Con rigorosa
cronologicità presento oggi l’intervista a Debora… la mia amica Debora.
Mi
rendo conto di chiamare “amici” tutte le persone che rispondono ai miei quesiti
ma, almeno nella sfera degli hobbyes, quindi nel privato (anche se
visibile),dialogo solo con persone di cui ho stima(questo mi induce a chiamarle
amiche anche se mi e’ ben nota la differenza tra i due termini), la cui
vicinanza, più o meno diretta, mi fa stare bene.
Insomma,
non e’ il mondo del lavoro, e nemmeno un condominio, dove si e’ obbligati a
convivere con chiunque , senza avere la possibilità’ di scegliere, e il mio blog
e’ di assoluto svago, non avendo la necessita ‘ di colpire
qualcuno o qualcosa (come Grillo, ad esempio), o far emergere aspetti
particolarmente delicati della nostra società.
E’
una mia scelta (anche se qualche
volta derogo), legata al fatto di non sentirmi (ancora) completamente libero di
esprimermi, per motivi che non posso spiegare.
Quindi, in questo
strano mondo virtuale, può accadere che si parli per
mesi con una persona, magari anche di cose estremamente
personali, realizzando che esistono identità di vedute e affinità di interessi e poi,
riflettendo, ti accorgi che… non l’hai mai vista in
faccia.
Debora
mi ha contattato forse un anno fa, dopo aver letto qualcosa di mio sul sito di
noi ” pazzi tulliani”.
Da
quel momento abbiamo continuato assiduamente la nostra corrispondenza,
riuscendo a costruire “amicizie”
parallele con
altri musicisti e musicofili.
Lei
mi ha dato spazio sul suo sito , luogo in cui si riescono a capire i valori che
la guidano quotidianamente.
Costruire
e popolare un sito od un blog, significa avere il coraggio di mettersi un po’ in
vetrina, di sottoporsi a critiche, di svelare lati che magari
nessuno sospettava esistessero e,aggiungo, di avere un ulteriore nuovo
controllo esterno(il grande fratello e’ in agguato ).
Lo
spazio di Debora e’ , a mio giudizio, di ottima fattura , e al di la della
parte strettamente tecnico /artistica, emerge immediatamente la persona che
c’e’ dietro a quelle righe, e a quelle immagini.
Se
dovessi dare su di lei una succinta descrizione, derivante dalla corrispondenza
epistolar-virtuale e da ciò che lei scrive nei suoi spazi, mi esprimerei così:
“Il
suo amore per la musica si fonde con il pragmatismo necessario ad affrontare
problematiche sociali, ed emergono, d’impatto, valori spirituali ed artistici
che appaiono linee guida nel suo percorso di vita”.
Ecco Debby come ti recensirò quando sarai famosa!!!
Il suo sito e’ il seguente.
Segnalo anche il suo “My Space”:
Leggiamola.
Come e quando nasce
la tua passione per la musica?
Da che mi ricordo,
ho sempre vissuto in mezzo alla musica . E’una passione che credo di avere nel
DNA e che mi è stata trasmessa principalmente da mio padre, che fin da giovane
si è sempre dato da fare per organizzare serate da ballo,in qualunque posto ci
fosse spazio sufficiente per riunire un po’ di gente.
Sarebbe una storia
lunghissima ed esilarante ma temo che non ci sia ne il tempo ne lo spazio per
raccontarla! E’ un’ attività che papà non ha ancora abbandonato, e continua a
darsi da fare per cercare i gruppi che possano venire esibirsi .
Da tutto ciò si può
capire come fin da piccola io sia stata abituata a vedere gente che suona su un
palco. Per essere sincera,lui ha tentato anche di farmi studiare. Aveva infatti
comprato una fisarmonica, ma decisamente non era il mio strumento. La vera
passione per la musica,comunque, è arrivata con i Nomadi e l’incontro con
Augusto Daolio,incontro che è stato molto importante per me,sotto tanti
aspetti.
Quali sono i tuoi
riferimenti musicali più importanti?
Sono tanti i musicisti che apprezzo e dai quali cerco di imparare.
Sono tanti i musicisti che apprezzo e dai quali cerco di imparare.
Diciamo che ,dato
che mi piace cantare,sono molto affascinata da Joan Baez, verso la quale sono
stata indirizzata dalla mia insegnante di canto… non l’avevo mai sentita fino a
pochi anni fa, ed e’ inutile dire che sono rimasta folgorata, oltre che dalla
bellezza della sua voce , da quell’espressività così dolce,calda ,piena di
colori e sfumature diverse, dalla perfezione della tecnica vocale che è nello
stesso tempo talmente semplice da diventare disarmante. Una grandissima artista
sotto tutti i punti di vista,che oltre tutto ha anche il merito(in condominio
con i Nomadi) di avermi avvicinata alla musica dell’America latina, e a quella
cilena in particolare. Sono molto attratta dal folk in genere ,e sto anche
cercando di imparare a suonare la chitarra acustica … ma i miei riferimenti
sono molteplici ,si va da Ella Fitzgerald a Janis Joplin a James Taylor, Simon
and Garfunkel… e molti altri!
