domenica 23 ottobre 2016

CAP e Alvaro Fella + Höstsonaten al teatro Govi di Genova


Un’altra serata di estrema qualità quella proposta dal Teatro Govi di Genova il 22 ottobre, con l’intervento organizzativo della Black Widows Records.
Di scena un bel po’ di storia, con un abbinamento dai discreti contrasti, ma con elementi comuni molto forti, essendo la musica progressiva il leitmotive.
Ad aprire il concerto il Consorzio Acqua Potabile, che ha messo in mostra la felice collaborazione con Alvaro Fella, elemento rappresentativo dei Jumbo (tra pochi giorni protagonisti di una reunion live, a Magenta, con tutti i membri originali).
I CAP nascono nei primi anni ’70, ed è quindi corretto considerarli artisti seminali quando si parla di prog italiano. Di quella antica line up è presente solo Maurizio Venegoni (tastiere e voce), ma tanto basta per poter dare nuova luce ad un progetto costituito dalla sua esperienza e dalla nuova linfa portata in dote da tanti giovani musicisti che contribuiscono oggi alla realizzazione del nuovo lavoro (uscito su CD e vinile per BWR), “Coraggio e Mistero”, lavoro di cui Fella è parte integrante.
Avevo già visto i CAP dal vivo, nel maggio 2014, al FIM genovese, e anche in quella occasione la partecipazione di Fella era stata significativa, nonostante seri problemi fisici, ma anche in quell’occasione era emersa la grinta e la particolare personalità di un musicista che, occorre ricordarlo, ha legami inattaccabili con la città di Genova, avendo avuto la possibilità di anticipare la performance dei Genesis (assieme agli Osanna), nel 1972, al Teatro Alcione.
Palco gremito (nove gli elementi in gioco), con l’aggiunta in un brano dell’ospite a sorpresa, un altro “Jumbo”, Sergio Conte.
Repertorio mischiato, tra passato e presente, ma ciò che contava maggiormente era la misura del sound, affiancata alla soddisfazione del proporre un nuovo disco.
L’importanza delle liriche ha trovato la fermatura del cerchio attraverso trame molto varie, virtuosismi personali e tutti gli stilemi del prog doc.
Coraggio e Mistero…  ci vuole coraggio per continuare a proporre una musica da sogno, che appare a volte come moto di moderni carbonari; ci vuole coraggio per continuare ad usare la propria voce per urlare ciò che siamo stati in tempi che vorremmo tornassero, e non solo per l'aspetto gioventù.
E il mistero sta nei tanti miracoli che si sono moltiplicati, legati alla Musica, validi solo per chi li vive, forse, ma sempre più naturali con il passare del tempo.
Tutto questo mi è parso chiaro, nel corso del concerto, e ci sono stati attimi in cui le caselle della memoria, quelle indicate da Fella in una canzone proposta, mi si sono aperte, e sono entrato ancor più in sintonia con la musica che mi si parava davanti e con gli attori che erano lì per regalarmela.
Il video a seguire, oltre a fornire i nomi della band, permette di riassumere il pensiero appena espresso.


Coraggio e Mistero. Ecco il legame ancora più forte con chi ha il compito di proseguire la serata.
E’ il momento di Höstsonaten, ovvero di uno dei tanti progetti di Fabio Zuffanti.
Zuffanti conosce solo l’azione, il lavoro, il mettere in pratica le idee musicali che sforna a getto continuo. Ma le batoste ogni tanto arrivano e qui subentra il suo… coraggio quello della reazione “pulita”, fatta di moltiplicazione dell’impegno e del coinvolgimento.
Avevo già visto Höstsonaten dal vivo, in altro concerto genovese, ma è stata questa l’occasione per ascoltare in toto il nuovo album Symphony #1: Cupid & Psyche.
Performance strumentale che, oltre alla presenza del geniale Luca Scherani - principale collaboratore di Zuffanti  nel progetto - e del fido drummer Paolo “Paolo” Tixi,  ha visto un gran numero di musicisti “classici” on stage - nove in totale - e la presenza del corpo di danza della Compagnia Teatrale Gli Amici di Jachy, con le coreografie di Paola Grazzi.
Il mistero. Il mistero che si nasconde dietro a idee chiare e spontanee cesellate dal “manipolatore musicale” Scherani, che produce una lievitazione sonora che porta alla assoluta complementarietà di intenti, tra i musicisti ma… non basta: chi ballava davanti a noi non era elemento a sé stante, ma integrato perfettamente, facendo a volte dimenticare che esiste nella realtà netta separazione tra i ruoli, realizzando un tutt’uno che ha messo in scena storia, mitologia e pura cultura, determinata dalla musica e dai sentimenti che LEI, solo LEI sa suscitare in modo così corposo.
Serata emozionante!
Anche in questo caso lascio al video il compito di entrare nei dettagli della formazione on stage,  e di proporre un esempio di ciò che ho provato a sintetizzare con le parole.


Il pubblico c’è stato, ma non certo adeguato alla portata dell’evento. Il tempo inquietante e il derby della Lanterna non hanno certo aiutato, ma per poter godere a lungo della NOSTRA musica live servirebbe maggior impegno e presenza, perché potrebbe arrivare il giorno in cui il coraggio ed il mistero non cosituirebbero più ne spiegazione ne giustificazione. E a quel punto non ci resterebbe che il mea culpa!