sabato 17 maggio 2008

Franco Battiato



Battiato sta all’Italia come Zappa sta all’America.
Non sono in grado di delineare gli aspetti comuni meramente musicali.
Forse gli elementi che li legano sono l’utlizzo di imponenti composizioni orchestrali, la ricerca ad ampio raggio senza costrizioni in “categorie”, le cose ”complicate “ anche in epoche di easylistening.
Non ho le corrette conoscenze e competenze per un’analisi approfondita, ma mi capita di pensare a Franco Battiato e a Frank (il nome, altro elemento comune)Zappa , con la stessa riverenza.
Associo sempre il “nostro” Franco a composizioni ed esecuzioni di qualità.
Mi pare uno di quegli artisti che hanno assunto un’autorevolezza tale da zittire chiunque, da essere sempre accettato, a volte venerato.
Mi sembra un enorme sperimentatore(come lo era Zappa ), così come lasciava intravedere ai suoi esordi.
Ad inizio anni 70 era davvero complicato capirlo.
Io lo vidi nel mitico festival di Altare(SV), che tanto sapeva di Woodstock.
Si presentò sul modesto palco, con una testa alla Hendrix nei tempi migliori, ed era inascoltabile.
Niente di “cantabile” od eseguibile.

E' vero, allora facevo una musica con un suono distruttivo, esagerato, suicida. Ma c'è un'età in cui si entra come in un buco nero, e si è prigionieri di un ego istintuale, senza la consapevolezza di vivere.

In questi giorni di letture Zappiane, mi viene in mente di come Frank si fosse innamorato musicalmente di Edgard Varese e della sua “Ionisation”.
Ho provato a ascoltarla (è fruibile da chiunque on line) , ma non sono arrivato alla fine.
Questi sono i miei limiti !
Ho ritrovato Battiato nell’”Era del Cinghiale Bianco” e l’ho poi seguito con regolarità.
Bello il suo lavoro, da qualunque lato lo si prenda…..anche nella rivisitazione di pezzi antichi , di autori diversi( mi fa impazzire “Insieme a te non ci sto più”).
Riporto una breve biografia trovata in rete.

Nasce a Jonia (CT) il 23 marzo 1945
Terminate le superiori si trasferisce a Milano, ma i suoi tentativi d'inserirsi nell'ambiente musicale non sortiscono esiti soddisfacenti, al punto che – dopo aver partecipato nel 1969 al "Disco per l'estate" – egli sceglie di lasciare momentaneamente il mondo discografico.
Vi fa ritorno negli anni '70, quando decide di dedicarsi alla musica elettronica e sperimentale, dando vita per l'etichetta Bla Bla a LP quali "Fetus" (1972), "Pollution" (1973), "Sulle corde di Aries" (1973), "Clic" (1974) e "M.elle Le Gladiator" (1975) .
Passato alla Ricordi, egli dà alle stampe album come "Battiato" (1976), "Juke Box" (1977) e "L'Egitto prima delle sabbie" (1978).
In questo periodo, inoltre, si vota ad approfonditi studi musicali e comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino: nel frattempo, continua la sua iniziazione spirituale, che lo vede sempre più attratto dalle dottrine orientali.
La conversione alla forma-canzone avviene con il celebrato "L'era del cinghiale bianco" (1979), che inaugura la sua felice stagione per l'etichetta EMI; "Patriots" (1980) testimonia del suo nuovo interesse per il motivo colto ed ironico; ed il grande, meritato successo di pubblico arriva infine con "La voce del padrone" (1981), che s'insedia ai primi posti delle classifiche di vendita e vi resta per parecchie settimane.
I successivi "L'arca di Noè" (1982), "Orizzonti perduti" (1983), "Mondi lontanissimi" (1985) si muovono tra suoni campionati e violini ed ottoni orchestrali: molti i pezzi memorabili, da "Voglio vederti danzare" a "La stagione dell'amore" sino alla splendida "I treni di Tozeur", presentata all'Eurofestival con Alice.
"Genesi" (1987) segna il suo esordio nella composizione d'un opera lirica; la più matura "Gilgamesh" seguirà nel 1992
Altri suoi lavori importanti, tra la fine degli anni ‘80 e l'inizio del decennio successivo, sono "Fisiognomica" (1988, con le superbe "E ti vengo a cercare" e "L'oceano di silenzio"), il live"Giubbe rosse" (1989, dove esegue "Alexander Platz", "Lettera a un governatore della Libia" e "Mesopotamia", da lui mai incise in precedenza) e "Come un cammello in una grondaia" (con la sferzante "Povera patria" e l'intensa "Plaisir d'amour", assieme ad altri lieder di Wagner, Beethoven e Brahms).
Dopo aver licenziato "Caffè de la Paix" (1993) e "Messa arcaica" (1994) inizia, nel 1995, il suo sodalizio culturale con il filosofo Manlio Sgalambro, i cui primi frutti sono un libretto d'opera teatrale ("Il cavaliere dell'intelletto") ed il CD "L'ombrello e la macchina da cucire"(1995); a quest'ultimo, fanno seguito nel 1996 "L'imboscata" (con le bellissime "Strani giorni" e "La cura") e, due anni più tardi, il superlativo "Gommalacca" (1998), dove spiccano l'elegante "La preda" e la trascinante "Il mantello e la spiga".
Con "Fleurs" (1999) principia un progetto – proseguito con "Fleurs 3" (2002) – incentrato sulla rilettura di canzoni d'altri autori, tra cui Aznavour, Brel, De Andrè, Endrigo e Trenet.
Nel 2001 realizza "Ferro Battuto", disco d'inediti dove spicca una sorprendente versione di quella "Hey, Joe" portata, a suo tempo, al successo da Jimi Hendrix; è del 2003 il doppio dal vivo "Last Summer Dance", con una bella versione della cover di "Impressioni di settembre".
Da segnalare, ancora, il debutto nella regia cinematografica con "Perduto Amor" (2003), fantasticheria autobiografica ambientata tra gli anni '50 ed i '60, con un'ammaliante colonna sonora di brani d'epoca.
Nell'ottobre 2004 esce l'album "Dieci Stratagemmi".

Propongo due filmati.

Il primo e’ relativo a “La Cura”.

Secondo molti “La Cura” è semplicemente una delle più belle canzoni d'amore mai scritte, secondo altri è una canzone sull'abbandono e sulla assenza di una persona della quale non si può più fare a meno.

Ascoltiamola.


Ho trovato per caso questo secondo filmato del 1989.

Il brano è il famoso “Un Oceano di Silenzio”, da me già proposto sul blog in versione “Finardi”.

Un giorno, dopo uno di questi concerti che finivano con gesti di distruzione(riferito agli esordi legati alla sperimentazione elettronica), di rabbia, di violenza, capii che non volevo continuare su quella strada. Sono momenti che ti cambiano. Arrivi dentro un imbuto e hai bisogno di qualcosa che ti risolva la vita. Cerchi un'uscita terapeutica, senti il bisogno di cancellare il negativo”.

Senti il bisogno di silenzio.

Il contesto impreziosisce l’esibizione.
E’ il 1989 e Battiato suona con un’orchestra al cospetto di papa Wojtyla.
Momento davvero solenne.




Citazione del giorno:

"Se avete desiderato d'essere un uccello e di volare via, ricordate: dovrete imparare ad apprezzare i vermi." (Anonimo)

1 commento:

Giampaolo ha detto...

Grande Battiato!!
non ho ascoltato ancora i secondi quattro album sperimentali come sono?
ciao e buonanotte!