Qual’e
l’artista/gruppo a cui sei più legata?
I Nomadi, senza ombra di dubbio. Potrei scrivere un
libro su ciò che i Nomadi hanno significato nella mia vita e non solo
relativamente alla musica.
Come riesci a far
convivere la tua passione per la musica con gli impegni quotidiani?
La mia passione per
la musica” è “un impegno quotidiano. Dalla musica non si può prescindere, è un
elemento vitale per me ,quindi irrinunciabile, ed ha la precedenza su molte
cose,anche se non è sempre stato così….
Suoni qualche strumento?
La
chitarra acustica e le mie corde vocali! Più che altro diciamo che ci provo!
Come
e’ cambiato nel tempo il tuo rapporto con la musica ?
Beh! E’cambiato moltissimo.
Beh! E’cambiato moltissimo.
Fino all’incontro
con Augusto Daolio diciamo che era una cosa piuttosto marginale,e in quel
momento diventò molto importante per quella fase della mia vita … avevo 19
anni…
Poi quando Augusto
e’ mancato ,ho vissuto un periodo di smarrimento,finito solo quando ho
ritrovato il coraggio di tornare ad un concerto dei Nomadi senza di lui, 9 anni
dopo, nel luglio del 2000….concerto che è stato il secondo inizio per me. Da li
ho ritrovato molte cose che credevo perdute, e la passione per la musica da
allora è solo cresciuta,e continua a crescere ancora adesso… Se mi fermo a
pensare, ti assicuro che sono sinceramente convinta che ai Nomadi,devo
praticamente tutto! Ammetto però che anche l’incontro con i Jethro Tull nel
2002 è stato sconvolgente , mi ha davvero fatto perdere il controllo,in senso
positivo,e mi ha aperto altri mille sentieri che ho seguito e sto seguendo… La
nota negativa fra virgolette, sta nel fatto che conoscendo i Jethro Tull, sono
cresciuta molto, musicalmente, e quindi diventata più esigente, ma sarebbe un
discorso molto lungo.
Cosa
giudichi importante… il testo, la musica, entrambi?
Dipende molto dal contesto . Per esempio, nella musica cilena dei primi anni 70, della quale ho parlato prima ,era fondamentale il testo.
Dipende molto dal contesto . Per esempio, nella musica cilena dei primi anni 70, della quale ho parlato prima ,era fondamentale il testo.
Si tratta di musica
che ha avuto un importanza sociale e politica determinante in quel periodo ;
non è un caso infatti che un icona della cultura popolare cilena come Victor
Jara, autore di canzoni splendide, sia stato giustiziato nello stadio del
Cile,durante il colpo di stato militare di Pinochet.
La sua biografia è
una storia bellissima quanto drammatica, e la dice molto lunga sul ruolo che la
musica può assumere attraverso il testo delle canzoni. S’intitola “Victor Jara,
una canzone infinita”, è stata scritta dalla moglie inglese dell’artista, mi ha
davvero colpita molto e fatto riconsiderare molte delle convinzioni che avevo
sui molteplici ruoli che la musica può assumere!
E’anche vero che,
spesso, non c’è bisogno di nessun testo… la musica è una forma di espressione
che sa compiere alchimie impensabili, capace di toccare anche i cuori più
aridi.
Non so… è tutto
importante, ma ho la certezza che una bella musica può anche fare a meno di un
bel testo. Al contrario ,credo che un bel testo non possa suscitare le stesso
tipo di sensazioni senza una bella musica.
Bisogna considerare
però,almeno dal mio punto di vista, che la musica ha un potere comunicativo,ed
emozionale, superiore alle parole, ma non è comprensibile da tutti, come invece
può essere un testo bello o con contenuti sociali importanti. Credo sia una
questione di sensibilità musicale e di sintonia con ciò che si ascolta.
E’ importante essere
costantemente presenti per restare a galla(riferito agli artisti)?
Non lo so, ma non
credo.
Ho conosciuto i
Jethro Tull nel 2002, per puro caso… se li ho conosciuti dopo trent’anni che
suonavano, evidentemente non erano molto presenti, ma mi hanno folgorata lo
stesso. Se sei bravo e hai qualcosa da dire,puoi fare un disco ogni 5 anni ed
essere sempre al top….
Meglio il Vinile, il
CD o l’MP3?
