mercoledì 16 luglio 2014

Maurizio Solieri e i Capovolti Vasco Tribute in concerto


Estate, spiaggia, primo caldo … finalmente.
Maurizio Solieri ama la zona savonese, la conosce bene, l’ha vissuta a più riprese e ci torna sempre volentieri.
Questa volta contribuisce alla realizzazione di un sogno, quello coltivato da una band locale, i Capovolti Vasco Tribute, musicisti di lungo corso che dopo anni di presenza trasversale su ogni tipo di palco riescono a trovare il modo per accostarsi attivamente al mito.
Non è facile, tecnicamente parlando… qualche approccio telefonico, pochi scambi di informazioni con la paura di “disturbare”,  e ci si ritrova due ore prima del concerto senza alcuna certezza, da entrambe le parti. La prima volta c’è sempre un po’ di rischio, la possibilità che non nasca il feeling, che sorgano incomprensioni. E poi come sarà questo Solieri, così importante… burbero? Intransigente? Saprà essere comprensivo?
Maurizio Solieri è tra musicisti più significativi che abbiamo in Italia, tanto che raccontare la sua storia pare cosa inutile, ma ha mantenuto ben saldo il contatto con la realtà, cosa non semplice quando si raggiungono certi livelli di successo e visibilità. Non ama i risvolti folkloristici che spesso accompagnano il pubblico delirante, ma una volta trovata la giusta sintonia con l’interlocutore del momento, la sua semplicità diventa disarmante.
A giochi fatti si può dire che meglio di così non poteva andare, e le qualità de i Capovolti, probabilmente, hanno sorpreso lo stesso guitar hero, che ha trovato una rapida e proficua integrazione.
Vado Ligure è a poca distanza da Savona, e “Daubaci” è stabilimento balneare che propone musica tutto l’anno, con la possibilità estiva di sfruttare un ampio spazio adiacente alla spiaggia. E in questa occasione ogni centimetro di suolo era occupato da un’audience arrivata in massa per sognare, davanti ad un gruppo conosciuto, apprezzato da sempre, ma con la possibilità, almeno questa volta, di osservare da un passo chi si è abituati a vedere da lontano, magari sul palco di San Siro o racchiuso in uno dei tanti album diventati storia.
I Capovolti scaldano il pubblico con quaranta minuti di passato, ideati per ripercorrere idealmente una vita di musica. La risposta è quasi scontata, così come l’entusiasmo che solitamente la band riesce a suscitare: tanta grinta e passione lasciano anche questa volta il segno.
E arriva il momento clou e quando Maurizio entra in scena sono le 22.45. Il giorno scelto è il 16 Luglio 2014, data da ricordare per molti dei partecipanti all'evento.
La risposta del pubblico non può essere comparata alle esperienze vissute, ma vedere così tanto coinvolgimento e percepire l’eccitazione e la soddisfazione diffusa è fattore che non può lasciare indifferenti, anche per chi ha avuto l'opportunità di esibirsi davanti a folle oceaniche.
I “ragazzi” prendono coraggio e Maurizio capisce che … si può fidare, e la squadra sembra quasi rodata e oliata nei meccanismi.
Un sano rock, brani conosciuti e cantati spesso in coro, e un Solieri che appare divertito nel mettersi a disposizione in un contesto nuovo, ma di valore.
Il pubblico è variegato e il fatto anagrafico perde ogni ragione di esistere, perché la Musica riesce a mettere tutti d’accordo.
Sono queste le situazioni in cui il fattore tecnico conta poco, persino le scelte dei brani sono marginali, perché il successo risiede nella fusione tra i due poli, alla partenza opposti, ma col passare dei minuti privi di ogni tipo di gap.
L’apoteosi arriva con l’ultimo brano, ovviamente “Alba Chiara”, che riporta alle origini e ha il significato della fermatura del cerchio.
Un bella e serena serata di Musica… di più non si può proprio chiedere, se non un nuovo appuntamento!