venerdì 18 settembre 2015

Barock Project: disponibile il video di "The Longest Sigh"


Ad inizio estate ho descritto in tutti gli spazi possibili “Skyline”, il nuovo album dei Barock Project.
Questo il mio pensiero di quei giorni:


Disco a mio giudizio straordinario, impreziosito da guests importanti (Vittorio De Scalzi e Paul Whitehead), ma non sono i nomi altisonanti che hanno fatto sì che sia stato quello che più ho ascoltato durante l’estate, presente in tutte le mie playlist.
Perché torno a parlarne?
Anche all’interno di un contenitore che giudichiamo perfetto -è il caso di Skyline, secondo il mio gusto personale-, esiste una graduatoria di gradimento, il brano che si ascolta sempre per primo, quando si può scegliere. Non è un giudizio tecnico, ma solo la dimostrazione dell’irrazionalità che ci guida quando decidiamo di fruire di una determinata musica, adatta ad un particolare momento.
Nel caso di Skyline punto il dito su The Longest Sigh, il brano di chiusura, quello che Luca Zabbini, tastierista del gruppo, giudica “… il più prog del disco…”; ma non è la disquisizione sul genere che mi ha condizionato, piuttosto quel suono così genesisiano, quell’atmosfera creata dalle tastiere, difficile da spiegare a parole, che infonde quasi la speranza di un nuovo giorno, disegnando il sole dopo la tempesta, con un tocco vocale che rimane per sempre, galleggiante sui tempi composti creati ad hoc.
Ora il brano è ascoltabile/guardabile/leggibile online, e la sola cosa che si può fare è condividere tanta bellezza, e capire se quell’irrazionalità di cui scrivevo poc’anzi tocchi solo me o sia elemento contagioso.
Buon ascolto/visione/lettura!