venerdì 27 gennaio 2017

Spirituality: intervista a Juri Camisasca


"Spirituality" è lo straordinario frutto della ricerca di un "totalmente altro" nel campo della musica e della consapevolezza spirituale. Ne sono autori, creatori e interpreti Juri Camisasca e Rosario Di Bella.
La loro indagine intende favorire il dialogo fra varie forme di spiritualità e fra religioni diverse, muovendosi fra le culture, le antiche conoscenze e l’Assoluto,coniugando un messaggio musicale senza precedenti. 
Oltre le barriere dei credo e dei dogmi, delle etnie e dei territori geografici, della mente e della ragione, “Spirituality” è il battito di un cuore, uguale ovunque nel tempo e nello spazio (dal comunicato stampa).


Ho provato a porre qualche domanda a Juri Camisasca che, gentilmente, ha soddisfatto le mie curiosità.

L'INTERVISTA

Vorrei partire dalla sicura sintonia esistente tra Juri Camisasca e Rosario Di Bella: come e in quale occasione nasce la vostra collaborazione?

Rosario aveva manifestato il desiderio di fare qualcosa insieme. Inizialmente pensavamo solo a delle performance live, poi è nato tutto il resto. Il CD è il risultato naturale di una collaborazione pacifica.

Il culmine del vostro connubio è il progetto “Spirituality”, album di fresca uscita: possibile raccontarne l’anima, l’idea basica, il messaggio?

Il titolo dice tutto: Spirituality è un invito a riscoprire i veri valori della vita,  valori che allo stato attuale sembrano alquanto appannati. Troppa negatività, troppa violenza, troppo egoismo; mancanza di rispetto e superficialità sono sul trono di questa esistenza. È assolutamente necessaria una inversione di rotta. Dobbiamo camminare verso le sorgenti dell'Essere, se non vogliamo sprecare questa grande opportunità di appartenere al regno umano.
       
Che cosa contiene il disco dal punto di vista meramente musicale? Possibile ricondurlo a caselle di genere conosciute?

Credo che il Cd rappresenti una sorta di fusione di mondi musicali molto diversi, ed è per questo che a mio avviso risulta interessante. Io sono impregnato di quelle atmosfere che hanno reso mitici gli anni ‘70, da Terry Riley ai Popol Vuh, dagli Ash RaTempel ai gruppi di quel movimento rock che ha veramente fatto la storia della musica, e credoche un buon orecchio questo lo percepisca in pieno. Rosario dal canto suoha interagito con il suo mondo musicale. Nessuno dei due ha mai ostacolato l'altro; ci sono state grande apertura e disponibilità nell'accogliere le reciproche idee.

Parlare di spiritualità, in questi giorni oscuri, sembra da un lato utopistico e dall’altro l’unica via per trovare un po’ di pace, e per indicare una possibile via verso il cambiamento: avresti mai pensato che, dopo il fervore sociale degli anni ’70, saremmo caduti così in basso? E’ ancora possibile la centralità della musica nel processo di miglioramento delle esistenze?

Diciamo che all'orrido non c'è mai fine. No, non immaginavo una simile caduta. Il problema è comunque molto complesso e non è questa la sede adatta per affrontare un argomento di simile portata. Mi fermo solo alla considerazione del fatto musicale: di talenti ce ne sono tanti, quello che manca è il desiderio di mettersi al servizio della musica; questa viene usata solo come mezzo per realizzare i sogni della propria vanità. Il risultato è che ci sono tante  produzioni perfette, ma artisticamente insignificanti.  
     
Musica e parole… si riescono a passare messaggi importanti senza l’utilizzo delle liriche?

Sicuramente! Ascolta un raga di Ravi Shankar e poi vedrai... Il suono colpisce i centri interiori senza essere filtrato dallo strumento della ragione. È pur vero che una poesia di Tagore o di Kabir penetra nelle zone più profonde dell'intimo senza l'utilizzo del suono. Comunque, per quanto riguarda l'arte non mi va di fare distinzioni o classifiche, ogni ramo artistico ha la sua importanza. Il Mosè di Michelangelo mi rapisce quanto il Cristo del Velasquez, e un capolavoro di Buñuel o di Hitchcock mi lasciano senza fiato quanto "La  Montagna incantata" di Thomas Mann. Dobbiamo però sottolineare il fatto che nei grandi testi sacri il suono (vibrazione) è visto come l'origine della creazione. Nell'Induismo la sillaba "OM" è l'equivalente del "Verbo" di cui ci parla San Giovanni nel Prologo del suo Vangelo. Ecco perché la musica si colloca in una posizione più sottile rispetto alle altre arti. Bada bene, non dico che è superiore, dico solo che è una forma di espressione più rarefatta. 

Che cosa accade in genere nei vostri live? Che tipo di interazione riuscite a realizzare con il pubblico?

