La settimana dedicata al Festival di Sanremo ha portato le
solite discussioni, questa volta alimentate, anche, da atti clamorosi - se rapportati
a quella che molti definiscono la “sacralità dell’evento” -, azioni che hanno
visto come protagonisti figuri a cui non voglio contribuire nel fare pubblicità,
e che quindi non nominerò.
Né vorrei dare giudizi, perché non potrei dare alcun valore
aggiunto alla discussione e, soprattutto, perché non conosco l’argomento,
avendo passato la settimana di Sanremo ascoltando musica, quella con la M
maiuscola.
Una delle grandi occasioni del periodo in questione, me l’ha
fornita il concerto genovese del Banco del Mutuo
Soccorso, a cui ho avuto la fortuna di assistere in posizione
privilegiata, direttamente dal palco.
Nell’occasione, il fondatore Vittorio
Nocenzi, si è soffermato su svariati argomenti e, nonostante il buon
proposito di non polemizzare, si è giustamente lasciato andare a sottolineature
e commenti su argomenti vari, tra il sociale e il personale.
Tra i tanti topic non poteva mancare il mitico Festival visto
che stava andando in scena in contemporanea, a pochi chilometri di distanza.
Ecco il suo pensiero, sintetizzato in un paio di minuti…