La musica di cui parlo e scrivo, la “mia “ musica, ha un preciso punto di origine che è collocabile in un ristretto spazio temporale, a cavallo tra i ’60 e i ’70.
Risentendo le band e gli album di quei giorni non trovo segni di invecchiamento, e nella mia visione delle cose gli artefici e pionieri di quell’era hanno raggiunto l’immortalità.
Come sempre noiosamente racconto, non mi sarei mai accostato ed appassionato al rock ( famiglia entro cui possiamo racchiudere molti sottogeneri), se non fosse esistito un giornale, settimanale, che era in grado di tenerci informati in tempo reale. Non era il migliore, era semplicemente l’unico.
I miei ricordi sono rintracciabili a questo link:
Le persone che componevano il team di lavoro sono alla lunga diventate leggenda ed è stato per me emozionante conoscere, prima virtualmente e poi realmente, Armando Gallo, il protogiornalista/fotografo che mi ha raccontato molto di quei giorni e del giornale in cui lavorava, come corrispondente da Londra:
Nomi entrati nel mito, come Massarini, Caffarelli, Giaccio, Pergolani e… il numero uno, Saverio Rotondi, ideatore di Ciao 2001.
Il 2 dicembre 1983 avveniva la prematura scomparsa di Saverio Rotondi, direttore del giornale fino a tale data.
Senza di lui quindi molte cose sarebbero andate diversamente e spontaneamente mi viene da ringraziarlo, senza aspettare nessuna data ufficiale per ricordarlo.
All’interno del sito http://digilander.libero.it/ciao.2001/ ho trovato molto materiale da cui spesso attingo per alimentare la voglia di ricordare, e in questa occasione “rubo” di sana pianta la biografia di Saverio, la più completa che ho trovato in rete, nella speranza che anche i più giovani lettori, amanti della buona musica, si soffermino un attimo sulla sua figura, riflettendo sul fatto che il suo intuito e la sua passione hanno dato una spinta decisiva verso l’evoluzione dell’informazione musicale, azione di cui tutti abbiamo goduto e di cui restano ancora tracce incancellabili.
FRANCESCO SAVERIO ROTONDI nasce a Benevento il 6 novembre 1933 da madre casalinga e padre costruttore – di nome Maria Grazia e Giovanni – amatissimo decimo figlio di undici fratelli (usando un linguaggio calcistico amava definirsi, per questa ragione, “mezz’ala”).
Svolge i suoi studi tra Benevento e Roma dove, presso il liceo Virgilio, consegue la maturità scientifica. Si laurea a Roma in Scienze Politiche, nel 1957.
Coltiva lo sport – sarà arbitro di calcio regolarmente iscritto per alcuni anni – e la musica, sia lirica che sinfonica che moderna sentendo un particolare trasporto, dovuto alle sue origini, per tutta la cultura partenopea, classica e popolare.
Durante il periodo universitario è elemento di spicco nel Coro Polifonico dell’Università di Roma diretto dal Maestro Franco Maria Saraceni con il quale partecipa a numerosi concerti in Italia e all’estero. Sposa nel 1961 una collega universitaria, Luigia, anch’essa coreuta, ed ha due figli, Giovanni e Luca.
Dopo la laurea, nel 1958, diventa collaboratore del Capo Redattore de “Il Messaggero” quotidiano di Roma, Prof. Luigi D’Amato, che affianca dal 1959 quale Direttore Amministrativo nella redazione del settimanale di politica ed attualità, “Vita”. Vi rimane per dodici anni circa. Poi la svolta: la scelta di dedicarsi ancora al giornalismo ma in un ramo che sente più congeniale ovvero quello musicale. E’ nominato Direttore Responsabile del settimanale “Ciao 2001” nell’ottobre 1970 che diventa, in breve tempo, la più importante e diffusa pubblicazione del genere in Italia.
Successivamente dirige altri due mensili e periodici, “Lo Sport”, “Music”, “PosterStory”, “SuperStar”, ma Ciao 2001 rimane la sua “creatura” a cui dedica passione ed energie perché sente in modo particolare il legame con i suoi giovani lettori ai quali, come paterno amico, cerca di trasmettere attraverso il giornale messaggi sui valori ed il senso della vita.
Ciao 2001 cresce e, affermandosi, regala al suo direttore molti ed importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali. Emblematica la motivazione del Premio Internazionale “OSCAR ITALY 1973”, attribuito alle personalità più qualificate della vita associativa che recita: “Saverio Rotondi, giornalista , direttore del settimanale Ciao 2001, attraverso il giornale che dirige, è l’amico e il consigliere dei giovani d’oggi che guardano al domani. La sua personalità moderna, estroversa, precorritrice ha attinto la prodigiosa capacità di far vivere il presente come conquista attuale del futuro”.
Nel 1983, il 2 dicembre, la sua vita termina per una grave malattia. Ha 50 anni e lascia un vuoto ancora oggi incolmabile nella sua famiglia e in coloro che lo hanno conosciuto. Sulla sua scrivania, l’agenda è aperta sugli appuntamenti già fissati per il giorno seguente, preludenti a nuovi progetti che hanno l’obiettivo di un giornale sempre in cammino.
In questi cenni, c’è la sintetica storia di un ragazzo del sud che, come tanti altri, riesce a “farsi strada” da solo in una grande città, e che all’età di 50 anni, amava dire di sé di avere avuto la fortuna di vedere realizzate le proprie aspirazioni, sia in campo affettivo che in quello lavorativo, oltre ogni aspettativa tanto da non potere desiderare di più.
L’augurio è che il contenuto di queste righe possa essere motivo di speranza e di fiducia per tutti coloro che non hanno sostegni su cui contare se non la propria capacità e la propria volontà.
Mi ha detto Armando Gallo, poco tempo fa:
Quando il nuovo direttore di Ciao 2001, Saverio Rotondi, nell’ottobre del 1970, mi telefonò a Londra e mi disse, “ Armando, non voglio più sentire di Beatles e Stones, ma mi devi scrivere di tutti i gruppi nuovi che nasceranno a Londra… hai carta bianca”, ebbe una grande idea. Era una grande mente, uno che aveva capito cosa stava succedendo attorno a lui. Non era un capellone, andava a lavorare in giacca e cravatta, sembrava un ragioniere… ma ragionava bene .
Erano questi giorni....