Mi pare fosse luglio 2005 quando andai a Mantova per assistere ad un concerto dei Jethro Tull a Palazzo Te.
Serata fantastica, cornice unica, aria di festa... quei momenti che hanno qualcosa di magico, che non si può spiegare con la sola musica.
A metà esibizione una bella ragazza sale sul palco... il suo nome è Tinkara.
Duetta con Ian Anderson, parla italiano col pubblico... “ma chi è?”.
Come può camminare per il palco alla pari con LUI?
E' brava e lo dimostra. Ian si fa da parte e le lascia il palco.
Ricordo una bella "Bourèe" proposta in coppia e poi un brano dal titolo"The Place to Be".
Al ritorno a casa giro nei vari negozi di dischi savonesi per cercare il disco "O-range".
Nessuno lo conosce... nessuno conosce Tinkara.
Arrivo all'ultimo negozio sulla terra e provo a chiedere.
La gentile commessa mi dice:" No, mi dispiace, ma... aspetta. Eccolo qui, l'avevo messo da parte per ridarlo indietro, non ne ho venduta una copia".
Senza pubblicità adeguata come fa una sconosciuta a vendere il proprio prodotto?
Lo acquisto al volo ed ogni tanto lo sento.
Ma chi è questa Tinkara?
Ecco cosa ho trovato a quei tempi in rete...
La nuova stella del pop-rock europeo arriva dalla Slovenia, si chiama Tinkara Kovac. Il suo quarto album "O-range", dopo aver ottenuto grande successo in patria, viene pubblicato in versione internazionale dalla EMI Music Italy accompagnato dal singolo "The place 2 B". Tinkara è nata a Capodistria nel 1978, diplomata in flauto traverso al Conservatorio di Trieste, parla sei lingue e studia filosofia all'Università di Lubiana. "O-range", prodotto con cura da Andrea F, propone un sound accattivante con influenze 70's e vanta come ospiti il mitico Mike Peters degli Alarm, il "guitar hero" veneto Tolo Marton e Massimo Bubola che le ha donato "Spezzacuori" (uno dei suoi classici storici) e qualche suono di chitarra "vintage". La canzone di Bubola non è l'unico episodio di Tinkara cantato in italiano. C'è anche "Madame Guitar" di Sergio Endrigo proposta in una intensa versione unplugged nel CD "Enigma"che contiene anche il singolo inedito "Quello che". A ciò aggiungiamo l'importante esibizione con Ian Anderson al Cankarjev Dom di Lubiana, il tempio della musica classica slovena, seguito da altri due show con i Jethro Tull e abbiamo il ritratto di una artista determinata e sincera come la sua musica senza confini.
L’intervista
In "O-range" hai collaborato con musicisti di varie nazionalità, potremmo quindi definire l'album come esempio di "rock senza confini" che parla lingue diverse ma si unisce e trova forza nella musica?"
Ti ringrazio, mi piace questa definizione. E forse ci sono più fatti che la possono confermare. Il primo è che ho veramente cercato di "mettere la mia musica sulla mappa del mondo", come dicono gli inglesi, cioè di fare qualcosa che lasci un segno e sia interessante e comprensibile anche per chi vive fuori dai confini del mio paese. Il secondo è che l'ho fatto con musicisti che hanno deciso di collaborare non per via di un contratto, per un progetto promozionale discografico o perché il mio management li ha pagati ,ma semplicemente perché li ha convinti la mia musica, quindi per amore per la musica e per divertimento, per una collaborazione tra musicisti e non per un progetto tra manager o discografici.
Alcuni arrangiamenti del disco fanno emergere l'influenza dei grandi gruppi rock come Jethro Tull e Led Zeppelin, è una tua scelta precisa?