Col vinile si
respirano altre atmosfere… ma i cd e gli mp3 sono più comodi.
La musica deve
necessariamente essere divisa in categorie?
Per me esiste la
bella musica e la brutta musica… anzi la musica che mi piace e la musica che
non mi piace, dividerla in categorie per me non ha nessun senso, sarebbe come
voler catalogare le emozioni!
Esiste
musica per differenti età?
Esiste la musica alla quale si è più legati… ma per
differenti età non so, forse è indispensabile compiere un percorso di crescita
personale per poter apprezzare certa musica. Se quando avevo 16 anni avessero
tentato di convincermi ad ascoltare Summertime interpretata da Louis Amstrong
ed Ella Fitzgerald, non credo ci sarebbero riusciti, ma adesso penso sia una
delle cose più belle che abbia mai ascoltato!
Cosa cercheresti di
cambiare (sempre riferito alla musica) se potessi
riscrivere la tua storia?
Inizierei a cantare
molto prima, imparerei a suonare la chitarra, mi concentrerei molto di più su
queste due cose lasciando perdere gli altri mille interessi che mi hanno
distolta dalla volontà di suonare. Ero una ragazzina ed avevo meno
responsabilità, adesso è tutto più difficile, specialmente per una donna.
Immagina una tua
diversa collocazione: palco?Produzione? Solo ascolto?Organizzatore?Scrittore?
Non avrei mai
pensato di poterlo dire un giorno ma, credo che sul palco mi sarei sentita
davvero a mio agio! Ma credo che mi sarei sentita a mio agio anche in tutte le
altre situazioni.
Cosa
salveresti della tradizione musicale italiana?
Beh! Giuseppe Verdi per cominciare!
Sono molte le cose
da salvare, non fosse altro perché fanno parte della nostra cultura. Uno può
apprezzare o meno, ma abbiamo in Italia una della più grandi cantanti in
assoluto che è Mina. Non amo particolarmente il suo genere,ma meglio di lei
secondo me ci sono solo la Franklin e la Fitzgerald ,almeno tra quelle che
conosco io.
Poi ci sono i cantautori,da
De Andrè a De Gregori… gruppi come la PFM, come i Nomadi stessi… c’è molto da
salvare, nella nostra tradizione musicale, secondo me siamo troppo esterofili!
Perche’
ci siamo innamorati, da bambini, di canzoni di cui non capivamo una parola?
Non esiste logica nell’innamoramento… quindi non ti so rispondere!
Non esiste logica nell’innamoramento… quindi non ti so rispondere!
Blues, Progressive o Jazz?
Non so scegliere.
Classica,Hard Rock o
Punk?
Idem come sopra,
sono tutti belli a modo loro.
Provi a gettare il
seme con la nuova generazione?
Non ho figli… tuttavia
lavoro in una scuola, e sono in mezzo a ragazzi dai 15 ai 20 anni; purtroppo
non li vedo molto interessati alla musica come a un fatto culturale… molti
hanno gli Ipod alle orecchie, ma per lo più ascoltano roba che tra due anni non
ricorderanno più e le implicazioni di questa tendenza, purtroppo, temo siano
enormi: senza validi modelli da ascoltare non vedo un grande futuro per la
prossima generazione di musicisti!
Ma sul fatto che
cerchi di diffondere il verbo in ogni dove, non ci sono dubbi!
Musica scaricabile da internet o… a costo contenuto, per vie tradizionali?
A costo contenuto
per vie tradizionali, vuoi mettere! L’attesa… lo scartare il pacchetto le foto,
i testi… la soddisfazione di mettere il cd nello stereo, non c’ è storia!
Il filmato di un
gruppo che vorresti sentire adesso?
Il 25 anni dei
Jethro Tull
Fatti una domanda a cui non hai pensato.
Se non ci hai pensato tu, devo pensarci io?!
Debby accontentati di..."My Sunday Feeling" (e' presentato in
luogo inusuale ma e' del periodo da te indicato e, soprattutto, e' di qualità
decente), e di un "solo" del tuo amico Clivio...
1 commento:
Ma chi è questo fenomeno? hehehh....beh, a parte gli scherzi caro Athos,ti devo ringraziare per l'onore che mi hai concesso.Un intervista non me l'aveva mai chiesta nessuno! Confesso che mi sono divertita un sacco ,rispondendo alle tue domande ...e grazie anche per tutte le cose carine che scrivi!Sul fatto che sarò famosa mi rimane qualche forte dubbio ;-)... voglio prenderlo come un augurio anche se, la fama,è una cosa della quale faccio volentieri a meno e, senza incertezze,meglio lasciarla a quelli bravi! Ciao Athos grazie ancora!
Debby
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