lunedì 15 settembre 2025

Il 15 settembre 2004 ci lasciava Johnny Ramone


Il 15 settembre 2004 moriva a Los Angeles Johnny Ramone, l'uomo che contribuì a costruire il punk rock, mattone su mattone, nota dopo nota. Aveva 55 anni e da tempo combatteva la sua battaglia personale contro il cancro alla prostata. Con la sua scomparsa, se ne andò il terzo membro fondatore di una band che cambiò la musica per sempre.

Mentre i riflettori spesso erano puntati sul carisma di Joey Ramone o sulla follia di Dee Dee, Johnny era la forza motrice, il martello che batteva il tempo. Il suo stile chitarristico era tanto semplice quanto rivoluzionario: una raffica incessante di accordi in "downstroke", suonati con una velocità e una precisione maniacale. Non c'erano assoli, non c'erano fronzoli inutili. Il suo era un muro di suono compatto, un'onda d'urto che ha definito l'estetica del punk.

Johnny non era un virtuoso, ma non ne aveva bisogno. La sua tecnica era funzionale a un unico scopo: creare un'energia viscerale, cruda e implacabile. Ascoltare canzoni come "Blitzkrieg Bop" o "I Wanna Be Sedated" significa captare la sua chitarra che macina senza sosta, spingendo il brano in avanti come un treno merci impazzito. Era la disciplina, la coerenza e la brutalità sonora del punk, il suo cuore pulsante.

Johnny non era solo un musicista; era l'anima e la mente manageriale dei Ramones. Rigido, testardo e con una visione chiara, era lui a tenere saldamente le redini della band, assicurandosi che il loro sound rimanesse fedele alle origini. Le sue posizioni politiche, apertamente conservatrici, lo distinguevano dal resto della scena punk, rendendolo una figura ancora più complessa e controversa, ma sempre autentica.

La sua scomparsa, a soli tre anni di distanza da quella di Joey e due da quella di Dee Dee, segnò la fine di un'epoca. Con la morte di Johnny Ramone, il trio che creò il sound originale scomparve. Ci rimane il loro inestimabile lascito: canzoni da tre minuti che hanno ispirato generazioni di musicisti a prendere in mano una chitarra, a scordarsi le regole e a suonare il rock'n'roll per il puro piacere di farlo. La sua musica continua a vivere in ogni accordo, in ogni pogo, in ogni giovane band che suona con il cuore in mano.