Più che una scelta è il mio carattere musicale che è così, ho sempre ascoltato e stimato e sono stata ispirata da musicisti come loro, ma anche Jimi Hendrix, Pink Floyd, Pretenders, ritengo che la cosiddetta memoria storica sia fondamentale. Tanti giovani musicisti stanno scoprendo l'acqua calda perciò se mi si compara agli originali è sempre meglio che essere comparati a copie o addirittura a copie non buone. Nonostante questo è anche vero che con la collaborazione di Andrea F e con il lavoro legato al mio ultimo album mi sono ancora più avvicinata proprio a me stessa ed al mondo sonoro che mi piace e che mi rappresenta, non a caso il titolo dell'album si può leggere anche come "zero range", un termine che usano i piloti per dire "distanza zero", in questo caso tra me e quello che faccio.
A proposito dei Jethro Tull hai avuto l'onore di duettare al flauto con il leggendario Ian Anderson, pensi ci sia ancora spazio per questo antico strumento nella musica odierna?"
Assolutamente si. Il flauto rock e' una cosa molto rara con la quale si può ancora dire tanto. Ed e'proprio la sperimentazione con questo strumento che lo rende ancora attuale, gli prolunga la vita, arricchisce l'espressione musicale. Mi ha fatto piacere quando, in alcune recensioni di "O-range", hanno scritto che ho moltiplicato ed esteso l'eredita' del flauto di Ian Anderson perché sul disco ci sono piccoli esperimenti come il flauto suonato con phaser e distorsori, rovesciato, inserito in un brano quasi elettronico ed aggressivo con loop e batterie elettroniche che però riprende delle melodie di Astor Piazzolla. Secondo me ci sarà sempre spazio per crescere, per andare avanti, se lo si vuole fare e se ci si prende il tempo e lo spazio per farlo. Queste cose per me contano di più che essere presente alle feste giuste per trovare la mia foto sui magazine che parlano di VIP e cronaca rosa...
Come è nata invece la collaborazione con Massimo Bubola, anche co-arrangiatore in tre brani, e perchè hai scelto di riprendere un brano impegnativo come "Spezzacuori".
Vivendo non lontano dall'Italia conoscevo i suoi tantissimi successi scritti per Fabrizio DeAndre' o altri come "Il Cielo D'Irlanda". Ho sentito Massimo per la prima volta dal vivo in un concerto vicino a Udine. Lui ed Andrea F, il produttore di "O-range", si conoscevano già da prima e così ho avuto modo di incontrarlo. E' stato poche settimane prima della prima delle tre lunghe session in studio per registrare "O-range" ed ho invitato Massimo a venire ad ascoltare la mia musica per dirmi cosa ne pensa. Quando è venuto gli ho fatto sentire i primi brani che avevamo inciso e gli ho tradotto anche tutti i testi, so che per lui come per me sono molto importanti. Dopo cena gli ho chiesto se gli andava di incidere qualche chitarra vintage su qualche mio brano, perchè so che ha una bella collezione di strumenti a cui è molto affezionato. Mi ha risposto che lo avrebbe fatto con piacere e poi mi ha addirittura proposto di rifare la sua "Spezzacuori". E' così la scelta è caduta su questo brano ma se avessi dovuto scegliere avrei avuto l'imbarazzo della scelta nel suo grande repertorio di pezzi bellissimi!
Hai fatto una doppia interpretazione di "Spezzacuori" che ha un testo non semplice e alquanto forte.
Nella versione slovena ho tenuto le tematiche descritte in modo più dolce, più femminile ed è proprio questo che è piaciuto a Massimo dopo aver letto il mio testo, ha addirittura detto che mi "ruba" un verso per le prossime sue esecuzioni del brano! Nella versione internazionale dell'album però ho voluto cantarla in italiano per fargli un omaggio e perché sapevo che il disco sarebbe uscito proprio in Italia. "Spezzacuori", al di là delle immagini forti, anche erotiche del testo, parla in maniera tragica di droga, cocaina, ci sono metafore davvero sottili. E' una sfida cantarla e cercare di fare sentire con la voce e la mia interpretazione tutte queste sfumature.
Toglimi una curiosità: nella versione internazionale hai inserito "Samba Pa Ti" al posto di "Little Wing" presente in quella slovena dove era ospite Carlos Nunez, come mai?
