Un po’ di tempo fa mi è capitato di conoscere, per ragioni professionali, un inglese di nascita, ma cittadino del mondo, forse per motivi di lavoro, forse per natura, forse per entrambe le cose. In realtà lo vidi la prima volta qualche anno prima, e con cadenza annuale l’ho ritrovato, ma non avevo mai avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere al di fuori dell’argomento lavorativo.
In questa occasione,
partendo dal rigore con cui l’America” tratta l’argomento "safety on
job", siamo arrivati a discutere delle incongruenze e delle debolezze
della nostra società, e lui mi ha regalato l’immagine della sua giovinezza
londinese, quando era un “must” avere il coltello in tasca, dalle sue parti.
Associando la picture
anticonformista di questo professionista alle battaglie inglesi tra Mods e Rokers, tipiche
degli anni ‘60, mi è venuto spontaneo chiedergli se avesse vissuto qualche
importante evento musicale.
Avrebbe potuto
raccontarmi dettagli dei concerti di Genesis e Pink
Floyd, ma il primo pensiero che ha avuto, e che di getto mi ha lanciato
addosso, è da vero album dei ricordi: l’ incontro, in un pub,
con Pete Townshend, leader dei The Who.
Siamo entrati
immediatamente in sintonia e alla fine della giornata ci siamo lasciati con un
proposito: due giga di mp3 in cambio del racconto di quel giorno.
Dopo quattro giorni mi è arrivata la mail con il materiale, vale a dire il breve aneddoto, la foto del pub, la casa di Pete, la birra…
Dopo quattro giorni mi è arrivata la mail con il materiale, vale a dire il breve aneddoto, la foto del pub, la casa di Pete, la birra…
Lo propongo, con un
pò di nostalgia.
“Era il 1976 ed
ero studente a Londra.
Lavoravo come barman
part time in un pub che si chiama “The Barmy Arms", sulle rive del
Tamigi, a Twickenham.
A quell’epoca, Pete Townshend aveva la casa affianco al pub.
Era noto a tutti
quando lui era a casa, perché aveva una Mercedes limousine color “vino rosso”... impossibile non notarla! All’interno della
macchina erano installati grandi altoparlanti.
Un giorno, verso le 12, arrivò il primo
cliente e… era Pete, con un amico.
Io gli dissi: ”Ciao Pete, lo sai che sei uno dei miei eroi?!”
Lui rispose:
”Mezza
Guinnes” .Io gli dissi: ”Ciao Pete, lo sai che sei uno dei miei eroi?!”
Io gli servii la sua
mezza Guinnes e gli dissi: ”Salute Pete!” E fu la fine
dell’incontro.
Non un grande
avvenimento quindi, ma incancellabile dalla memoria del giovane barman!
E anche io, che
ancora adesso direi:"Ciao
Pete, lo sai che sei uno dei miei eroi?!", ci ho fantasticato su.
"Behind Blue Eyes" in versione acustica.
Citazione del giorno:
"Il Rock'n'Roll non
eliminerà i tuoi problemi, ma ti farà venire come la voglia di ballarci attorno" (Pete
Townshend)
1 commento:
Bellissima questa versione..non la conosceevo..personalmente la preferisco alla versione cantata da Daltrey.Dopo Endless Wire � indubbio che c'� stata una riscoperta dei Who..tanto che ora,radio e televisione propongono molto spesso i loro grandi hits..per il piacere di chi come me non sentiva "Baba O'Riley" da una vita
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