venerdì 28 agosto 2015

Suoni e Colori a Sassello



Fotografia di Stefano Mantello

L’occasione musicale, il 27 agosto, è la mostra personale dell’artista Alessandro Sala, ma Roberto Tiranti è di casa a Sassello, paese dell’entroterra savonese in cui è da sempre importante il turismo estivo.
Il concerto a cui ho assistito, realizzato in collaborazione con il Comune di Sassello e La Cantina dei Frati, è una replica ravvicinata, temporalmente parlando, per molti partecipanti, ma gli artisti presenti sul palco hanno una certa dimestichezza nel muoversi in gruppo, essendo un pool di amici che abbinano l’arte musicale al divertimento, un binomio che non dovrebbe mai mancare quando la passione è comune.


E lo spirito appena descritto si è palesato completamente nella piazzetta che ha ospitato il super team, una location occupata dall’audience in ogni minimo spazio.

Fotografia catturata in rete

Elenco in ordine sparso i protagonisti, senza sottolineare il loro spaventoso curriculum, anche se non sono certo che sia chiara per tutti la loro storia, ma una ricerca su Google, come ha suggerito De Scalzi, potrà chiarire le idee: Aldo De Scalzi, Roberto Tiranti, Massimo Ben Trigona, Luca Cresta, Andrea Maddalone, Lorenzo Ottonello e Danilo Madonia; ospiti Mauro Culotta e Jenny Costa.
Il tutto coordinato da un tecnico di lungo corso, Enzo Albertazzi, anche lui giocatore in casa.
Con le incredibili pitture di Alessandro Sala a fare da sfondo al palco gremito, inizia una performance che durerà un paio di ore e che vedrà proporre, oltre ad alcuni brani del nuovo album di Tiranti, molteplici must di artisti che hanno fatto la storia della musica… vado a memoria: Bee Gees, Stevie Wonder, Alan Parsons, Louis Armstrong, Queen, Jimi Hendrix e Supertramp.
L’angolo “guest” permette un excursus sul mondo di  Eric Clapton, con gli assoli di Mauro Culotta su “Cocain”.
Particolarmente toccante ed efficace la presenza di Jenny Costa, coreografa della canzone in LIS, Lingua dei Segni Italiana: la sua partecipazione attiva, anch’essa documentata nel video a seguire, ha dato valore aggiunto alla serata.
Il clima è cameratesco, volutamente “leggero”, e questo permette una discreta interazione con il pubblico. Se le doti e le competenze musicali dei presenti sono facilmente documentabili, per alcuni -i partecipanti casuali- può essere stata una sorpresa trovare due mattatori da palco come De Scalzi e Tiranti, e anche questo è elemento che fa la differenza.
L’immagine che creano è quella della situazione soft, dove tutto potrebbe andare bene visto che “si è in famiglia”, ma l’adattabilità e l’improvvisazione, stati richiesti in questi casi, evidenziano un’enorme professionalità e talento, fattori che permettono di giostrare su diversi strumenti, di sintonizzarsi rapidamente sul cambio di tonalità e di afferrare al volo testi che non si conoscono a memoria e che necessitano dell’ausilio tecnologico.
A seguire propongo un medley che ripercorre alcuni momenti della serata e, isolato, un brano di Louis Armstrong, “What a wonderful word”, che a detta di De Scalzi ha avuto una riuscita … emozionante: come non essere d’accordo!?

Serata semplice, aggregante, magica, di “livello”… un connubio tra arte figurativa, musica e paesaggio, una serata serena, tra suoni e colori, e di questi tempi non si può proprio chiedere di più!


Medley...



What a worderful world...