lunedì 3 giugno 2024

Intervista a Viola Nocenzi in occasione dell'uscita del suo libro "POESIE DA PARATI"


Viola Nocenzi è un’amica, il che potrebbe far pensare a qualche elogio forzato. Mi importa poco, perché ho una concezione così alta dell’immagine di Viola che scrivo di getto, ritrovando nel suo libro di poesie appena uscito ciò che ho captato da lontano in questi anni di frequentazione virtuale.

Viola è unica, possiede svariati talenti nell’ampio campo artistico, anche se immagino che ancora oggi in tanti si approcceranno a lei con la solita frase: “Ma tu sei la figlia di…”. Da esserne orgogliosi, certamente, ma poi ognuno prosegue con le proprie gambe, se si ha energia sufficiente, e Viola di “carburante” ne possiede in una misura indefinibile, di una qualità sopraffina, che le permette di cambiare registro a piacimento, abbinando ad ogni sua skill un alto tasso di genuinità.

L’ultimo risvolto tangibile si chiama POESIE DA PARATI, un libro di poesie di cui si possono apprendere i dettagli ufficiali cliccando sul link a fine articolo.

Ma chi legge poesie? Chi scrive poesie? Chi compra libri di poesie?

Non credo sia questo il dilemma che Viola si possa esser posta prima di rovesciare su carta i suoi pensieri, giacché chi decide di cimentarsi in una delle tante rappresentazioni dell’arte segue in primis un’esigenza interna, un richiamo che nasce dall’Io più profondo, e che solo successivamente diventa materia da condividere: perché tenere la bellezza in un cassetto?

Ci si ritrova al cospetto di un evento naturale, di un attimo di vita vissuta, di una riflessione e nasce spontanea la voglia di immortalare quel momento, seguendo l’istinto, senza neanche pensare, e ciò che si crea rimbalza e tocca miriadi di punti, esaltando il potere trasformativo dell’arte.

E sognando - e avendo dalla nostra un po’ di fortuna -, si compirà il miracolo e l’ipotetica tela da pittore si riempirà prendendo, forse, una forma inaspettata, basterà solo avere la pazienza di attendere e qualcosa di magico accadrà.

Ho posto qualche domanda e Viola… le sue risposte a seguire sono impreziosite da alcune delle sue poesie, tre, tra quelle che maggiormente mi hanno colpito!

 

È appena uscito il tuo libro di poesie ‘POESIE DA PARATI’: puoi presentarlo ai lettori?

“Poesie da parati” è il mio manifesto dell'essenziale, un atto poetico creativo intimo, impertinente, sfrenato, materico e spirituale. È "la raccolta di ciò che sono, una balsamica Giovanna D'Arco con i draghi in bocca". Quasi 200 poesie come 200 canzoni.

Un libro di poesie non deve necessariamente avere un filo conduttore, ma immaginando che i tuoi scritti siano concentrati creativamente in un ristretto spazio temporale mi sembra plausibile pensare ad un fil rouge che li unisce… mi sbaglio?

Non c'è un filo che unisce queste poesie, se non la drammaturgica ricerca che ho applicato e ampliato nel mio vuoto voluto e custodito, dove ho cercato le poche parole essenza come biglie piene di colori irrinunciabili, che risuonassero in tanti modi e in tutti i modi del mio essere.

Ti ho conosciuta come cantante e autrice di canzoni e ora vedo una svolta, magari solo un percorso parallelo: da dove nasce questa tua voglia di dipingere la vita con liriche poetiche?

Sì, questa è una svolta piena consapevole, che è arrivata prima come natura e poi è stata consapevolizzata come prolungamento cultura natura. Nel luogo dove vivevo nel 2022 ancora non c'era il pianoforte. Ma io avevo un'urgenza, quella di scrivere canzoni. Come faccio da quando ho quattro anni. Così ho deciso di scrivere parole su fogli umili, non come testi di canzoni, senza obbligo metrico, senza la necessità di dimostrare nulla, attraverso figure retoriche o con la ricerca di omologazione nell'appartenenza a un determinato genere letterario.

Ho scritto parole come fossero una melodia e tutti i vuoti e gli spazi sono stati per me armonia e punteggiatura della partitura.


PRIME POESIE

Mi addormento

con le mani

sul foglio

e non voglio

staccarmi.

Come fossero

unghie che ho perso.

Senza pietà

di inchiostro.

Mai sazia.


Mi racconti la differenza, anche tecnica, che esiste tra la scrittura di un testo per musica ed una poesia?

