giovedì 13 luglio 2023

Nel luglio 1973 (6 o 13?) usciva "A Passion Play", il capolavoro controverso dei Jethro Tull

 


AVVERTENZE 

Nelle righe a seguire propongo un commento minimale, con ascolto allegato, di un album storico dei Jethro Tull.

L’intento è quello di rimanere in superficie a favore dei neofiti curiosi, e quindi più che una recensione trattasi di una presentazione, poco utile per gli esperti del genere.


Artista: Jethro Tull

Titolo: A Passion Play

Data di pubblicazione: 13 luglio 1973

Durata: 45:04

Dischi: 1

Tracce: 2

Genere: Rock progressivo

Etichetta: Chrysalis

Registrazione: Morgan Studios di Londra

 

"A Passion Play" è un album concettuale dei Jethro Tull pubblicato il 13 luglio del 1973

Il disco suscitò reazioni contrastanti al momento della sua uscita, ma è diventato nel corso degli anni un'opera significativa nella discografia della band. In questa recensione, esploreremo il contenuto musicale e il concept dell'album.

"A Passion Play" è un'opera ambiziosa e complessa, che sfida le convenzioni musicali del suo tempo. L'album è strutturato come una sorta di dramma teatrale, con diverse sezioni che si susseguono senza soluzione di continuità. La musica dei Jethro Tull in questo caso è un amalgama di rock progressivo, folk, jazz e influenze classiche, creando un'esperienza sonora unica.

L'opera narra della storia di un certo Ronnie Pilgrim il quale, dopo morto, sperimenta il giudizio e l'aldilà, visitando paradiso e inferno, per poi rinascere. È quindi un'unica storia e per questo motivo l'album è stato presentato come un movimento unico. Il racconto, apparentemente banale, nasconde in realtà una miriade di allegorie e allusioni che fanno di A Passion Play il disco più complesso nella storia della band.

L'album si apre con un'introduzione strumentale che crea un'atmosfera misteriosa e teatrale. Da lì, la musica si sviluppa attraverso una serie di movimenti, con cambi di tempo e tonalità che creano una sensazione di progressione e tensione. La voce di Ian Anderson si fa strada attraverso le composizioni con il suo timbro distintivo, offrendo una narrazione intrigante.

The Story of the Hare Who Lost His Spectacles è il pezzo centrale dell'album, molto umoristico con gli animali come protagonisti, recitato (non cantato) da Jeffrey Hammond Hammond, accompagnato da teatro da camera con gruppo e orchestra. Il testo di questo brano non c'entra assolutamente nulla con il resto dell'album e molto probabilmente ha la funzione di sdrammatizzare la seriosità di tutta l'opera nonostante, anche in questo caso (come al solito da parte di Ian Anderson), le allusioni non manchino.

Le liriche di A Passion Play sono dense e criptiche, e richiedono un ascolto attento per cogliere appieno il loro significato. Il concept dell'album ruota attorno a temi come la vita, la morte, la spiritualità e l'esistenzialismo. Le parole di Anderson sono intrise di metafore e immagini poetiche, che aggiungono un elemento di profondità al lavoro complessivo.

Dal punto di vista strumentale, il talento dei membri di Jethro Tull è evidente. Le linee di flauto di Ian Anderson sono virtuose e penetranti, mentre le chitarre di Martin Barre creano solide strutture musicali. Le tastiere di John Evan, unite alla sezione ritmica composta da Jeffrey Hammond al basso e Barriemore Barlow alla batteria, forniscono una solida base che tiene insieme l'intero album.

La complessità musicale e concettuale fanno sì che l’assimilazione dell’album richieda tempo e pazienza per il pieno apprezzamento, e le lunghe trame proposte senza soluzione di continuità potrebbero risultare impegnative per chi cerca melodie immediate e orecchiabili.

Sintetizzo: "A Passion Play" è un album emblematico del periodo di massima sperimentazione dei Jethro Tull. La sua natura articolata e il concept teatrale lo rendono un'opera affascinante, ma che richiede impegno da parte dell'ascoltatore.

 

Tracklist (cliccare sul titolo per ascoltare) 

A Passion Play (Parte 1) - 21:36 (Anderson)

A Passion Play (Parte 2) - 23:31 (Anderson), contenente:

The Story of the Hare Who Lost His Spectacles (Anderson / Hammond / Evan)


 

Formazione: 

Ian Anderson: voce, flauto, chitarra acustica, sassofono

Martin Barre: chitarra elettrica

Jeffrey Hammond: basso, voce narrante in "The Story of the Hare Who Lost His Spectacles"

Barriemore Barlow: batteria

John Evan: tastiere, voce