Ti ringrazio per questa domanda così ho modo di spiegare una cosa che sembrerà strana a tanti appassionati di Hendrix in Italia ed USA che hanno già scritto di "O-range" nella versione slovena. Nella versione live di "Little Wing", tratta dal concerto al Cankarjev Dom nel 2002, come ospite c'era Carlos Nunez con flauti celtici ed alla gaita, la cornamusa della Galizia di cui lui è un virtuoso, e che lo ha portato a suonare con i Chieftains, Sinead O'Connor, Ry Cooder ed altri. Carlos è un grande musicista ed una persona molto simpatica ma ha un manager dal carattere impossibile che a quanto ho capito riesce a litigare con tutti. Noi avevamo l'autorizzazione all'uso di quella registrazione per i territori discografici della Slovenia e della Croazia, per tutti gli altri ci voleva un'autorizzazione extra, semplicemente un OK su carta della sua casa discografica attuale, la Sony. Ma sembra che questo manager sia in pessimi rapporti anche con la Sony percio'tra le tante questioni aperte ed irrisolte tra di loro e' rimasta in sospeso anche questa. Ora sto pensando di mettere "Little Wing" come filmato live sul mio sito, così chi è curioso la potrà trovare, e spero gustare, grazie ad internet. "Samba Pa Ti" invece è nata dal vivo sullo stesso palco dove abbiamo registrato "Little Wing", quello del prestigioso Cankarjev Dom di Lubiana, che e' un po' la Royal Albert Hall slovena, un tempio della musica dove pochi musicisti pop o rock hanno l'onore di venire invitati a suonare e dove io quest'anno ho suonato per la quarta volta. E' il palcoscenico più gratificante e "speciale" in Slovenia, con audio e luci ad altissimo livello, ogni volta cerco di preparare un concerto altrettanto speciale, con delle sorprese in scaletta, come appunto la cover di Santana, che mi è venuta in mente in studio, quando registravamo il mio flauto attraverso un distorsore per chitarra, e ci siamo tutti stupiti ed accorti che suonava molto simile al tipico suono della chitarra di Santana.
Come ti stai preparando per l'uscita internazionale di "O-range" accompagnato dal singolo "The Place 2 B"?
E' previsto un tour nelle città europee e magari in Italia?"Ho già avuto un paio di concerti interessanti in Italia, headliner al festival Onde Mediterranee, ospite internazionale alla rassegna Canzoni di Confine a Udine, Art Festival delle Cinque Terre, Sound Expo a Verona, La Casa 139 a Milano. Mi piacerebbe molto avere un tour vero e proprio in Italia (ed anche in altri paesi), in posti dove potrei presentare al meglio la mia musica, teatri oppure piazze, con la mia band di cinque elementi (due chitarre, basso, tastiere e batteria). Spero che questo si avvererà presto!
Il brano che propongo è la più volte citata "The Place to Be".
L'ho registrata nell'occasione appena descritta, il concerto di Mantova, ed è di qualità scandalosa, soprattutto per le condizioni in cui ho dovuto usare la videocamera. E' comunque un video originale, che non credo esista su Youtube e dintorni.
2 commenti:
Grandissimo Athos....più volte ho cercato in web qualcosa che testimoniasse la collaborazione di Tinkara con i Jethro Tull...senza trovare niente di particolarmente interessante...quindi grazie Athos.Tinkara la conosco da una decina d'anni,da quando seppi che una giovane artista slovena che aveva studiato flauto al conservatorio di Trieste si ispirava alla musica dei Jethro Tull.Da quella volta ,spinto da tanta curiosità, ho assistito a numerose performance di Tinkara che è di casa a Trieste.Rispetto a Ian Anderson ,il flauto di Tinkara è molto più agressivo,duro...ricorda il primo Anderson, quello di Roland Kirk.quello ,quello dei suoni doppi.....che però ben si adatta al rock dell' artista di Capodistria . Ad ogni modo Athos non farti problemi,ben vengano registrazioni scandalose come questa.Nuovamente grazie
Quoto in pieno lifeis...
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