venerdì 2 ottobre 2009

Eric Johnson


Avevo sempre sentito parlare di Eric Johnson, ma ....

solo da poco sono riuscito ad ascoltarlo e a ...vedere le sue mani scorrere sul manico della chitarra.

Dal sito Fender ho ricavato queste note biografiche.

Eric Johnson è entrato di diritto nell'elite dei guitar heroes più importanti di tutti i tempi, e la sua innata creatività ha creato ben più di qualche sconvolgimento nel mondo delle sei corde.
E' riuscito ad ottenere, cosa assai rara, al contempo successo di pubblico e critica, un Grammy e la devozione incondizionata da parte dei suoi fan.
Ad ogni modo, la sua storia di chitarrista, tastierista, cantante, songwriter e produttore è sicuramente fuori dagli schemi tradizionali, è trova nel suo ultimo album "Bloom", edito da Favored Nations, il tassello fondamentale di una carriera strepitosa.
"Bloom" è composto da 16 nuovi brani che, nella migliore tradizione di Eric, coprono un'ampia varietà di stili, dal rock 'n roll di "Summer Jam" alla cover di Bob Dylan "My Black Pages", dall'ipnotica "Sea Secret" alla provocatoria "Sad Legacy" e alla country jam "Tribute to Jerry Reed".
Il suo talento sconcertante come songwriter e produttore, unito alla sua sconfinata abilità di chitarrista, raggiunge in questo album una nuova vetta: "Bloom non deluderà di certo i fan storici di Eric, anzi, porterà nuova linfa alle schiere di appassionati della sua musica.
Johnson nasce ad Austin, in Texas, città immersa nel blues e nel country, ma le sue influenze musicali sono molto più ampie, e ricoprono generi quali il pop, il rock, il jazz e la fusion.
I suoi album, dalla produzione sempre ineccepibile, vedono ripetersi equamente le tracce tra canzoni vocali e strumentali, e fra tutti i generi musicali citati.
Col tempo, da ragazzino, all'età di 16 anni, fu membro di una band chiamata Mariani, e all'età di 21 entrò negli Electromagnets, una band di ispirazione jazz-rock con un folto seguito di pubblico.
Fra il 1976 e il 1978 registrò il suo primo album, "Seven Worlds", che tuttavia non fu pubblicato fino al 1998 dalla Ark 21, in quanto i diritti appartenevano al suo precedente manager.
La reputazione di John son, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80, crebbe a dismisura, grazie ai lavori in studio con artisti come Cat Stevens, Carole King e Christopher Cross, con cui vinse un Grammy nel 1980 per l'album di debutto omonimo.
Uno dei momenti più importanti della sua carriera fu l'apparizione televisiva, nel 1984 sull'emittente PBS, nello show "Austin City Limits". Eric fu visto in tv da Prince che lo raccomandò per la sua etichetta, la Warner Bros Records.
La sussidiaria Warner chiamata Tones mise Johnson sotto contratto, e il risultato fu la pubblicazione, nel 1986, dell'album "Tones".
Wendy e Lisa, dalla band di Prince, cantarono incredibili cori e la canzone "Zap" ebbe la nomination al Grammy come miglior brano rock strumentale.
Eric ottenne anche un considerevole numero di copertine sulle migliori riviste specializzate per chitarristi e la sua carriera giunse a un vero e proprio punto di svolta.
Johnson entrò nel mainstream con l'album "Ah Via Musicom", e brani come "Cliffs Of Dover" riempirono l'etere da migliaia di stazioni radio.
L'album fu multi-platinato, e il brano "Cliffs Of Dover" portò Eric alla vittoria di un Grammy come Miglior Performance Rock Strumentale, di fronte a nomi quali Allman Brothers, Danny Gatton, Rush e Yes. Eric è stato il primo artista in assoluto ad avere tre brani strumentali dallo stesso album nella Top 10.
Passò i successivi tre anni in tour con B.B. King per promuovere "Ah Via Musicom" e trovò il tempo di contribuire agli album di Chet Atkins e Dweezil Zappa.
Uno dei progetti paralleli preferiti di Johnson, oltre alla sua carriera solista e alle numerose apparizioni come guest star, è il trio blues Alien Love Child, con cui ha pubblicato nel 2000 l'album "Live and Beyond", prima uscita discografica per la Favored Nations, l'etichetta di Steve Vai.
Il brano "Rain" ottenne la nomina al Grammy come Miglior Peformance Pop Strumentale.
Il 2002 ha visto la pubblicazione dell'albume "Souvenir", contenente una collezione di 12 demo inediti, outtakes e brani live che attraversano tutta la sua carriera, ed è disponibile tramite il sito www.ericjohnson.com o ai suoi show.
Nel 2004 Eric ha fatto una gradita sorpresa ai suoi fan con un tour-solo in versione acustica, in cui ha dimostrato tutta la sua abilità, oltre cha alla chitarra, anche al piano.
Ha anche ricevuto l'onore, dalla Martin, della dedica di una chitarra signature su sue specifiche; quest'estate è stato poi invitato da Eric Clapton al Crossroad Guitar Festival.
Eternamente favorito agli "Austin Music Awards", Johnson e i membri della sua band hanno vinto un'incredibile numero di premi per il periodo 2004-2005: Eric è stato Musicista dell'Anno, Miglior Chitarrista Elettrico e Miglior Chitarrista Acustico, e si è piazzato molto bene come cantante, tastierista e scrittore; Chris Marsh è stato nominato come Miglior Bassista e Tommy Taylor ha vinto nella categoria Miglior Batterista.L'uscita di "Bloom" e il successivo tour sono stati il punto focale della carriera di Eric per il 2005, ma come dimenticare l'infuocata performance di Gennaio al NAMM Show, in California, per celebrare l'uscita del suo nuovo modello Fender Signature?




Le ultime parole famose:
"La televisione non potra' reggere il mercato per piu' di sei mesi. La gente si stanchera' subito di passare le serate a guardare dentro a una scatola di legno". (Darryl F. Zanuck, Presidente della 20th Century Fox, 1946)

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