per nascondere la sua vera età. Per il troppo sforzo si accascia a terra improvvisamente. Caricato sulla lettiga viene portato a casa. A cospetto del Dottore, apre gli occhi e frastornato sussurra: “Lucia mi aspetterà ancora una volta “. Domenico Caliri qui suona la chitarra elettrica. 


DUE MONA

In autostop sulla strada della vita tra Dobbiaco e Monguelfo io e Lori incontrammo Faraon. Il diavolo in persona. Faraon è uno dei tanti nomi con cui i rumeni chiamano Luis Cifer. “Dai su, cantatemi una canzone” ci chiese: Stupiti da questa insolita richiesta, ci guardammo e ci scappò da ridere - tuttavia cantammo. Cantammo la prima cosa che ci venne in mente. Ci venne che era la più bella canzone del mondo. Faraon si commosse e domandò: “Siete angeli?”. “No, No, siam due mona”, rispondemmo io e Lori (Lorenzo Farinella). Ciao Lori, ovunque tu sia, ridi, ridi sempre.


FRUGALE

L’unico prezioso che ognuno di noi hai in dote dalla nascita è il Tempo. La vita poi ti induce a sprecarlo. Bisogna stare attenti. Il denaro a confronto non vale niente.


EDISON DINO

Edison Dino è Dino Campana in manicomio, nei panni di uno dei tanti suoi alter ego del momento. Ciò che dice, fu trascritto da chi poi ne pubblicò anche qualche stralcio. Ad una prima lettura sembrano vaneggiamenti. Poi, ad una seconda lettura, le parole acquistano senso, una possibile lucidità e una grande ironia. “Presto ai giornali temi umoristici per scrivere di fatti strampalati”.


COME VINCERE LA TIMIDEZZA

Quella vicinanza complice, che da un momento all’altro parrebbe andare sempre più verso le tue labbra, la timidezza separa. Come ci si sente stupidi per aver detto quella frase che ha fatto sì che lei ti salutasse con quel sorrisetto che ti ha molto ferito. E così hai preferito innamorarti della massaggiatrice - tutto più facile. T’illudi che anche lei ti ami, ma non accetterà mai regali da Un cliente.


IL VILLAGGIO

In un inverno schubertiano, ancora prigioniero di fatti e desideri, la nostalgia erige piazze, strade, chiese e cortili. È il villaggio della melanconia dove abito da solo.


LA VISIONE DI PROCULO parte prima

È il secondo plagio ufficiale di Phara Pop. Tratta da H. Heine ci racconta dell’amata sul cocuzzolo, e del barcaiolo che per guardare i suoi tesori non si accorge della tempesta di mare e naufraga contro gli scogli, col naso all’insù.