martedì 29 marzo 2022

L'ultima volta di Phil Collins-Nell'articolo il video del concerto del 24 marzo 2022

 

Peter Gabriel, Phil Collins e Richard Macphail

Il concerto dei Genesis di sabato 26 marzo a Londra, alla 02 Arena, passerà alla storia per essere stato l’ultimo della vita per Phil Collins.

I suoi 71 anni non sarebbero poi molti di questi tempi, ma gli interventi chirurgici subiti alla schiena non gli consentono più di suonare.

Il suo commento sardonico, rilasciato al Mirror online è stato: "Ora dovrò trovare un vero lavoro!".

I Genesis non suonavano in concerto da 14 anni, e l’annuncio della reunion per il The Last Domino Tour - anche se molte date erano state cancellate per il Covid - aveva suscitato grande entusiasmo tra i fan.

È bene sottolineare come i Genesis in questione non siano quelli stellari che prevedevano in formazione Peter Gabriel (voce) e Steve Hackett (chitarra), da tempo impegnati in proprio con successo, ma il nome “Genesis” produce in ogni caso effetti certi e reazioni positive.

Della formazione antica, oltre a Phil troviamo oggi - meglio dire ieri... - Tony Banks alle tastiere e Mike Rutherford a chitarra e basso... mica roba da ridere!

Impietose le immagini che hanno immortalato Collins durante il tour, il batterista capace di suonare al Live Aid inglese del 1985 tra Londra e Filadelfia, l’uomo simbolo del ritmo e, da quel momento, della probabile ubiquità!

Debole, affaticato, sempre seduto, impossibilitato nel trovare il conforto di un semplice bastone atto alla deambulazione.

"Non faccio niente - aveva spiegato qualche tempo fa al Guardian -. Non mi alleno a cantare a casa, per niente. Le prove sono la pratica. La mia salute cambia le cose, fare lo spettacolo seduto cambia le cose".

In un'intervista alla BBC aveva raccontato il suo disagio, ovvio, e il suo sogno, quello di potersi esibire con il figlio Nicholas: "Mi piacerebbe suonare con lui sul palco, ma riesco a malapena a tenere una bacchetta in mano", aveva ammesso.

Per quanto ci è dato di sapere Collins inizia a soffrire nel 2009, quando subisce uno schiacciamento delle vertebre a causa della posizione in cui ha suonato per anni la batteria, una sorta di malattia professionale in ambito musicale.

È di quel periodo il primo intervento chirurgico a cui fa seguito quello del 2015, ma il quadro generale parla di lesioni ai nervi con complicanze varie: diabete, pancreatite acuta, e una brutta caduta nel 2017 in cui batté la testa e che lo costringe a sospendere i live in corso.

Superfluo ricordare la storia di Phil Collins, gioia e dolore per gli amanti dei Genesis, molti dei quali non gli hanno mai perdonato la svolta pop della band di cui fu il principale protagonista, diventando soprattutto vocalist, lasciando sempre più spesso le bacchette a terzi e tuffandosi con impeto, appena possibile, verso una luminosa e milionaria carriera da solista.

Ma per chi lo ha conosciuto come drummer dei Genesis, a partire da “Nursery Cryme” in poi, Phil resterà per sempre il batterista della band, e vederlo impossibilitato nello svolgere quel ruolo primario rappresenta l’elemento più triste della storia.

Buona fortuna Phil!

Live at O2 Londra-24 marzo 2022