mercoledì 9 aprile 2014

Picchio dal Pozzo live, il DVD


E’ da poco disponibile il DVD Picchio dal Pozzo live”.
Nati a metà degli anni ’70, i PdP sono forse l’unica vera risposta italiana al filone di Canterbury, quello nato e prolificato per merito di gruppi come Soft Machine, Gong, Caravan, Henry Cow; il Canterbury Sound, certificato come branchia della musica progressiva in auge in quei giorni, ha in realtà a che fare con la psichedelica, il jazz, l’avanguardia, la tecnologia applicata alle composizioni.
E di quegli innovatori i PdP ricordano e amano soprattutto Robert Wyatt, a cui dedicano il primo album.
Seguendo le tracce del booklet allegato, si può evidenziare una discografia contenuta: dopo il primo omonimo, del ’76, si deve attendere quattro anni per ascoltare “Abbiamo Tutti i suoi Problemi”, per poi passare al 2001, quando viene rilasciato “Camere Zimmer Rooms”; l’ultimo in studio è “Pic_nic@Valdapozzo”, del 2004.
Nel 2008 esce il Cd “A_Live”, registrato dal vivo nel 2008, durante l’Altrock Festival di Sesto San Giovanni; di quel lavoro presento a fine post un video, “Merta”, brano presente anche nel DVD, una perla che credo sia in grado di affascinare anche chi non è focalizzato sull’argomento “Musica”.
Il DVD è suddiviso in due parti, a cui si aggiunge un videoclip bonus; i due filoni assumono eguali importanza e sono da ritenersi complementari, perché la conoscenza dei personaggi, della loro storia, delle motivazioni - elementi contenuti nella sezione “PidiPedia” - sono fondamentali per comprendere a fondo la proposta live, documento che risale al 15 Gennaio 2011, registrato a Genova, al club LA CLAQUE.
Per chiarezza, PidiPedia è il docufilm che racconta la nascita e l’evoluzione della band, e contiene numerose interviste con i membri originali.
L’anima di questo pugno di geniali musicisti emerge, un gruppo di amici che crescono assieme partendo dai banchi della Scuola Germanica, alcuni con l’esempio casalingo (De Scalzi), altri col DNA e la cultura musicale che il tipo di educazione didattica  - scelta o imposta - decreta. Esiste un forte contrasto tra la genialità di ciò che viene creato, giorno dopo giorno, e l’apparente leggerezza e semplicità nell’affrontare la vita, senza prendersi troppo sul serio, ma sognando e creando come tutti i giovani dell’epoca immersi nella musica. Non c’è il viaggio verso Wight, come fecero le ORME pochi anni prima, ma quello verso il Kent, dove esiste l’esempio che più si ama.
Il tempo è passato, i bambini sono diventati uomini, ma la musica è rimasta, e ora la voglia di proporla appare più forte di prima, e così le diapositive, gli spettacoli pirotecnici, la sperimentazione, trovano terreno fertile nell’utilizzo della tecnica in forma avanzata, modificando così il risultato dell’espressività, ma in fondo, poco è cambiato nello spirito di chi ama sperimentare e non ha interesse a restare negli schemi, nello standard, nel codificato.
Il gruppo sa di laboratorio aperto e dinamico, e all’interno del bellissimo sito di riferimento sarà possibile leggere, ascoltare e comprendere tutto sul PdP


Ma è bene sottolineare chi sono i protagonisti della nuova avventura: oltre ai primitivi Aldo De Scalzi, Paolo Griguolo e Aldo Di Marco, sono on stage Luca Cresta (pianoforte), Massimo Trigona (basso), Edmondo Romano (flauto, sassofono, clarinetto), Dado Sezzi (percussioni).
Tra gli ospiti due elementi basici - Roberto Romani (sax tenore) e Giorgio Karaghiosoff (sax tenore) - e Jessica Cochis al sax alto.
Sergio Gazzo è il responsabile del “live video arts”, aspetto fondamentale per la proposta dei PdP.


Un po’ di fatti oggettivi tratti dal DVD, distribuito dalla Black Widow Records.
La scaletta del concerto prevede l’esecuzione di molti brani tratti dal disco di esordio, con innesti legati al resto della discografia, come l’attualissimo “Il Presidente” (tratto da Camere Zimmer Rooms), “Adriatico” (da Pic_nic@Valdapozzo), realizzato su registrazioni della voce di Demetrio Stratos, un inedito, “Lindbergh”, la cui registrazione originale era andata perduta, ed è poi ricomparsa… per miracolo, e infine la hit “Uccellin del bosco” (da Abbiamo Tutti I Suoi Problemi).
Il largo utilizzo di mezzi multimediali ha permesso di inserire nel brano “La Bolla” lo straziante documentario “Radiophobia”, diretto da Julio Soto Gurpide, relativo all’incidete nucleare di Cernobyl.
Nove tracce, nove magie, nove brani - anche - complicati, nove movimenti che sono espressione di libertà e cultura, genio zappiano e atmosfera rarefatta.
Una buona occasione per addentrarsi nel mondo di una band rimasta un po’ ai margini della normale visibilità concessa negli anni ’70, i cui protagonisti riletti oggi dimostrano come lo loro propensione non fosse quella dell’inseguimento del successo, ma di una filosofia musicale - l’unica per loro - capace di evidenziare un certo modo di vivere la musica, una sana follia capace di trasportare in mondi di non facile esplorazione, difficili da bazzicare, se non per fortuna o per illuminazione suprema.
DVD da non perdere, se si ama il Picchio dal Pozzo, da afferrare in tutti i modi possibili, se si decide di avvicinarsi a loro solo adesso: anche un viaggio a ritroso, a volte, può donare completa soddisfazione!


Filmato di repertorio…