mercoledì 16 novembre 2022

Steve Hackett in concerto a Torino, 15 novembre 2022


Genesis, febbraio 1974 (Palasport-tour di “Selling England By The Pound”), la Steve Hackett band nel maggio 2019 (Teatro Colosseo - “Genesis Revisited Tour”) e ancora una volta Hackett & Friends al Colosseo, il 15 febbraio 2022, per una proposizione in toto di “Foxtrot” e molto altro.

Il mio percorso musicale e affettivo, il mio parallelismo con il mondo dei Genesis, approda spesso nel capoluogo piemontese, anche se sono tante le volte in cui, nel nuovo millennio, ho incrociato e interagito con Hackett.

Proverò a raccontare quanto accaduto proprio ieri, secondo la mia percezione delle cose, ancora “carico” per il piacere provato - fisico e spirituale - un godimento unico che solo certa musica riesce a regalarmi e che non sono certo di riuscire a far comprendere.

Difficile rimanere neutrali e fornire elementi tecnici obbiettivi, perché l’emozione provata, in questo caso, ha superato le aspettative e ha permesso di lasciare alle spalle, almeno per il tempo del lungo concerto, ogni tipo di preoccupazione: santa musica!

Ma a giudicare dalla reazione del pubblico, che ha occupato la poltrone in ogni posizione possibile, posso dire con certezza che il mio giudizio carico di elettricità positiva sarà condiviso dai presenti che, occorre dirlo, erano tutto fuorché giovani. Eppure, entusiasmo alle stelle e frammenti di brani cantati da una cospicua parte di audience, quella che sicuramente ha sentito la musica dei Genesis centinaia di volte e conosce a memoria ogni singolo passaggio.

La mia serata inizia però un paio di ore prima del concerto quando, assieme ad altre quattro persone, vengo ricevuto da Steve e consorte nel suo camerino: foto di rito, qualche chiacchiera e un’intervista che non potrò proporre perché… mai registrata! L’emozione a volte fa brutti scherzi! 

Mi racconta dei progetti futuri, della mancanza di nuove generazioni ai concerti e finiamo per parlare del sesto Genesis, Richard Macphail, con cui avevamo condiviso il palco una decina di anni fa per una lunga intervista genovese: la semplicità e l’umiltà contribuiscono ad incrementare la caratura di questo musicista divenuto ormai mitico.

Quando ritorno in teatro la gente inizia ad arrivare, sino alla certificazione del sold out.

Alle 21 in punto si inizia, secondo una scaletta che mi è già nota, grazie a Steve.

Di fatto lo spettacolo prevede una netta dicotomia tra il lavoro in “solo” di Hackett e quello pieno dei Genesis, come dimostrato dalla set list a seguire, il tutto separato da un intervallo di venti minuti.

Tre dei brani della prima sezione sono estrapolati da “Voyage of the Acolyte”, il primo album da solista di Steve Hackett, pubblicato nel 1975, quando l'autore era ancora chitarrista dei Genesis. Si tratta di “Ace of wands”, “A Tower Struck Down” e “Shadow of the Hierophant”.

A completamento “Spectral Mornings” e “Every Day”, tratti da “Spectral Mornings”, l’album uscito nel 1979, il terzo pubblicato come solista ed il secondo dopo l'uscita dai Genesis.

E ancora “Camino Royale”, da “Highly Strung”, disco uscito nel 1982, il sesto pubblicato come solista.

Ma c’è spazio anche per il nuovo album “Surrender of the Silence”, rappresentato da “Devil’s Cathedral”.

Nessuna sbavatura, performance tecnicamente ineccepibile, con un Hackett in piena forma supportato da una band coesa e preparatissima; la sezione ritmica ci regala anche un paio di assoli, con il bassista Jonas Reingold e il batterista Craig Blundell (nel corso dell’ultimo bis).

Niente di nuovo da questo punto di vista, un gruppo che accompagna Steve da anni, affiato e competente.

E arriva la sosta, minuti preziosi per la ricarica dei musicisti, ma non troppo amata dal pubblico che, in questo caso, preferisce il concetto di “senza soluzione di continuità”.

Si ricomincia con la parte più attesa, la riproposizione di un album storico per il mondo del rock progressivo, quel “Foxtrot” pubblicato nel 1972, quarto album in studio dei Genesis.

Tutti i brani vengono proposti secondo lo schema originale, mentre le voci del pubblico, nemmeno tanto sommessamente, si uniscono ai protagonisti sul palco.

Emozioni a gogo e una proposta perfetta che sollecita memoria e ricordi, miscelando la musica ai sentimenti più disparati.

Una citazione particolare per “Supper’s Ready”, la lunga e impareggiabile suite di 22 minuti che ci ha ricordato, se ce ne fosse stato bisogno, il perché i giovani dell’epoca si innamorarono della musica del gruppo di Gabriel & C.

Si arriva all’epilogo ma ci attende il bis, due “pezzoni” che accendono maggiormente l’eccitazione dei presenti: “Firth of Fifth” (da “Selling England by the Pound”1973) e “Los Endos” (da “A Trick of the Tail”, il settimo album in studio, il primo registrato dopo l'uscita dal gruppo di Peter Gabriel).

L’apoteosi!

Tutti in piedi dopo l’ultima nota per un lungo e appassionato applauso.

La serata perfetta, almeno per me.

Ascoltare la musica dei Genesis dal vivo non è poi così complicato, giacché esistono numerose e validissime tribute band nostrane e in giro per il mondo, ma avere davanti chi ha realmente contribuito all’evoluzione del rock, inventando ciò che prima non esisteva, costituisce privilegio unico.

Siamo ormai certi che non ci saranno mai più reunion, gli anni passano, le motivazioni vengono a mancare e la salute viene minata dal tempo che scorre senza chiederci se siamo d’accordo; avere la possibilità di riascoltare direttamente da un palco un sound così particolare da un ensemble che contiene uno dei protagonisti originali è la miglior garanzia di fedeltà, e così Hackett diventa il marchio della qualità dei Genesis, una certificazione che non può essere messa in discussione.

E allora non resta che augurare lunga, lunghissima vita a Steve Hackett, mentre il suo tour italiano prosegue con la data milanese.

A seguire un medley di scarsa qualità video ma di discreto audio.

Un grazie al mio “collega” di tante avventure musicali Mauro Selis - che mi ha aiutato con la registrazione video - e a Enrico Rolandi, grande fotografo che ancora una volta mi ha fornito immagini preziose.




Set List