Ti ringrazio per questa domanda, perché mi dà l'occasione di dire ciò che più mi gratifica nel contesto di quest'operazione. Il concerto Spirituality è un bagno di energie positive. E alla fine di ogni performance le persone si avvicinano per ringraziarci con gli occhi pieni di gioia e di gratitudine. È questo genere di feedback che mi dà ancora la forza di salire su un palco. Quest'avventura la sto vivendo come una sorta di missione. Quello che ti sto dicendo può sembrare un'esagerazione, una forzatura autoreferenziale, ma è la verità. Ho solo voglia di dare… di comunicare uno stato dell'anima che è fatto di serenità e di quiete.


E’ iniziato lo “Spirituality Tour” che proseguirà nel corso del 2017: come è andata la prima tappa e su cosa si basa l’intero progetto live?

Il debutto a Roma è andato benissimo. C'è stata la partecipazione di un grande sitarista, Oscar Bonelli, col quale abbiamo eseguito un mantra della tradizione vedica. Il risultato è stato davvero emozionante. Ecco, una caratteristica dei nostri live è che diamo spazio all'improvvisazione. L'incontro con Oscar è avvenuto un'ora prima dell'inizio del concerto. A volte è un rischio fare cose del genere, ma si sa che basta anche un solo sguardo per capire a quale famiglia appartieni.



Domanda d’obbligo: qual è il tuo giudizio sullo stato attuale della musica italiana?

Su questo punto credo di averti già detto qualcosa in precedenza. Ora però voglio darti una risposta più energica. Lo stato attuale della musica italiana è pietoso. Questi reality stanno rovinando la creatività, l'inventiva e la personalità artistica. Tutti i giovani, e ce ne sono di bravi, vengono incapsulati all'interno di un cliché. Se non canti come Amy Winehouse, come Sting, o Whitney Houston (ora la più gettonata sembra sia Adele) non hai speranza.
 Credo che Bob Dylan non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione in questi cosiddetti talent. 

Un nome - tanto per suscitare una reazione -, Franco Battiato, che ho visto in una fotografia alle vostre spalle, durante un soundcheck: che cosa rappresenta per te?

L'amico di una vita.

Uno sguardo al futuro: è troppo presto per buttare lo sguardo oltre il disco e il tour di “Spirituality”?

In primavera uscirà "Evoluzione Interiore" in doppio vinile e doppio CD. Si tratta degli ultimi due "live" che feci negli anni ’70, rispettivamente nel Teatrino della Villa Reale di Monza e alla Comuna Baires di Milano. Dopodiché mi ritirai a vita claustrale.
 Sono performance di improvvisazioni per Harmonium, voce e oboe. Erano i miei primi tentativi di proporre musica meditativa. Furono registrati con un walkman, ma ho dato il mio consenso alla pubblicazione perché si tratta di una testimonianza molto importante. Inoltre sono molto indietro con dei lavori di pittura che mi sono stati commissionati tempo fa; dovrò quindi impegnarmi seriamente per portarli a termine. A proposito, non so se lo sai ma, oltre che di musica, mi occupo anche di iconografia…

Prossimo concerto, a Giarre (CT), il 14 Febbraio


JURI CAMISASCA
La sua voce legata all’Assoluto, Juri Camisasca la fa sentire presto, con un album d’avanguardia, "La finestra dentro", prodotto nel 1974 da Franco Battiato, colpito dalla sua vertigine umana, viscerale e oltre le regole. In quegli anni Juri avrebbe potuto dare molto sul versante del lirismo e della sperimentazione vocale, come aveva fatto Tim Buckley autodistruggendosi; decide invece di guardare alla sua voce interiore e compie un passo fondamentale, scegliendo per undici anni la vita monastica. La abbandona nel 1987, quando lo troviamo a fianco di Franco Battiato nell'opera lirica "Genesi". L’anno dopo pubblica "Te Deum", album di canti gregoriani da lui rivisitati, cui segue nel 1990 "il Carmelo di Echt" e nel 1999 "Arcano enigma", con la collaborazione di Battiato e dei Bluvertigo. Nel 2003 partecipa al primo film di Battiato “Perdutoamor" come narratore della lezione di tantra. Nel 2005 recita nel secondo film di Battiato, "Musikanten" e nel 2007 nel terzo "Niente è come sembra". Il Maggio 2016 l’album e il progetto "Spirituality" segnano un ritorno discografico, in binomio con Rosario Di Bella, destinato a lasciare il segno nel novero di una musica colta che si esprime in un universo di grazia e poesia cosmica. Come si disse un tempo, creando “la più alta rassomiglianza naturale dell’attività di Dio”.

Per tutta la programmazione dello "Spirituality Tour 2017" il progetto gode del patrocinio del Comitato Italiano Nazionale Fair Play, che si adopera per promuovere codici di Etica Sociale. 

Fiorella Nozzetti e Maurizio Baiata
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