venerdì 10 luglio 2009

Wet Willie


Fra i tanti gruppi che negli anni '70, sull'onda del riflusso, celebrarono lo sposalizio fra il blues-rock e le jam dei primi gruppi hard, i Wet Willie si distinsero fin dall'inizio per un cipiglio più vibrante, per il mordente feroce, la carica aggressiva, e soprattutto per il viscerale taglio rhythm and blues (mediato dal più cruento Otis Redding). D'altronde il gruppo (cinque maschi e due femmine da Mobile, Alabama) poteva contare sul miglior cantante del Sud, Jimmy Hall, incrocio di razza fra rocker e soul-man, e sul chitarrista quasi heavy Ricky Hirsch.
Red Hot Chicken, su Wet Willie I (Capricorn, 1972) il gospel a ritmo reggae Keep On Smilin', su Keep On Smilin' (1974), l'hard-rock soul Dixie Rock, su Dixie Rock (1975), Everything That 'Cha Do, su The Wetter The Better (1976), Street Corner Serenade, su Manorisms (Epic, 1978), Weekend su Which One's Willie (Epic, 1979), segnano un progressivo allontanamento dal country-boogie degli Allman Brothers.
La loro originale sintesi di hard-rock, soul, e gospel, rappresenta un coriaceo contributo al progresso del rock.

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