giovedì 7 febbraio 2013

Araba Fenice-Entra nel Tempio


Articolo apparso sul numero 2 di MAT2020 (www.mat2020.com)
Dopo due anni e mezzo di silenzio discografico tornano gli Araba Fenice, band romagnola a cui mi sono accostato, tempo fa, in modo curioso, prima che avvenisse il debutto discografico.
Il passaparola di questi tempi può essere un’efficacie pubblicità, e quando chi consiglia l’ascolto è persona musicalmente fidata il “lasciarsi andare” sembra un modo di agire ragionevole.
Lune a Mezzanotte” mi aveva stupito, per freschezza e originalità, contenendo inoltre qualche tormentone di quelli tosti, che non ti levi dalla mente per settimane e ne sei ben felice.
La nuova proposta si chiama “ENTRA NEL TEMPIO”, un album che conferma la qualità di questi giovani che hanno la fortuna - o capacità - di essere in continua fase live, e ciò alla lunga potrà fare la differenza.
La comparazione con il disco precedente fa emergere una logica maturazione che si manifesta con la padronanza assoluta del mix musica/lirica, che porta all’elaborazione di 11 inediti e 2 cover.
Un tempo definii la loro musica folk rock, etichetta che mi pare ancora sufficientemente adatta a  fornire indicazioni al potenziale lettore.
Strumentazione elettroacustica, con impegno etnico (bouzouki, tin whistle, kazoo, dobro, mandolino, ukulele, banjo) abbinato ad uno più tradizionale, il tutto al servizio di testi in bilico tra sentimenti e sociale.
Ecco… quando immagino “L’araba…” itinerante, faccio fatica ad abbinarla ad un grande evento, ad un palco “adulto”, ad atteggiamenti “nobili” per grazia ricevuta, perché ciò che si percepisce è il contatto con la gente, la semplicità, il bisogno dello scambio continuo con chi… conosce già le tue canzoni e le canta con te, prima di te. Intendiamoci, non sto parlando di “complesso da balera”, ma di talenti consolidati, pieni di contenuti e di sani principi, valori che riescono a trattenere nella loro musica e a rilasciare ad ogni ascolto, anche attraverso un CD. Magia della musica.
Nelle loro storie e melodie c’è un po’ di noi… impossibile non aver vissuto certi attimi descritti, e tutto ciò fa cadere quasi sempre un velo di tristezza, perché certe storie, vissute oggi o quarant’anni fa, hanno sempre lo stesso sapore…

…dolce sentimento che scavi dentro me, nel passato e nel percorso che ho,  come un vecchio film lo riguardo un po’ e mi commuovo come sai… però adesso vai via, perché non riesco più a trattenere il pianto nemica amica mia, e ti richiamerò se voglia poi ne avrò, di farmi un po’ cullare… AMICA NOSTALGIA…




Lo scambio di battute…

Sono passati un paio di anni dall’uscita di “Lune a Mezzanotte”. Che tipo di bilancio potete fare dell’album ?

L’album ci ha dato molte soddisfazioni, non tanto di vendite (oggi giorno è  difficile vendere molti dischi), ma dal punto di vista del pubblico. La gente canta i brani insieme a noi, a volte anche al nostro posto! Sicuramente ci sono brani che rimangono più impressi e altri meno, ma nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti.
 
Come e quanto siete maturati, musicalmente parlando, tra un disco e l’altro?

Beh, sicuramente il fatto di essere di qualche anno più “vecchi” e di aver fatto tanti live ci ha fatto crescere, oltre che dal punto di vista musicale  anche come persone. sicuramente siamo molto più coscienti di quello che siamo e di quello che facciamo. Abbiamo avuto la fortuna di poterci comprare una buona strumentazione quindi anche per questo il suono è migliorato; crediamo di essere migliorati anche da un punto di vista professionale, mentre qualche anno fa eravamo praticamente all’inizio e i concerti, in alcune occasioni, andavano un pò a singhiozzo; oggi i live scivolano via più fluidi e riusciamo a cavarcela anche nelle situazioni più difficili! Musicalmente parlando ognuno ha continuato il suo percorso di studio del proprio strumento, sperimentando  in sala prove, in studio e nei live. Un pò di maturazione era auspicabile e inevitabile! Comunque … aspettiamo i pareri della gente.

Quali sono le differenze sostanziali tra ”Lune…”  e “Entra nel Tempio?”.

Mentre “Lune a mezzanotte” era un disco prettamente acustico e molto folk, “Entra nel tempio” è venuto fuori molto più energico e,  in alcuni brani, molto rock, non mancano comunque le ballate e i brani folk. Sicuramente è un disco molto più maturo rispetto al primo specialmente dal punto di vista musicale. Nelle tematiche invece siamo abbastanza fermi sulle nostre idee, come in “Lune a mezzanotte” abbiamo spaziato dall’amore all’impegno sociale, fino ad arrivare  al brano più intimo, riflessivo e introspettivo.

Siete al secondo album e quindi avete una certa esperienza di “registrazione”. Quali sono le maggiori soddisfazioni  della fase “studio” e quali della fase “live”?

Ci piace molto stare in studio, fare e rifare le parti cercando di essere il più precisi possibile; la cosa bella è che si possono inserire nel brano sonorità che normalmente nel live non si hanno. In “Entra nel tempio” per esempio, a differenza di “Lune..”,  ci sono parecchie collaborazioni con amici musicisti, alcune anche molto particolari. come per esempio la Gaita galiziana in “Oasi”, l’organetto in “Orchidea”, poi ci sono pianoforti, percussioni, sintetizzatori e degli stupendi cori! Ovviamente nel live queste sonorità non le abbiamo, visto che siamo solo quattro, ma siamo riusciti a dare una forza e un impatto ai brani davvero notevole, e di questo siamo molto contenti .

”La realtà è quello che tu vuoi diventare”: speranza o certezza?

ARABA: purtroppo  solamente speranza! Ma almeno quella e’ ancora molto viva. Se tutti  ci mettessimo in testa che siamo noi i primi a dover cambiare  per migliorare le cose, non avremmo una società cosi mal ridotta, figlia del cinismo, della fretta e dell'arrivismo. Nel frattempo noi rimaniamo con “ La  Voglia Di Ingenuita’ E Carezze
"Lune  a Mezzanotte” è disponibile anche su “Itunes
… ma è disponibile anche in tutti gli altri digital music store mondiali oltre che su