Appunto, la differenza tecnica essenzialmente appartiene alla metrica e all'obbligo quindi di inserimento endecasillabico che si ha quando si scrive su una partitura musicale. Anche la poesia ovviamente ha bisogno della sua influenza ritmica. Ma in questo caso, per la mia poesia che appartiene in qualche modo al filone della poesia contemporanea, ho potuto usare le parole in modo prog, spezzarle mangiarle, accarezzarle, amarle e rielaborarle, senza dover rispettare alcun appoggio metrico musicale, come avrei dovuto altresì fare con un testo.

‘POESIE DA PARATI’ quale esigenza personale segue, conoscendo le tue skills differenziate?

L’esigenza di mostrarmi per tutte le mie strade con tutte le mie complessità, non più solo una faccia da copertina o una voce da quattro ottave, ma nei voli pindarici che la mia natura offre. Parlare di essenza, di rivoluzione, di femminile, di maschile, di spiritualità, di passione, di sociale, di psicologia, d'amore, dell'importanza della memoria. Parlare dei miei maestri ed essere testimonianza di quanto ci sia bisogno di applicare la gratitudine.

 

LA LIVELLA (A TOTÒ) 

Come un sagittario senza freccia.

Come Dylan Dog a pranzo dalla nonna.

Anche un alieno russa.

Ridimensioniamoci.

 

All’interno del libro ci sono contributi esterni, a partire dalla prefazione: me ne parli?

La prefazione di Alessandro Bergonzoni è uno dei motivi fondamentali che rende questo libro a me caro all'anima, al cuore e alla mente. Non è solo la presenza di un genio a rendermi felice, ma di un artista uomo che con il suo esempio incarna quello che proietta e che, con grande umiltà, rielabora costantemente per ognuno di noi. Non poteva scrivere parole più belle di quelle che ha usato per me, ed io le vedo come un sigillo, un viatico di amore. Poi le presenze di Angelo Branduardi, Eugenio Finardi, Giovanni Caccamo, Frida Bollani Magoni e Cosimo Damiano Damato contribuiscono a rendere il tutto un grande abbraccio, un sostegno, un onore e una luce che splende e che si alimenta di giorno in giorno.

Trovarti così immersa in questo ruolo, dopo averti conosciuta essenzialmente come musicista, mi porta a chiederti in quale veste trovi maggiore soddisfazione in questo preciso momento della tua vita.

Non c'è una competizione tra queste due attività, né dentro di me né nella loro essenza. Continuo a scrivere musica e ovviamente a cantare e a insegnare canto, e la poesia la canto, la leggo e la dirigo con la voce. È diventata la spiga di grifone che ogni notte compie un battesimo, "che poi al risveglio il mio nome è un profumo".

Nel comunicato si legge:Viola ha fatto da tempo della poesia la sua attività principale, pubblicando scritti poetici per le più importanti testate giornalistiche italiane.” Ti chiedo, per terminare, quali sono i riscontri che stai ricevendo dalla scrittura, e ancora… ti ritroveremo nella veste di cantautrice o interprete?

I riscontri sono superiori ad ogni tipo di immaginazione. "Poesie da parati" è andato sold out nella sua prima stampa, due giorni dopo l'uscita. E ora mi hanno appena comunicato che sta finendo la seconda ristampa. Tutto questo in soli 20 giorni. Spesso si dice che la poesia non sia commerciale nelle vendite, se paragonata ad altri tipi di generi letterari, forse sto dimostrando che in questo momento in Italia non è esattamente così, e questo ruolo non mi dispiace affatto. Come sempre, come quando è uscito l'album, l'unico mio vero obiettivo era quello di far uscire al di fuori dei limiti del corpo l'essenza anima e attraversare l'arte con una vera sensazione di catarsi. Ci sono riuscita mentre scrivevo: ho provato liberazione conforto e le parole sono diventate "il mio specchio affilato". Il successo delle vendite non era né previsto né tantomeno pensato, ma forse i detti popolari non hanno poi così tanto torto quando dicono che per poter far succedere l'amore non bisogna pensarci!

Sicuramente ci rivedremo in tutte le vesti delle stagioni, che siano cantate, che siano scritte su un pentagramma e cantate, che siano suonate, che siano interpretate che siano dipinte con le parole.

 

SEMPRE 

Poi il dolore passa

come una gomma da cancellare.

Asseta il corpo

in uno scolo di luce.

L’anima scivola.

Ed è Sempre.

 

INFO UTILI

https://mat2020comunicatistampa.blogspot.com/2024/05/viola-nocenzi-poesie-da-parati.html